A un mese e mezzo dal via della ventesima edizione della Rievocazione Storica del Motogiro d’Italia che si svolgerà dal 29 maggio al 4 giugno, lo staff organizzativo del Moto Club Terni, è impegnato nella messa a punto degli ultimi dettagli. Definiti ormai da tempo percorsi, sedi di tappa, prove speciali e eventi collaterali, l’ultimo sforzo è riservato a garantire a tutti i partecipanti, un alto livello di ospitalità che vada a coniugare al meglio l’aspetto sportivo con quello turistico ricreativo.
Come ormai avviene da anni infatti, la manifestazione si è sempre distinta per l’altissimo livello dei servizi e di ospitalità riservati ai partecipanti al Motogiro. Nulla viene lasciato al caso, dagli hotel tutti di prima categoria, alle serate di gala che si tengono al temine di ogni tappa, fino ad organizzare nei minimi particolari la giornata di risposo, in modo che sia i partecipanti alla rievocazione storica che gli accompagnatori, possano ricordare questa settimana come una bellissima vacanza attraverso luoghi e paesaggi far i più suggestivi d’Italia.
La Rievocazione storica del Motogiro d’Italia è un vero e proprio museo itinerante della moto, fra gli oltre cento mezzi storici in gara e costruiti a metà degli anni cinquanta, epoca in cui si correva la manifestazione agonistica, vi sono tutti quelli che hanno segnato la storia della motorizzazione di massa del nostro paese e non solo. Al via le grandi marche che in quegli anni dominavano la scena motociclistica mondiale: MV Agusta, Ducati, Morini, Benelli, Gilera, Rumi, Bartali, Perugina, Maserati, Parilla, Mival, Bianchi, Motobi, Mondial, Moto Guzzi, etc. con alcuni modelli che sono vere e proprie rarità come la Rumi Gobbetto, portata in gara da un importante collezionista inglese o la Ducati Sport Australian 175 4T. Una moto che l’importatore australiano della casa bolognese aveva modificato in base alle esigenze di trasporto di quel lontano paese.
Fra i 200 partecipanti al Motogiro non mancano personaggi che hanno legato il proprio nome alla storia motociclistica italiana, da Remo Venturi, vincitore dell’edizione del ’57 che alla bella età di ottanta anni sarà al via in sella alla sua mitica MV Agusta, a un grande team manager di oggi Giampiero Sacchi che fra un impegno mondiale e l’altro è riuscito anche quest’anno ad essere presente alla gran fondo nella classe turistica cavalcando la Guzzi Le Mans prima serie, con la quale lo scorso anno si aggiudicò le seconda tappa, prima che un banale guasto meccanico, nella quarta frazione lo fermasse, pregiudicandogli il resto della gara.
Fra i tantissimi stranieri, provenienti da tutti i continenti, molti sono quelli che avrebbero da raccontare la loro storia. Come sono arrivati al Motogiro, cosa spinge un semplice ragioniere cileno o un meccanico argentino a caricare la propria moto su un aereo, venire dall’altra parte del mondo per partecipare a questa “carrera”, della quale hanno solo sentito parlare in giornali specializzati o visto sbiaditi filmati in bianco e nero.
Veramente particolare se non unica, la storia di uno dei sei australiani presenti: Neill Green che da una piccola e sperduta cittadina del paese dei canguri ha deciso di partecipare al Motogiro 2011, coronando un sogno che rincorreva da molti anni. Da sempre appassionato di moto d’epoca, viene a conoscenza di questa manifestazione alcuni anni fa, ma le sue finanze non gli permettevano una così lunga e gravosa trasferta, allora alcuni amici costituiscono un club per raccogliere i fondi necessari e organizzano anche una grande festa alla quale partecipa tutta la città. Lo scopo è stato felicemente raggiunto e così il signor Neill potrà coronare il suo sogno in sella a una rara Ducati sport Australian del 1957 di proprietà del concessionario di Sidney il quale la teneva come l’oracolo, ma che, venuto a conoscenza della storia di Green, è stato entusiasta di metterla a sua disposizione.
Da sempre la Rievocazione Storica del Motogiro ha suscitato entusiasmo fra il pubblico degli appassionati e ancor più fra i partecipanti. Tanti sono stati in questi anni ex piloti e personaggi che vi hanno partecipato e che hanno lascito un segno indelebile della loro presenza, fra tutti ci piace ricordare l’ex pilota e giornalista Roberto Patrignani che al termine della sua ultima partecipazione ebbe a scrivere: “Partecipare al Motogiro è una emozione che non posso descrivere, mi sono ritrovato dopo mezzo secolo a fare gli stessi gesti e gli stessi riti di quando partecipavo a quello agonistico, la sola differenza è che alla sera quando a fine tappa, entro in camera e passo davanti allo specchio, vedo un altro Roberto che ha si i segni del tempo, ma lo stesso entusiasmo di quando era un pilota vero….”