testo e foto Claudio Falanga
[wp_geo_map]La Spagna è vicinissima e noi proseguiamo verso nord seguendo la linea di fortificazioni che hanno difeso un confine che è sempre stato più politico che geografico.
La prima meta è Serpa un classico villaggio in case imbiancate a calce, con i resti di un acquedotto romano e un castello attorno al quale è cresciuto il piccolo centro urbano.
A poca distanza sempre verso nord troviamo Moura, cittadina circondata da ulivi che si inerpica su un colle sul quale domina un castello moresco.
Il nome della cittadina ha origine, secondo una leggenda, dalla principessa Moura che si gettò dalla torre per il rimorso di aver aperto le porte della città ai mori invasori, scambiandoli per viandanti cristiani.
Interessanti i tetti a claraboia, con un comignolo traforato che consente l’ingresso di luce all’interno delle case.
La gente come sempre è molto cordiale, soprattutto quando scoprono che siamo italiani.
Per arrivare a Mourao, si deve passare necessariamente il fiume Guadiana che in questo tratto di Alentejo segnerà il confine con la Spagna per diverse centinaia di chilometri.
Anche Mourao è fortificata e attorno al castello si trova un centro abitato fatto da vicoletti lastricati a ciottolato su cui si affacciano diversi ristoranti.
Una sosta per gustare uno dei tipici piatti portoghesi è d’obbligo.
Il Portogallo ha una luce strepitosa e il tempo incerto che ci accompagnerà per tutto il viaggio creerà degli effetti indimenticabili, grazie al contrasto delle nubi contro il cielo turchese. Spesso queste cromie si staglieranno contro i castelli dell’Alentejo, delineando maggiormente l’imponenza .
Le strade lungo tutto questo tragitto saranno in ottimo stato e il traffico praticamente irrilevante.
A pochi chilometri verso ovest, dall’altra parte del fiume Guadiana, Monsaraz è il centro più interessante di questa parte del nostro viaggio.
Il villaggio sorge su una collina e il castello con le mura intatte lo racchiude per buona parte.
Al suo interno parecchie botteghe artigiane, negozi con stoffe colorate e vasellame di ogni tipo.
La linea di castelli dell’Alentejo continua verso nord dove troviamo Terena e il suo maniero. E’ piacevole guidare su queste strade e sostare per una foto o per un caffè. I distributori non sono poi così frequenti come in Italia e bisogna sempre avere una buon controllo della percorrenza.
Passiamo da Alandroal, un piccolo centro famoso per il suo santuario e ci dirigiamo a Juromenha, dove da informazioni certe si trova un castello molto interessante.
Posteggiamo poco fuori dalle mura il nostro BMW 1200GS e attraverso una porticina accediamo all’area fortificata. Il castello bellissimo, domina sul fiume, ma è purtroppo diroccato. Se noi in Italia abbiamo problemi di conservazione dei monumenti in Alentejo non sono da meno e questo è un vero peccato perché si tratta di una regione bellissima e forse troppo ricca di testimonianze del passato. Comunque sia, anche per lo stato di abbandono, il castello di Juromenha ha un fascino incredibile. Per arrivare in cima alle mura bisogna fare un po’ di attenzione alle scale non messe molto bene e assolutamente prive di protezione.
Ritorniamo verso l’interno e passiamo da Vila Viçosa cittadina dedita alla lavorazione dei marmi provenienti dalle vicine cave, con una parte del vecchio insediamento fortificato abitata e la parte esterna che denota il benessere portato dall’attività estrattiva.
Estremoz guarda già all’interno dell’Alentejo e ha anch’esso un castello che in questo caso è ben tenuto. Al suo interno un prestigioso albergo che sarà anche il punto di sosta di questa parte del viaggio. Da qui potremmo portarci verso il cuore dell’Alentejo, ma proseguiremo lungo la linea di confine.
Alentejo in moto i castelli sul confine. Si consiglia per pernottare e cenare.
Largo Dom Dinis
7100-509 Estremoz
Tel +351 268 332 075