HONDA INTEGRA 750 YM2016. Si rinnova lo Scooter-moto della casa giapponese, con importanti aggiornamenti sia estetici che tecnici. I prezzi partono da 9.350 euro f.c. con bauletto 45 litri compreso nel prezzo.
2012 la casa Alata lancia la sua proposta nel campo della mobilità a due ruote adatta ad una utenza più ampia. La ricetta non è poi così semplice, cioè quella di proporre un motoveicolo che sembra un maxiscooter ma che in realtà nasconde caratteristiche tecniche chiaramente da moto. Infatti, sotto la carena il motore era un bicilindrico da 700 cc, telaio in acciaio con struttura a diamante e cerchi da 17”. Il cambio è automatico 6 rapporti DCT, è utilizzata anche negli altri modelli Honda più tradizionali. Nel 2014 arriva la prima evoluzione, con l’aumento di cilindrata a 750 cc e miglioramenti ergonomici. Per il 2016 continua l’evoluzione del modello con aggiornamenti estetici e tecnici.
Cosa cambia: più moderno e omologazione EURO 4.
Il nuovo integra è più moderno. I gruppi ottici sono a LED, la strumentazione è di tipo LCD a retroilluminazione negativa con opzioni cromatiche personalizzate. Rinnovata anche la forcella Showa ‘Dual Bending Valve’, e aggiornamenti anche per il cambio a doppia frizione Honda DCT (Dual Clutch Transmission); il motore adesso è omologato Euro4, e cambia anche il terminale di scarico che è più compatto. Alle colorazioni standard si aggiunge una versione ‘Integra S’ con finitura metallizzata.
Tecnica: perfezionamenti al cambio DCT e sospensioni aggiornate.
Il “cuore” dell’Integra 750 è il bicilindrico parallelo a corsa lunga di 745 cc, in grado di erogare la potenza massima di 55 CV a 6.250 giri/min e 68 Nm a 4.750 giri/min, mentre l’alimentazione elettronica è affidata alla classica PGM-FI. In questa versione 2016 l’omologazione è Euro4. Importanti evoluzioni per quanto riguarda la trasmissione finale con il cambio a doppia frizione DCT, arrivato al terzo step evolutivo, in grado di garantire una risposta più dolce soprattutto a bassa velocità.
Due sono le frizioni coassiali, una per le marce dispari (1,3 e 5) e una per le marce pari (2,4 e 6), comandate separatamente dal proprio circuito idraulico. La possibilità di utilizzo è distinta in modalità AT (automatica) e modalità MT (manuale): la modalità manuale avviene tramite comode palette installate al manubrio. In modalità AT si può selezionare due diverse opzioni: D (drive) per una guida rilassata ed economica, S (sport) sviluppata per una guida più sportiva. Quest’ultima è stata ulteriormente evoluta con la possibilità di selezionare tre 3 settaggi differenti a seconda del gusto del pilota. In questa ultima versione il cambio DCT ha anche il sistema di gestione Adaptive Clutch Capability Control, che fluidifica la guida limitando la coppia trasmessa alla ruota nell’apri-chiudi, soprattutto a bassa velocità.
Il telaio di tipo motociclistico, è una struttura in acciaio a diamante, con l’interasse di 1.525 mm e un’inclinazione della forcella di 27°; i 238 kg a pieno carico sono equamente distribuiti del 50/50% tra anteriore e posteriore. Aggiornamenti anche per quanto riguarda la forcella anteriore con steli da 41 mm (Showa), con l’introduzione del sistema ‘Dual Bending Valve’, che garantisce una escursione di 120mm. Stessa escursione di 120 mm per il monoammortizzatore posteriore, migliorato per quanto riguarda la possibilità di regolazione del precarico della molla. A completare la dotazione tecnica, c’è l’impianto frenante a singolo disco a margherita da 320 mm all’anteriore su cui agisce una nuova pinza a due pistoncini, mentre al posteriore sempre un singolo disco ma da 240 mm con pinza a singolo pistoncino; di serie c’è il sistema ABS.