Anàbasi300 non è solo paesaggi straordinari, percorsi da enduristi e navigazione con Road Book: è molto di più. Vi raccontiamo perchè.
Piegaro è il punto di partenza di Anàbasi 300. E’ un comune in Provincia di Perugia, annegato nelle straordinarie colline umbre, bellezze uniche che caratterizzano questi luoghi. Dolci pendii e una straordinaria vegetazione, che qui sembra non sia stata intaccata dall’arroganza umana. Questa piccola città, dove vivono 3600 persone, tutti gli anni si anima e la passione dei motociclisti e i colori delle moto, scaldano l’atmosfera.
Noi di moto-ontheroad abbiamo voluto immergerci in tutto questo.
L’evento
Le caratteristiche del percorso sono adatte agli appassionati del tassello, quindi a moto leggere monocilindriche. I giorni della manifestazione sono 3, venerdì su un tracciato è una tappa di riscaldamento di circa 70 km, sabato su un percorso più lungo di 170 km, ed infine la tappa di domenica di 90 km. I punti di forza di questa manifestazione sono un bellissimo tracciato e la navigazione tramite road-book, due elementi che insieme amplificano il concetto di avventura in moto. Non c’è pericolo di perdersi.
Grazie all’applicazione WHIP Live, che accompagnerà tutti gli eventi proposti dal calendario “Lupi e Bisonti”, è possibile monitorare l’esatta posizione di ogni singolo partecipante, e facilita quindi l’intervento in caso di necessità, come una rottura meccanica o una caduta. Al momento della partenza, basta semplicemente attivare l’applicazione, e in ogni momento i commissari di percorso sapranno esattamente la posizione di ogni partecipante. Geniale.
Come è andata
Si parte dal piazzale antistante l’Hotel Ristorante da Elio. Venerdì il numero dei partecipanti è inferiore alle altre due giornate, in parte a causa del giorno feriale, ma anche perché è prevista una tappa molto impegnativa. Un’ottima occasione per noi che ne approfittiamo per percorrere parte del percorso a bordo del fuoristrada del presidente del Moto Club Umbria. Questo ci permette di ammirare in modo più rilassato quanto sia belli i luoghi su cui è stato sviluppato il percorso, ma anche di apprezzare da spettatori divertiti il passare dei vari piloti.
Chi fa enduro rispetta i luoghi che attraversa, perché li ama e li considera come casa propria, nessuno si azzarda a deturpare questa splendida natura.
Fila tutto liscio, o quasi, perché qualcuno sbaglia nell’interpretare le note del road-book, non manca qualche deviazione non programmata. Ma grazie a WHIP Live non è un problema. L’applicazione, permette anche di partecipare al “Trofeo Fabrizio Meoni by WHIP” con un riconoscimento finale per quelli che parteciperanno alle varie manifestazioni “Lupi e Bisonti”, e il premio andrà a chi ha percorso meno chilometri fuori dal tracciato.
Il sabato mattina siamo finalmente pronti a partecipare anche noi alla tappa più lunga. Percorreremo circa 170 km in sella ad una Suzuki DRZ 400 E, una moto che ha già qualche anno di vita, ma assolutamente valida compagna d’avventura per tutto il percorso. Il primo tratto lo usiamo per attivare tutti quegli automatismi che sono necessari per prendere confidenza con il mezzo, quindi tenuta degli pneumatici, frenata, accelerazione, ma soprattutto l’utilizzo del nostro road-book.
Per noi è un’esperienza completamente nuova e affascinante: non si tratta solo di guidare e ammirare il percorso, ma occorre interagire continuamente con le note facendole scorrere sul rotolo di carta. La nostra strumentazione è sviluppata da Sibilla.Race, ed è possibile averla in uso per i tre giorni della manifestazione. Con un pulsante a dito attiviamo un motorino elettrico che trascina il rullo di carta facendo scorrere le indicazioni e le note di cosa andremo ad affrontare. Inoltre uno specifico contachilometri LCD (trip master) tiene conto di quanta strada abbiamo percorso dalla partenza. Le note riportate sul road-book hanno i parziali ai 100 metri, quindi ogni tanto, bisogna intervenire sul contachilometri per riparametrarlo alla posizione in cui ci si trova, a causa di qualche deviazione nello sbagliare nel seguire la traccia.
Raccontarlo è più difficile di quanto sia in realtà, ma posso assicurarvi che è estremamente divertente e stimolante. In sostanza bisogna guidare, affrontare le diverse difficoltà, e seguire le indicazioni. Bellissimo.
