Quattro suggerimenti, quattro fantastiche mete, per iniziare a sognare (o programmare) il vostro viaggio nel Nord Europa in moto.
Per molti motociclisti fare il Nord Europa in moto non è solo un viaggio, ma è “Il viaggio”, quello dei sogni, quello che metti i soldi da parte e che rischi purtroppo di non fare mai.
Anche perché quasi sempre sono isole, come l’Islanda, l’Inghilterra, l’Irlanda oppure mete molto lontane, separate dal Bel Paese da migliaia di chilometri di autostrade devastanti e noiosissime. A volte poi a frenare è il timore delle piogge, del freddo, delle strade non sempre scorrevolissime e messe a dura prova dagli inverni rigidi, ma nei reportage che vi stiamo per proporre vedremo anche questo.
Il solo consiglio che ci sentiamo di dare in merito a queste vere e proprie avventure in paesi altamente civilizzati, anzi spesso molto all’avanguardia in ogni senso, è di viverle, di provarci, di continuare a riempire quel salvadanaio sulla mensola in salotto per poterlo rompere, un giorno, e regalarsi Il viaggio.
Una delle mete che rimangono il sogno di molti motociclisti, e almeno per noi è stato così per quasi vent’anni, è la Scozia.
É lontana, è vero, perché dopo aver attraversato tutta la Francia, essersi sorbiti il traghetto, aver preso la mano guidando a sinistra, va attraversata tutta l’Inghilterra, dove i limiti sono anche più severi, e solo dopo un altri settecento chilometri si arriva finalmente alla partenza del nostro viaggio, Edimburgo. E poi piove, anche se un motto scozzese è “in Scozia non piove mai, a volte può accadere che del liquido cada dal cielo, semmai”, tenete a portata di mano le tute antiacqua, perché il tempo cambia in pochi minuti e dal vento che pulisce le nuvole si passa alla pioggerellina bastarda che non fa vedere nulla. Però davvero quando arriverete a visitare i panorami di Glen Coe, l’isola di Skye, oppure riuscirete a spingervi come abbiamo fatto noi fino a Durness, all’estremo nord, allora capirete, quanta meraviglia possono riuscire a catturare i vostri occhi.
http://www.moto-ontheroad.it/on-the-road/reportage-in-moto/scozia-in-moto/
Una meta che viene spesso vista come passaggio per andare o tornare da Caponord, la punta più estrema dell’Europa, e dalle strade sicuramente noiose perché su questa direttrice assolutamente dritte e prive di qualsiasi spunto panoramico, è la Finlandia.
Raggiungibile dai paesi baltici, a un tiro di schioppo dal confine russo, che abbiamo rischiato di raggiungere, rimane uno dei paesi meno conosciuti ma, almeno nella parte più meridionale, incredibilmente affascinante.
Perdersi fra le stradine che, lasciata Helsinki, si snodano lungo la costa del mar Baltico fino all’isola di Korpo raggiungibile con i traghetti che continuano di fatto il percorso asfaltato; oppure visitare Turku, l’antica capitale col suo castello e l’abbazia, o ancora rilassarsi in riva ad uno degli infiniti laghi per ammirare lo spettacolo che la natura e le rocce di granito formano giocando con incredibili fantasie di acqua e roccia sarà il premio di chi si avventurerà in questa terra, tanto selvaggia quanto ospitale, almeno nel periodo estivo.
Ritorniamo nel Regno Unito, per visitare una delle terre che hanno fatto la storia e la cultura del mondo degli ultimi cinquecento anni, ovvero il sud Inghilterra.
Ci siamo addentrati, a suo tempo, alla ricerca delle location di un film-culto per noi motociclisti, ovvero Quadrophenia
http://www.moto-ontheroad.it/on-the-road/reportage-in-moto/quadrophenia/
per scoprire quanta bellezza, storia e civiltà si possa incontrare in questa affollata parte di mondo, coi suoi castelli, le città stupende come Brighton, Canterbury, Londra, perfette per essere esplorate in moto, magari per scoprire la magia delle incredibili scogliere di Dover e Beachy Head.
http://www.moto-ontheroad.it/on-the-road/reportage-in-moto/inghilterra-in-moto-seconda-parte/
Volutamente non abbiamo parlato, raccontando alcune delle mete più belle da scoprire in nord Europa, di Caponord. Chiunque abbia vissuto questa avventura si sarà preso, vogliamo sperare, il tempo di visitare almeno la parte occidentale della Norvegia, quella dei fiordi più spettacolari, che scavano insenature profondissime nella roccia e che si spingono per decine e decine di chilometri verso gli altopiani più maestosi, tanto che si passa in pochi metri dalle cime innevate alle acque del mare, come vi accorgerete percorrendo gli indimenticabili tornanti della Trollstigen, la celeberrima scalinata dei troll, oppure saltando da un atollo di granito all’altro su ponti della Atlantic Road.
Vi invitiamo a leggere quello che abbiamo scritto a suo tempo proprio raccontando di questa terra, con un piccolo appunto personale: il nostro salvadanaio è lì sulla mensola, e quando torniamo a casa ci svuotiamo dentro gli spiccioli che abbiamo in tasca; per continuare a sognare, prima o poi, di tornarci e concludere il viaggio, fino a Caponord!