testo e foto Claudio Falanga (Canon Eos D70 – Ob. 16/35 f 2,8 – 28/70 f 2,8)
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“Oltre il Tago”, è questo il significato letterale e geografico dell’ Alentejo. Una regione che, a parte qualche città più conosciuta come Evora e Portalegre, è fuori da i grossi flussi turistici e proprio per questo ha attirato l’attenzione di Moto On The Road, sempre alla ricerca di nuove mete da proporre a chi ama le strade solitarie, i panorami incontaminati e le persone più genuine.
Il nostro viaggio parte da Lisbona, ma si può benissimo entrare in Alentejo dalle regioni meridionali della Spagna.
Passato il Ponte Vasco de Gama si è già in Alentejo. Qui c’è una vasta zona umida dove sfociano diversi corsi d’acqua che si mischiano all’oceano creando un dedalo di insenature. E’ possibile tagliarne fuori una parte raggiungendo la località di Setùbal e con un breve tratto di traghetto arrivare a Troìa.
Il posto è turistico quanto basta, ma nella stagione in cui siamo andati (settembre) è praticamente deserto. Da Troìa a Comporta la strada è un istmo di terra lambita dal mare su due lati. La strada è dritta e veloce, e sui lati tratti di vegetazione e sabbia, accompagnano il viaggiatore con quell’odore tipico che ritroviamo nella nostra Sardegna.
Proseguendo si raggiunge la zona di Porto Covo. Il lungomare che conduce al paesino offre una spiaggia larga e onde che attraggono molti surfisti, piccoli bar sul mare, che offrono abbondanti piatti a base di pesce.
La natura è padrona in questo tratto di costa portoghese. L’oceano di fronte non è solo idealmente immenso, ma lo si percepisce in tutta la sua forza dalle onde e da quella bruma che solo a partire dalla tarda mattinata si attenua.
Porto Covo è carino, un piccolo paese di pescatori, che ha trovato impulso nel turismo. Niente a che vedere con quel turismo di massa invasivo e invadente, piuttosto la sensazione per il viaggiatore di essere ospite in un borgo come un antico viandante.
Più avanti troviamo Vila Nova de Milfontes, cittadina più grande e già più dedita a un turismo che – se non di massa – sicuramente più adatto alle famiglie.
Il tramonto a Cabo Sardão è un’occasione da non perdere in prossimità di Zambujeira do Mar.
Poco più a sud comincia l’Algarve, con le sue famose spiagge e un turismo di larga scala.
Spostandosi all’interno, si incontra Odemira e a poca distanza una finca tipica portoghese che ci sentiamo di consigliare. Questo posto è sicuramente apprezzabile per la tranquillità, la qualità del cibo e la bellezza. Non ultima cosa poter tenere la propria moto a pochi metri dalla camera. Altro motivo d’interesse di questa struttura agrituristica, è la vasta area verde che l’attornia ed il fatto che sia attraversata dalla via Vicentina, un circuito di trekking famoso in Portogallo (e non solo) che offre 350 chilometri di percorso dal lungo costa alla strada collinare.
La via vicentina si chiama così perché conduce a San Vivente, in Algarve.
Proseguendo verso est si trova Santa Clara-a-Velha, raggiungibile da Odemira attraverso una strada di circa una ventina di chilometri dove non si incontra anima viva. I boschi sono molto belli e selvaggi, ma non ci si può distrarre perché la strada più volte diventa sterrata.
Si guida su strade solitarie nel sud dell’ Alentejo
Santa Clara-a-Velha è un piccolo centro, con una bella chiesetta e tante case in bianco e azzurro. La gente è cordiale e saluta sovente guardando con un po’ di curiosità i rarissimi motociclisti. Per raggiungere Santana da Serra da nord bisogna aggirare una zona lacustre, successivamente si trovano i centri di Gomes Aires – Almodôvar – Santa Cruz, paesini dediti alle attività rurali, ma sempre ben ordinati.
Quasi d’obbligo fermarsi per un caffè espresso, che da queste parti è ottimo. Lo accompagneremo spesso con una Pastel de Nata, forse il dolce più famoso del Portogallo, fatto di pasta frolla su cui è poggiata una crema deliziosa. Diventerà una dolce consuetudine durante tutto il viaggio.
La prossima meta è Mértola.
Il panorama si allarga e si abbandonano i tratti boschivi per trovare via via un paesaggio molto simile alla non lontana Spagna. Una delle cose più incredibili di questa prima parte del percorso è viaggiare spesso in completa solitudine, in un territorio vasto. Può capitare di guidare anche per più di un’ora senza incontrare nessuna auto né nella stessa direzione, né in quella inversa.
Mértola è un borgo dominato da un imponente Castello sotto cui scorre il fiume Guadiana che più a sud dividerà il Portogallo dalla Spagna.
Il paese è sicuramente il più conosciuto fra quelli incontrati fino a ora all’interno dell’Alentejo. Dalla torre del castello e dalle mura offre un panorama emozionante sul fiume e all’interno del borgo si trovano diversi negozi e laboratori dove si effettua ancora la tessitura con antichi telai.
Non distante Mina de S.Domingos, un borgo di minatori, vicinissimo alla Spagna. Qui si gode di un Portogallo vero, per nulla dedito al turismo chiassoso.
Quinta do Chocalhinho
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7630-028 Odemira
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37 35 48.73 N 8 37 11.03 W
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Hotel São Domingos
Rua Dr. Vargas
7750-171 Mina de São Domingos
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