Viaggiamo in coppia, io e il Baldo, pilota fidato, un vero endurista su cui contare in caso di necessità. Poi si sa, in fuoristrada si va sempre in compagnia, gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo. I primi passaggi sono relativamente semplici, attraversiamo numerosi boschi e ogni tanto qualche salita più impegnativa da affrontare con tecnica e sicurezza. Poi imbocchiamo una lunga discesa, una delle tante, ma questa ci porta ad affrontare un passaggio in un torrente e splash!
Il divertimento è servito. O meglio ho fatto un vero splash, nel senso che nell’affrontare più volte il torrente per le foto, ho pensato bene di sdraiarmi al fresco. Poco male, perché il completo messo a disposizione da Cemoto non si inzuppa subito d’acqua. Risalgo velocemente in moto, non ho certo intenzione da farmi vedere da troppi, e poi per gli enduristi poggiare la moto in terra è una cosa del tutto normale.
Via un’altra bellissima e impegnativa salita, non molto lunga ma molto ripida, caratterizzata da diversi canaloni molto pronunciati. Si prosegue, i chilometri sono molti, non bisogna andare forte ma bisogna essere costanti, poche fermate anche se il panorama meriterebbe.
Il percorso è così ben studiato e vario che ai tratti particolarmente impegnativi, solitamente ne segue uno più scorrevole, tanto per riprendere fiato. Percorriamo una quindicina di chilometri su strada bianca, attraversando distese di campi in quota che i contadini tengono in ordine come se fossero dei salotti all’aperto. Ogni tanto incrociamo delle costruzioni in pietra dismesse e parzialmente crollate, anche queste rendono il paesaggio ancora più spettacolare e affascinante.
Nel seguire le indicazioni del road-book giungiamo ad un bivio: a destra percorso soft, a sinistra hard. Qualche secondo di riflessione. Ovviamente hard.
Dopo un breve ingresso su un sentiero ecco una svolta a sinistra e poi non faccio in tempo a rendermene conto che mi trovo davanti a un muro per quanto è inclinata la salita. Seconda dentro e via, non c’è tempo di pensare, e poi il mio socio è già lì che sta stramazzando nel salire. Pian piano, con tanta apprensione salgo prima i 100, poi 200, 300 mt, tra un sasso gigantesco evitato, un’accelerata per saltare la buca, riesco a salire. mi sembra incredibile, continuo a salire senza mai mollare il gas, non mi faccio più domande, ormai non ho scelta. Arriviamo in cima alla salita, praticamente sul punto più alto della montagna.
Siamo in forte ritardo, tra le foto, qualche caduta, abbiamo perso molto tempo, ma ci prendiamo ugualmente qualche attimo per ammirare lo stupendo panorama che ci circonda. Ci sarebbe da fermarsi lì, sedersi in terra, e respirare a pieni polmoni.
Ora una bella discesa lunga, ma oramai ci sentiamo più navigati, e lasciamo che la moto sia più scorrevole.
Verso le 14.00 arriviamo finalmente al punto ristoro a Doglio, presso l’agriturismo “Le Grazie”. Ci avventiamo su un buonissimo piatto di fagioli con cotiche e salsicce alla brace leggermente piccanti. Caffè, dolcetto, e dopo solo una ventina di minuti siamo nuovamente in sella.
Partiamo con convinzione, siamo in ritardo ma il nostro obiettivo è comunque arrivare a fine percorso prima che faccia buio. Ci perdiamo subito, interpretiamo male alcune note, e in sostanza andiamo in loop e percorriamo due volte lo stesso tratto di percorso. Finalmente riusciamo a trovare la retta via, e gli ultimi 60 km vanno via lisci, senza registrare intoppi.
Nuova fermata, per qualche ulteriore scatto, in fondo lo spirito di questo tipo di manifestazioni è anche di godere dei continui panorami che ci accompagnano. La giornata è soleggiata,la temperatura mite e nemmeno il forte vento disturba poi tanto, anche se nei tratti lungo le dorsali delle colline non di rado le raffiche di vento ci sballottano un po’.
Al nostro rientro molti dei partecipanti sono già docciati e sono nel piazzale a ripulire e sistemare le moto per il giorno successivo. Rientriamo in camera, doccia e cena veloce, morfeo ci chiama, meglio non farlo aspettare.
Domenica. Partenza ore 9.00, non prima di aver litigato per una decina di minuti nel caricare il road-book del percorso del giorno. Siamo neofiti e si vede, ma ne siamo comunque affascinati e convinti sostenitori di questo strumento. Il percorso è di circa 80 km, ma da percorrere nella mattinata in modo da arrivare al pranzo conclusivo organizzato dal Moto Club Umbria insieme a tutti i 120 partecipanti. I primi chilometri passano tutto sommato abbastanza leggeri, e pensiamo quindi di goderci la piacevole passeggiata. Errore: la tappa della domenica è di quelle ci ha fatto veramente sudare, per alcuni tratti particolarmente impegnativi.
