Entrare nel mondo Ducati con una moto vera e divertente, questo è quanto offre la nuova Naked della casa bolognese. La nuova Ducati Monster 821 Dark costa 10.240 euro.
foto di Amedeo Roma
Sono passati circa venti anni da quando venne presentata la prima Monster, un modello che è sempre stato fonte di grossi apprezzamenti da parte degli appassionati, oltre di grandi successi commerciali. La ricetta è semplice, un bel telaio a traliccio, motore bicilindrico ad elle, sovrastrutture minimaliste e attillate; tutto ovviamente rigorosamente in bella vista.
Questa nuova versione Monster 821, va a sostituire il modello 796, quindi è l’entry level nel mondo nella piccole della casa bolognese. Inoltre è possibile averla, senza sovrapprezzo, in versione depotenziata 35 kW per rientrare nei limiti della patente A2.
La tecnica di base è ovviamente nel DNA di Ducati, quindi il motore è il bicilindrico ad elle di 821 cc, ora con raffreddamento a liquido contro il modello da 796 che aveva quello ad aria. Il motore Testastretta 11°, pur essendo comune ai modelli Hypermotard e Hyperstrada, è stato modificato proprio per la 821, quindi cambia l’albero motore, che lavora su bronzine abbandonando i cuscinetti a rulli. Bel salto in avanti per quanto riguarda le prestazioni, che passano da 87 cv a 8.250 giri/min. ai 112 cv a 9.250, e anche la coppia sale passando da 8 kmg a 6.250 giri/min. ai 9,1 a 7.750 giri.
Il cambio è a sei rapporti, mentre la frizione è in bagno d’olio con APTC, che oltre a ridurre lo sforzo sul comando alla leva, funge anche da antisaltellamento.
Rinnovato anche il telaio, che rimane sempre in traliccio in tubi d’acciaio, ma ora è fissato direttamente alla testa del motore, che pur risparmiando qualche chilo, aumenta la rigidità torsionale del doppio rispetto al modello precedente. Nuovo anche il forcellone, ora bi-braccio, e si accorcia anche il passo da 1.511 a 1.480 mm (-30 mm). Il reparto sospensioni è composto da una forcella a steli rovesciati da 43 mm (senza regolazione), con una escursione di 130 mm, mentre il mono posteriore è regolabile sia nel precarico molla sia nell’estensione, con una escursione di 140 mm. L’impianto frenante, doppi dischi Brembo da 320 mm all’anteriore, su cui agiscono pinze radiali monoblocco a quattro pistoncini, mentre al posteriore singolo disco da 245 mm con pinza a due pistoncini. Di serie, c’è l’ABS di fornitura Bosch 9MP. La bilancia si ferma a 205,5 kg in ordine di marcia, mentre il serbatoio ha una capienza di 17,5 litri.
Da segnalare, come ormai sta estendendosi sui vari modelli Ducati, anche la Monster 821 necessita della registrazione delle valvole ogni 30.000 chilometri.
In sella con il nostro tester: bella e divertente.
Aspettate un attimo, lasciatela ferma per qualche minuto e gustatevi la nuova linea e grafica. Bella e moderna, pur non abbandonando quelli che sono stati gli elementi distintivi e che ne hanno decretato il successo, fin dal suo debutto. La meccanica rimane completamente in vista, l’abito, una “minigonna” aderente, è esclusivamente composta dal massiccio serbatoio, poggiato sul tubi in bella vista del telaio, e dal codino corto. La sella, unica per pilota e passeggero, diventa mono-posto grazie alla conchiglia aggiuntiva.
Sul lato destro sbucano i doppi tubi dell’impianto di scarico, che si “arrotolano” intorno ai cilindri, raggruppandosi solo sotto al motore; meno bello il terminale, realizzato in una unica soluzione, ricalca quelle che sono le forme di un doppio tubo di scarico.
Saltiamo in sella, semplice salire, perché anche se il piano non è poi troppo vicino al terreno, 810 mm anche se esiste la possibilità di scendere a 785 mm, scavalcare la moto stretta nella zona centrale è abbastanza semplice. Si percepisce, fin da subito, una postura più confortevole, merito del manubrio rialzato e arretrato, di 40 mm per entrambi, evitando quindi di cadere troppo verso l’anteriore. A primo impatto si apprezza la buona ergonomia, manubrio largo, sella ben imbottita, e pedane posizionate alla giusta altezza rispetto al piano di seduta.
I comandi, tutti di ottima fattura, hanno la regolazione della distanza per la leva freno anteriore e per la leva della frizione. In moto, fa bella mostra di se anche il quadro strumenti LCD, facile nella lettura, dove vengono visualizzate le informazioni dei Reding Mode, ABS e DTC, oltre a tachimetro e contagiri a barre; non mancano anche i dati del computer di bordo, quindi quelli relativi al consumo, temperatura esterna, durata del viaggio e velocità media. Inoltre viene visualizzata la temperatura del motore, preavviso per tagliando e cronometro, peccato la mancanza del livello carburante.
Ok, si parte. Una leggera pressione sul pulsante d’accensione e la Monster incomincia a scalciare. Leggero il comando della frizione, come anche quello dello marce, prima inserita, si va. Quello che emerge da subito è che a bassa velocità la “piccola”, si fa per dire, è stabile e avanza senza grosse incertezze, non strappa neanche ai più bassi regimi di rotazione, anche vicino alla soglia dei 2.000 giri, in qualsiasi mappa. Già perché le mappe da selezionare sono ben tre: Urban potenza limitata a 75 cv, Touring e Sport 112 cv ma con erogazione differente tra le due.
