Il 2011 è senza dubbio l’anno delle ricorrenze, sembra quasi si siano messi tutti d’accordo come quando si festeggiavano i compleanni con gli amici! E così insieme ai 150 anni dell’Unità d’Italia anche Moto Guzzi – storico marchio italiano – compie i suoi primi 45 anni per ruota! Il 90° anniversario dell’Aquila lombarda riporterà a Mandello del Lario l’evento GMG – Giornate Mondiali Guzzi che mancavano dal 2007. L’evento si terrà a metà settembre e ovviamente siete tutti invitati… anche senza regalo! Qualcuno arriverà sicuramente con la nuova Norge.
Norge, un nome che viene da lontano
Il 15 marzo 1921 nasce a Genova la “Società Anonima Moto Guzzi”, per la fabbricazione e la vendita di motociclette e ogni altra attività attinente o collegata all’industria metalmeccanica. I soci che danno vita all’impresa sono Emanuele Vittorio Parodi, noto armatore genovese, il figlio Giorgio e l’amico Carlo Guzzi.
L’aquila ad ali spiegate viene scelta da subito come simbolo dell’azienda in memoria dell’amico pilota Giovanni Ravelli, ex commilitone nella Regia Aviazione, deceduto l’11 agosto 1919 durante un volo di collaudo. Da quel giorno il simbolo del marchio Moto Guzzi non è più cambiato.
Venendo all’antenata della Norge, Giuseppe Guzzi (fratello di Carlo) nel 1928 riuscì a completare uno storico raid fino al Circolo Polare Artico in sella alla GT 500, che grazie al successo dell’impresa poté fregiarsi meritatamente del nome Norge datogli inizialmente in onore del dirigibile omonimo.
Se Capo Nord è diventata la meta sacra dei centauri passati, presenti e futuri, fu merito anche di questa impresa. Dal 1928 al 2011 la Guzzi Norge GT è cresciuta, è diventata più matura, e ha notevolmente migliorato le sue performance… mantenendo ancora qualche piccolo difetto.
Ma vediamo insieme come è andata la nostra prova.
Su strada
Prima di salire sulla nuova Norge soffermiamoci a guardarla da vicino: al primo sguardo sembra molto simile alla precedente versione, ma osservandola con maggiore attenzione si nota una carena completamente ridisegnata… e a Mandello di gallerie del vento se ne intendono!
Una volta accomodati sull’ampia sella in gel, da subito se ne apprezza il confort e la posizione ergonomica, grazie anche ai nuovi semi-manubrio dal taglio sempre più turistico; purtroppo non si può dire altrimenti per le gambe: troppo raccolte (altezza tester 1,70cm) a causa dell’innalzamento delle pedane e di una seduta fin troppo bassa (la sella rialzata è consigliata fin da subito).
Ma a tutto c’è un perché, anche se rinunciare a una posizione comoda per guadagnare luce e agilità in curva, evitando di toccare frequentemente il cavalletto centrale (come avveniva sul modello precedente), è un caro prezzo da pagare per chi punta ai grandi viaggi!
La contropartita è sicuramente una Guzzi che sa regalare una maneggevolezza sorprendente in favore di una guida più dinamica… a voi l’ardua sentenza. Pronti a partire, cerchiamo il cavalletto laterale: forse un po’ troppo lontano, ma sono dettagli soggettivi.
Regolati i nuovi gli specchi, dalla superficie minore e dal design decisamente più moderno e accattivante (buona la visibilità), innestiamo la marcia e cominciamo a far scorrere il bicilindrico trasversale 8V curiosi di vedere come si comporta in basso dove la precedente versione risultava particolarmente “stanca”. E brava Guzzi, adesso il propulsore è molto più rotondo, corposo e piacevole da guidare grazie a una coppia più presente ai bassi regimi che permette di parzializzare con un gusto tutto nuovo.
Confermando soprattutto nell’estetica un dna da divoratrice di chilometri, Guzzi ha puntata tutto sul piacere di guida anche nel misto, agevolato da un impianto frenante ben modulabile e l’ormai immancabile sistema ABS (ora di serie). All’aumentare del vento basta una semplice pressione con la mano sinistra sul “discutibile” pulsante per far salire il parabrezza elettrico (ora di serie), ma il suo posizionamento risulta un po’ troppo distante dal pollice tanto da costringerci a lasciare per un istante il manubrio e la cosa non ci entusiasma.
L’aumento della protezione aerodinamica è assolutamente gradevole e necessaria vista la sigla GT (Gran Turismo), però una volta raggiunta la massima altezza il limite del parabrezza risulta fastidioso alla vista, e volendo abbassarlo ecco che incorriamo in quello che riteniamo una distrazione progettuale: per invertire il movimento si deve agire sul pulsante opposto, dal lato opposto, che comporta – anche soltanto per qualche breve istante – l’abbandono della manopola del gas e della leva del freno.
Con grande piacere sottolineiamo la scomparsa delle molte vibrazioni che affliggevano la precedente carena e un’ottima cura nel sistema di chiusura delle borse laterali (ora di serie), alle quali è possibile aggiungere il top case opzionale.
Anche le sospensioni hanno nuovo setup con la forcella completamente regolabile e il mono regolabile nel precarico e nell’estensione idraulica. Il settaggio di fabbrica non ci ha convinto molto, troppo morbido, ma basta un click e la moto si aggrappa maggiormente alla strada permettendoci di alzare il ritmo.
L’argomento optional è presto sviscerato: tranne il GPS (TomTom), il top case e la borsa da serbatoio, ora la nuova Norge ha praticamente tutto di serie! Computer di bordo, manopole riscaldate, ABS, parabrezza regolabile elettricamente, cavalletto centrale, borse laterali… insomma, una volta scelto il colore (nero metallizzato, argento o bianco diamante) la Norge GT 8V è pronta per viaggiare. La trovate in vendita già da dicembre 2010 a prezzo di € 15.220 f.c.
Scheda tecnica
Motore : bicilindrico a V di 90°, 4 tempi, raffreddato ad aria
Cilindrata : 1.151 cc
Potenza max : 75 KW (102 CV) a 7.000 giri/minuto
Coppia max : 104 Nm a 5500 giri/minuto
Impianto di scarico : in acciaio inox, con compensatore centrale catalizzato a 3 vie doppia sonda Lambda (Euro 3)
Cambio : 6 marce
Trasmissione finale : Cardano Reattivo Compatto CA.R.C.; doppio giunto di cardano e coppia conica flottante, rapporto 12/44 = 1 : 3,666
Sospensione anteriore : forcella telescopica idraulica, Ø 45 mm, regolabile nel precarico molla
Sospensione posteriore : monobraccio con leveraggio progressivo, mono ammortizzatore regolabile in estensione e con manopola ergonomica per la regolazione del precarico
Freno anteriore : doppio disco flottante in acciaio inox, Ø 320 mm, pinze a 4 pistoncini contrapposti – abs
Freno posteriore : disco fisso in acciaio inox, Ø 282 mm, pinza flottante a 2 pistoncini paralleli – abs
Pneumatici : 120/70 ZR17” (ant.) – 180/55 ZR17” (post.)
Lunghezza max : 2.195 mm
Larghezza max : 870 mm
Altezza : 1.125 mm
Altezza sella : 810 mm- (-30mm con sella ribassata in gel disponibile in opzione)
Peso a secco : 257 kg
Capacità serbatoio : 23 litri (riserva 4 litri)
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