La prima parte del percorso è un continuo scendere e salire lungo le colline, passaggi nei boschi, attraversamenti su strade bianche più leggere, una vera goduria. Percorriamo a valle un tratto che costeggia un fiume, a destra i campi dei contadini, a sinistra i canali del fiume. Poi ricominciamo a salire, due tre curve nei boschi, e all’improvviso ci infiliamo in una di quelle salite che se le guardi a mente fredda dal basso, pensi che sia il caso di farsi lanciare una corda e ramponi per salirci al massimo a piedi. Ma sono in un gruppo di disgraziati, e non ci lasciano tempo di ragionare, per cui seconda dentro e via. A metà salita, il mio compagno di viaggio, si sdraia, e ovviamente ci tocca fermarci tutti; fermarsi corrisponde al cadere, e infatti in terra ci vado sia io che la moto. Con tanta fatica, ma con l’aiuto dei più esperti, risalgo in sella, riparto e scalo la montagna: che soddisfazione.
In cima ci aspetta un panorama che già da solo varrebbe la fatica dell’intero percorso, davanti a noi si apre la vista sul lago del Trasimeno. Qualche foto di rito, e poi ci rimettiamo in sella. Ad una incredibile salita, corrisponde una altrettanto bella discesa, infinita difficile, estenuante. E anche qui portiamo a casa la pellaccia senza intoppi.
Un’altra decina di chilometri di fuoristrada, che ci sembrano infiniti, le braccia ormai ci hanno completamente mollato; fortuna che le scope dell’organizzazione in alcuni tratti mi fanno da guardie del corpo, e mi accompagnano fino a fine tappa.
Pranzo in compagnia, sorrisi sparsi, divertimento che traspare da parte di tutti i partecipanti.
Carichiamo la moto sul carrello, destinazione casa. Un’esperienza che ripeteremo, un modo nuovo di scoprire il territorio umbro, che non manca mai di sorprendere. Un nuovo modo di navigazione, con il road-book, incredibilmente affascinante.
Ringraziamo il bellissimo gruppo del “Moto Club Umbria”, persone genuine spinte dalla passione e dalla professionalità per renderci partecipi di questi bellissimi eventi.
Il Moto Club Umbria ci aspetta al suo secondo evento, il Rally dell’Umbria: dedicato alle maxi-enduro, a Perugia dal 25 al 28 aprile 2019… “Rally dell’Umbria“.
Il calendario “Le vie di Lupi e Bisonti”
Sono ben 12 gli eventi in calendario tutti su territorio nazionale, e sostenuti da UISP Motorismo. Nato dalla volontà del Moto Club Umbria è destinato a due diverse tipologie di moto:
Le vie dei Lupi è dedicato a moto specialistiche da enduro e vecchio glorie da regolarità;
Le vie dei Bisonti è rivolta alle maxi-enduro, mono e bicilindriche.
Entrambe le tipologie di eventi non sono competitive ma hanno come scopo di far conoscere in sella alla propria moto le bellezze dei vari territori in cui si svolgono. La particolarità degli eventi è la navigazione con rooad-book cartaceo e traccia GPS. Come partener degli eventi c’è la collaborazione della software-house WHIP, che tramite l’applicazione per smartphone, permette tutta una serie interessantissime di funzioni: navigazione gps, trip-master e soprattutto il safety-tracking, che consente all’organizzazione di seguire e assistere ogni partecipante in tempo reale, con un immenso beneficio per la sicurezza. Questa applicazione, inoltre, permetterà tramite i dati registrati della telemetria di partecipare al “Trofeo Fabrizio Meoni by Whip”, attribuisce dei riconoscimenti ai motociclisti più abili nell’orientarsi attraverso il road-book cartaceo. Per informazioni: www.lupi-bisonti.it oppure https://www.facebook.com/LupiBisonti
Prossimo appuntamento del calendario TT Tolentino Trophy, a Tolentino il 30 e 31 marzo.
Per questo evento abbiamo utilizzato abbigliamento tecnico Cemoto:-Pantaloni tecnici, che si sono rilevati resistenti e comodi per tutto l’arco della manifestazione; -Maglia enduro, da indossare sopra la giacca; -Guanti, lasciano un’ottima sensibilità pur essendo ben imbottiti. Hanno svolto egregiamente il loro lavoro, e oltre a proteggere le mani sono rimasti comunque intatti pur avendo più volte strusciato sul terreno nelle nostre cadute. Per info: https://www.cemoto.it/ |