In ogni modo, è talmente pastoso e mai troppo brusco nell’erogare la potenza, che alla fine si procede sempre e senza problemi anche in modalità Sport, d’altra parte si è sempre in sella ad una Ducati. Sale di giri velocemente il bicilindrico, lineare e veloce raggiunge senza incertezze i 10.000 giri/min., scalciando tra un passaggio di marcia e l’altra e facendo la voce grossa nel farsi “sentire”, grazie ad un impianto di scarico non troppo strozzato. Proprio i tubi di scarico, posizionati sul lato destro, sono belli esteticamente, ma fastidiosi per il calore che trasmettono alla gamba destra del pilota.
La guida non è affatto complicata, in città sguscia senza grosse difficoltà nel traffico, solo nelle inversioni ad “u” sembra avere un raggio di sterzo troppo ampio, ma per il resto tutto ok. Anche le sospensioni si comportano bene, certo su una moto di Borgo Panigale risulta strano avere una forcella senza possibilità di regolazioni, ma in sostanza la taratura scelta è gratificante. Nella guida più veloce, sui tratti collinari, ci si diverte e un “sacco”.
La potenza di 112 cv è facile da gestire, la frenata è potente, ma mai troppo energica alla prima pinzata, mentre il freno posteriore c’è ma tutto sommato non si sente poi molto. La discesa in curva è rapida, sembra quasi di trovarsi in sella ad una mini-moto, e la tenuta in curva è rassicurante e garantita dagli pneumatici Pirelli Diablo Rosso II, con al posteriore il bel gommone da 180. Rapida nel cambiare traiettoria, guidata in maniera “rotonda” e fluida, danza da una curva e l’altra che è un piacere, sostenuta da sospensioni che si sposano bene con le caratteristiche del mezzo.
La forcella anteriore, ha il primo tratto di corsa sfrenato, tanto che assorbe con efficacia senza compromettere l’assetto della moto, e man mano che si comprime diventa più sostenuta, evitando così trasferimenti di peso troppo repentini durante la guida sportiva. L’ammortizzatore posteriore, regolabile nel precarico e in estensione, è tarato con le medesime scelte della forcella, quindi ben sostenuto ma in grado di assecondare le asperità dell’asfalto senza troppe ripercussione sul comfort.
Tre sono le colorazioni disponibili per la Monster 821, e due sono le versioni, le quali differiscono tra di loro solo nella presenza del copri-sella posteriore.
Monster 821 Dark 10.240 euro
Colorazioni: Dark Stealth con telaio carbon Black e cerchi ruota neri
Monster 821 10.240 euro (Red)-10.940 euro (White)
Colorazioni: Rosso Ducati con telaio rosso e cerchi ruota neri
Star White Slik con telaio rosso e cerchi ruota rosso opaco
Monster 821 Stripe 11.340 euro
Colorazioni: Rosso con grafica dedicata, telaio rosso e cerchi ruota neri
Scheda Tecnica Ducati Monster 821
DUCATI MONSTER 821 | |
Tipo | Testastretta 11°, distribuzione Desmodromica 4 valvole per cilindro, raffreddamento a liquido |
Cilindrata | 821 cm³ |
Alesaggio x Corsa | 88 x 67.5 mm |
Rapporto di compressione | 12.8:1 |
Potenza | 112 CV (82,4 kW) a 9.250 giri/minuto |
Coppia | 9,1 kgm (89,4 Nm) a 7.750 giri/minuto |
Alimentazione | Iniezione elettronica Continental, corpi farfallati Mikuni diametro 53 mm con sistema full ride-by-wire |
Scarico | Impianto di scarico “2 in 1” alleggerito; silenziatore in acciaio inossidabile verniciato e fondello in alluminio e doppia sonda lambda |
Omologazioni | Euro 3 |
Cambio | 6 marce |
Rapporti | 1=37/15 2=30/17 3=28/20 4=26/22 5=24/23 6=23/24 |
Trasmissione primaria | Ingranaggi a denti dritti, rapporto 1,85:1 |
Trasmissione secondaria | Catena, pignone 15, corona 46 |
Frizione | APTC multidisco a bagno d’olio con comando a filo |
Telaio | Traliccio in tubi di acciaio fissato alle teste |
Interasse | 1.480 mm |
Inclinazione cannotto | 24.3° |
Avancorsa | 93,2 mm |
Sospensione anteriore | Forcella a steli rovesciati da 43 mm non regolabile |
Escursione ruota anteriore | 130 mm |
Ruota anteriore | Fusa in lega leggera a 10 razze 3,50×17 |
Pneumatico anteriore | 120/70 ZR17 Pirelli Diablo Rosso II |
Sospensione posteriore | Progressiva con monoammortizzatore Sachs regolabile. Forcellone bibraccio in alluminio |
Escursione ruota posteriore | 140 mm |
Ruota posteriore | Lega leggera a 10 razze 5,50×17 |
Pneumatico posteriore | 180/60 ZR17 Pirelli Diablo Rosso II |
Freno anteriore | 2 dischi semiflottanti da 320 mm, pinze Brembo monoblocco M4-32 ad attacco radiale a 4 pistoncini e 2 pastiglie con ABS di serie |
Freno posteriore | Disco da 245mm, pinza a 2 pistoncini con ABS di serie |
Capacità serbatoio benzina | 17,5 l |
Peso a secco | 179,5 kg |
*In ordine di marcia | 205,5 kg |
Altezza sella | regolabile: 785-810 mm |
Strumentazione | LCD |
Elettronica Ducati | Riding Mode,Ducati Safety Pack (ABS+DTC), RbW |
Garanzia | 2 anni chilometraggio illimitato |
Versioni | Biposto |
Incluso nell’equipaggiamento standard | Coprisella passeggero (non nella versione Dark), maniglie passeggero; predisposizione per antifurto e per Ducati Data Analiser |