Una sfida fra bovini a suon di offerte d’asta, è stato il preludio alla seconda parte della Fiera del Bue Grasso di Carrù. Ed Infatti a contrastare il primato di bue più imponente c’è stato il celebre bue di Maesawa, che tramite la succursale di “Eataly” a Tokio, ha sfidato l’ormai mitico bue di Carrù, vera e propria star nel settore.
Fra la tifoseria presente nella capitale nipponica c’era anche Anna Bracco, direttrice della Cantina di Clavesana , principale azienda vitivinicola della zona, un’altra delle eccellenze locali. Insomma, una fetta della provincia granda nella terra del sol levante.
La celebre Fiera del Bue di Carrù, nel cuneese, giunta quest’anno alla centunesima edizione, è organizzata con il coinvolgimento di enti vari tra cui, oltre alla Regione e al Comune, la Pro-Loco e la stessa Cantina di Clavesana, la cantina di quel vino denominato “Dolcetto” che insieme alla Barbera, è uno dei due vini più popolari del Piemonte.
Carrù, paesino situato sulla Fondovalle Tanaro che collega le Langhe con Mondovì e la Liguria è anche il baricentro tra la pianura cuneese e le Alpi dove si erge, maestoso, il Monviso. Da queste parti il bue era, in passato, l’animale che nei campi sostituiva il trattore . Con l’avvento dei mezzi a motore, il bue è diventato una sorta di Buffalo Bill che dopo aver dominato con le sue imprese le praterie del West americano, si esibiva nei circhi in Europa allo scopo di divertire gli spettatori. Parafrasando, il bue è diventato invece sinonimo di piacere per il palato e , oltre che in dicembre, è diventato il piatto più richiesto per tutto l’inverno.
La gastronomia di rango si esprime quindi nel gran Bollito misto sempre in trionfo sui carrelli dei ristoranti, caldo e invitante. Giovedì prossimo sarà la giornata del “Bollito no stop”. Dall’alba fino a sera tardi gli stand serviranno migliaia di vassoi con i diversi tagli del bollito misto composto da testina, magro, lingua, cotechino, scaramella, gallina e coda abbinati alle salse ( i “bagnèt” in dialetto), la prelibata robiola di Langa e il dolce. Insieme, naturalmente, ai vini della Cantina di Clavesana in primis il dolcetto di Dogliani doc. Domenica, a conclusione, ancora bollito nei ristoranti e distribuzione per le vie di minestra di zucca e zuppa tipica di quello che fu il Marchesato di Clavesana.
Importante realtà del territorio, la Cantina è la maggior produttrice di dolcetto di tutto il Piemonte. Vino che per il suo nome è stato, spesso, equivocato come vino dolce mentre in realtà è secco ed amabile, ideale per accompagnare un intero menù. La Cantina, che è lo sponsor ufficiale della Fiera, produce circa 3 milioni di bottiglie ogni anno e ha una superficie di circa 500 ettari vitati.
La maggior parte è, appunto, dolcetto: che porta il nome in etichetta, da questa vendemmia, di “Dogliani docg” ed è il risultato dell’unificazione delle doc dolcetto di Dogliani e Langhe Monregalesi mentre il “Dogliani Superiore doc” è dolcetto di Dogliani in purezza. Almeno un anno il periodo di affinamento e invecchiamento del secondo.
Altri vini prodotti sono il Roero-Arneis 2009, Il Langhe nebbiolo doc, il Piemonte Barbera doc, la Barbera d’Alba doc, la Barbera d’Alba superiore doc, il Barolo docg e il Nebbiolo d’Alba doc. Tutti con nomi di fantasia in etichetta. Infine il Moscato d’Asti docg e il “Sansossì”, vino aromatizzato alla china che si ispira al famoso Barolo chinato.
Da giovedì 15 fino a domenica 18 dicembre
Dalle ore 9,00 alle 21,00 Bollito no Stop. Un vassoio di Bollito misto servito secondo tradizione a prezzo promozionale nel padiglione riscaldato della Pro Loco in P.zza Divisione Cuneense dal mattino fino a tarda sera, senza interruzione.
Menù: testina, punta o scaramella, lingua, cotechino, salse, contorno, formaggio, dolce, vino a volontà. € 15,00 tutto compreso
Info e tel. 0173 790451