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Sognando Dakar – La preparazione della moto in officina

A una settimana dalla partenza per Dakar è d’obbligo preparare la moto, per evitare d trovarsi in situazioni di emergenza nel mezzo delle dune.

Testo e foto di Marco Marengo

A una settimana dalla partenza ho affrontato di petto l’importante questione della preparazione della moto. L’obiettivo è quello di scongiurare l’insorgenza di problematiche meccaniche: operazioni che risultano fattibili se affrontate in officina, sotto l’attenta direzione di un meccanico esperto, possono diventare complesse se effettuate in urgenza, magari in mezzo alle dune, in assenza di attrezzature appropriate e senza considerare il fatto che il sottoscritto non si può certo collocare nella fascia di meccanico esperto!

Mi sono appoggiato al mio amico, meccanico di indubbia esperienza desertica con ktm 690, Fabio Zanone, della ditta Fzfactory, e abbiamo iniziato ad operare.

La prima operazione è stata quella di cambiare l’intero trittico, catena-corona-pignone, che non garantiva di poter affrontare serenamente il lungo percorso desertico. Ho montato un catena Did con corona in acciaio e pignone a dentatura originale.

Il secondo intervento è stato il classico cambio olio e filtri, di routine. Discorso differente per la sostituzione dell’intero comparto frizione, che oramai risultava, dopo un utilizzo piuttosto intenso in mulattiera, giunto al capolinea.

In un viaggio africano, considerando l’utilizzo di una moto ad iniezione, va dedicata una grande attenzione ad un controllo certosino della pompa benzina, visto che in assenza di essa l’utilizzo della moto risulta impossibile. Per questo e per la pulizia del filtro si consiglia di operare in maniera comoda, smontando l’intero serbatoio.

Come si evince dalle foto l’operazione non è risultata molto veloce anche se, per fortuna, nel nostro caso abbiamo potuto constatare che sia il filtrino metallico che il filtro dedicato apparivano in buone condizioni e ciò faceva presupporre un utilizzo di benzina sufficientemente pulita.

Dopo la sostituzione e il corretto alloggiamento dei tubi, facendo molta attenzione a non praticare curve poco idonee al passaggio del fluido, abbiamo rimontato il tutto.

Dopo aver rimontato la parte posteriore abbiamo smontato la carena per controllare il cuore del motore, il gioco valvole, ed anche per questo si devono affrontare una serie di passaggi praticamente obbligati.

Ma cosa avranno da guardare questi qui sotto con cotanta attenzione…?

Ecco che si svela l’arcano: dobbiamo smontare il coperchio per controllare il gioco valvole, ossia la distanza tra le pastiglie calibrate ed il bilancino. Ci accorgiamo, utilizzando uno spessimetro, che due di esse risultano leggermente sovra quota e decidiamo di realizzare una lunga e fine operazione di olio di gomito, togliendo qualche decimo alle nostre pastiglie. Per farlo ci serviamo di un piano di riscontro, dove appoggiamo della finissima carta vetro.

L’operazione ha richiesto attenzione e tempo ed il risultato è stato raggiunto dopo un paio di prove. Quindi abbiamo rimontato coperchio e scatola filtro e siamo passati al kit cavi per il montaggio dei nuovi fari supplementari. Il kit è composto da interruttore al manubrio, relè e fusibile. Il tutto è stato connesso sotto chiave, a scanso di accensioni non volute che avrebbero messo in serio pericolo la durata della nostra batteria.

A scanso di sorprese abbiamo anche controllato l’assorbimento dell’intera fanaleria a motore accesso, trovando valori accettabili. Abbiamo così potuto proseguire con il montaggio del cupolino per il successivo definitivo staffaggio dei faretti.

Ed ecco finalmente ricomposta la ktm 690…

L’operazione si è completata con il montaggio della fanaleria.

Il lavoro continua!

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