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1000 SASSI 2022: tre giorni sulle strade sterrate più belle della Toscana

1000 Sassi 2022, sulle più belle strade sterrate della Toscana. Tre giorni di puro godimento per la seconda edizione di un evento che è già un classico dell’adventouring.

Al termine della manifestazione, dopo aver ritirato la nostra medaglia e dopo aver salutato tutti gli amici, stavamo per risalire in moto e avviarci verso casa. Ma siccome il tradizionale temporale del venerdi pomeriggio non gli pareva abbastanza, Giove Pluvio ha pensato bene di rendere speciale questa 1000 Sassi 2022 con una mezzoretta di… grandinata!. Anche bella tosta, meno male che avevamo già il casco in testa.

 

Poco male, abbiamo aspettato si sfogasse gustando l’ottimo buffet sotto la Loggia del Vasari (scusate se è poco), dopodiché siamo risaliti in sella per imboccare l’autostrada a 90 all’ora accompagnati ancora da qualche rovescio di pioggia che se non altro ci ha tolto di dosso un bel po’ di polvere accumulata nei giorni precedenti. Lungo la strada, massaggiati dalle vibrazioni della nostra ventenne austriaca, abbiamo cercato di riordinare immagini e sensazioni di questa seconda edizione.

 

Organizzazione impeccabile

Anche per questa 1000 Sassi 2022 la formula è quella collaudata della precedente edizione: tre tappe a triangolo, stavolta con partenza e arrivo nella stupenda Piazza Grande di Arezzo, passando da Figline Valdarno e Chianciano Terme, per un totale di circa 700km, per la maggior parte su strade non asfaltate, e per un totale di 360 partecipanti tra “Explorer” (tre giorni) e “One Day” (solo l’ultimo). Organizzazione forte dell’esperienza del grande (e grosso) Daniele Alessandrini e dello staff del motoclub Motolampeggio, comunicazione puntuale, sistemazioni all’altezza, tracce ben delineate, e una Toscana che per l’occasione ha indossato i suoi vestiti più belli, a dispetto di un fine maggio che aveva deciso di trasformarsi in luglio inoltrato. Meno prosaicamente: un caldo bestia e un polverone da nebbia in val padana.

 

Pronti via, e bisogna subito resettarci sulla guida in fuoristrada, dove l’aderenza è precaria, la carreggiata è stretta, e la circolazione… è aperta al traffico e a doppio senso di marcia! Che porca miseria, a fare un frontale col classico omìno in Panda è un attimo, soprattutto se questo rintronato spippola sul cellulare. Non abbiamo controllato perché eravamo troppo impegnati a evocargli tutti i suoi gradi di parentela, ma sicuramente aveva pure il cappello. E se non era la Panda poteva essere un trattore impegnato a posare il cosiddetto “stabilizzato”, quel ghiaino malefico che per quel che ci riguarda ci mette in difficoltà più del trattore contromano stesso. Soprattutto se te lo ritrovi sotto le ruote su certi tornanti in discesa.

 

Ben equipaggiati

Ma per fortuna avevamo gomme nuove di pacca, il tassello bello spigoloso delle Goldentyre mordeva bene e ci ha dato una bella mano a salire sulle “varianti per monocilindrici” previste dalla traccia, alcune non banali, e ci ha fatto godere come micci nella salita di Barbischio affrontata a gas bello allegro, della serie “chi si ferma è perduto”. Ci ripromettiamo di metterle ulteriormente alla prova tornandoci a fine siccità col terreno più allentato.

Goldentyre GT723 + GT216

 

La grande bellezza

Il percorso di questa 1000 Sassi 2022 è stato davvero bellissimo, si passava da boschi con tanto di daini (!) che pareva di essere in Wyoming alla repentina esplosione di luce dei più bei tratti di Eroica, roba che devi, proprio DEVI fermarti a fare foto ogni 100 metri, ecchissenefrega se poi ti superano in dieci e quando riparti ti trovi avvolto nella polvere che non si vede a un passo (cit.), se non altro in qualche bivio dalla direzione incerta potevamo usare il metodo “follow the fog”.

 

Bello guidare veloci col piedino in fuori e il posteriore che sbandiera in favore di fotografo, ma più bello ancora godere di una vista a 360 gradi con certi paesi incastonati su colline dolci come femmine che avresti voglia di accarezzarle, e nastri di strada che qualche mano invisibile ha delicatamente adagiato sui declivi. E poi mura con le torri che svettano, a forma di torre così come le disegnerebbe un bambino, cascatelle che formano pozze d’acqua che vorresti infilartici dentro con moto vestiti e tutto, una dopo l’altra si susseguono cartoline nelle quali ti trovi immerso in una bellezza quasi commovente.

 

E che dire del pranzo “light” a Montepulciano? Che arrivi al ristoro alle 11 e non è che hai tutta ‘sta gran fame. Solo che: minestrone, pici all’aglione, penne all’arrabbiata, salsicce e fagioli che masterscèf lèvati, e come fai a tirare dritto? (non osiamo immaginare se il pranzo fosse stato “heavy”)

Il mitico ristoro a Montepulciano (ristorante Il Pulcino)

 

Il pelo nell’uovo

Ovviamente, come in qualsiasi evento, accontentare tutti è impossibile e la 1000 Sassi 2022 non fa eccezione: nei discorsi al bar qualcuno si lamentava dell’eccessiva facilità del percorso o dei tratti di asfalto troppo lunghi, ma è chiaro che questa è una manifestazione che ha tra i suoi obbiettivi anche quello di avvicinare eventuali neofiti al mondo dell’adventouring (la terza tappa “One Day” è pensata con difficoltà ridotte proprio per questo). In ogni caso a noi diversamente fenomeni la qualità delle tracce è sembrata adeguata al livello medio dei partecipanti, in un ottimo mix tra godimento alla guida, godimento alla vista e godimento al palato. E qualche chilometro di asfalto defatigante ha fatto solo piacere.

A essere pignoli solo le tappe ci sono sembrate un pelo lunghe, 250/280 km non sono pochi, ma come detto ci sta che sia stata solo questione di caldo e scarso allenamento. Uniti a quel fastidioso personale problemino di anagrafe.

 

Abbiamo impolverato giacca e pantaloni Hevik Titanium

Abbiamo guidato con la testa dentro al casco Kappa KV31

Abbiamo portato l’occorrente per quattro giorni in borse XLMoto H2O

Abbiamo derapato (?) su gomme Goldentyre GT723 + GT216

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