“Capra, capra, capra”, sembra dire il passaparola fra motociclisti e le Anlas Capra RD che abbiamo provato hanno dimostrato di essere veramente interessanti
La aspettavamo al varco, Anlas, la Casa turca produttrice di pneumatici, con questo nuovo prodotto adatto a maxienduro stradali dalle grandi prestazioni nella misura posteriore da superbike, il 190. Le loro Anlas Capra RD, la gomma più votata all’utilizzo stradale in catalogo, che vanno ad affiancare le X, un ottimo tassellato stradale che abbiamo avuto l’occasione di testare a fondo
e le R, praticamente un intermedio.Le RD sono un pneumatico di tipo classico, con cintura radiale in acciaio a zero gradi che consente solitamente un ottimo comfort su strada.
Eravamo curiosi di verificare le premesse che questo prodotto portava con sé, ovvero se in catalogo ormai da qualche tempo Anlas aveva le RD per le misure più classiche, ovvero 150 e 170 posteriore adatte a maxienduro meno anabolizzati di una Ducati Multistrada 1200 sulla quale li abbiamo testati noi di Moto-ontheroad, con una misura di 190 non si scherza più: vuol dire che si offre un prodotto adatto sì al turismo, ma su moto che rimangono a tutti gli effetti delle superbike col manubrio alto, quindi in grado di sopportare sollecitazioni violentissime. A questo aggiungiamo che le coperture per una moto come la Multistrada sono di solito molto stradali, proprio perché si privilegia l’aspetto prestazionale su asfalto, a discapito di una resa in grip e resistenza alle abrasioni anche minima su sterrato, mentre proprio per la filosofia della “maxienduro” a volte si chiederebbe anche una certa libertà di avventurarsi su qualche strada bianca; leAnlas Capra RD, per il disegno del battistrada molto scolpito che consente un ottimo drenaggio in condizioni di bagnato, sembrerebbero anche adatte, se non al fango, almeno a questo scopo, allargando di molto la fascia di utilizzo di una moto che altrimenti perderebbe buona parte della sua utilità (e libertà di azione).
Infine la durata; sì perché oltre al prezzo di acquisto medio di una coppia di Anlas Capra RD (escluso montaggio) concorrenziale di circa 250 €, Anlas offre una sorta di promozione che assicura una percorrenza per treno di pneumatici di 15.000 km, assicurando il rimborso percentuale relativo ai chilometri che si è fatto in meno sull’acquisto del treno successivo. Su una Multistrada?!
I casi erano due, quindi: o la gomma è di bachelite, e quindi puoi farci anche 15.000 km, ma va bene solo in Finlandia dive le strade sono tutte pressoché dritte
oppure la promozione ti permette di fare un tre al prezzo di uno, perché più dei 5-6.000 km con un treno di gomme, noi con la Multi non abbiamo mai fatto.
Montiamo quindi queste Capra RD, cercando in rete la pressione di gonfiaggio ma dal momento che il prodotto per questa misura è inedito non troviamo molto: le mettiamo 2,4 anteriore e 2,7 posteriore. Il pericolo non è tanto la differenza avvertibile di tenuta, quanto l’usura dal momento che una gomma non monitorata spesso può portare a un’usura superiore anche del 20-25%.
Diciamo subito che noi, con la Multistrada, volevamo avere la libertà di fare almeno qualche sterratino, visto che con le altre gomme abbiamo avuto dei precedenti di forature dovute ai sassi, che fra l’altro non puoi neanche riparare.
Ovviamente non siamo andati con la Multi a fare i salti, ma il comportamento su strada bianca si è rivelato ottimo, anche se chiaramente i limiti di una moto pesante e con cerchi in lega così larghi non offre certo la possibilità di giocare, però possiamo senz’altro dire che per una volta ci siamo tolti la voglia di sporcare un po’ la superbike senza troppo magone.
La gomma in questi casi ovviamente si sporca molto, specie negli intagli, ma bastano due curve per ripulirsi quasi totalmente.
E infatti proprio su strada, specie se ricca di curve, la Capra RD danno il meglio di sé. Se abbiamo verificato nella guida nei percorsi scorrevoli ad andatura tranquilla un ottimo comfort e stabilità fin dai primi chilometri, è nel misto stretto che le RD ci hanno esaltato. Come detto, temevamo una gomma dura, adatta alle lunghe percorrenze ma senza esagerare col gas, o che per questo tendesse a soffrire scaldandosi molto come nella guida “sportiva” in coppia e coi bagagli. Al contrario, proprio spingendo, lasciando scorrere la moto si prova una sensazione di fiducia straordinaria che porta a giocare con la moto, nei cambi di direzione, nelle pieghe più accentuate dove la moto prosegue come su un binario, digerendo senza batter ciglio anche le tipologie di asfalto più diverse.
Abbiamo seguito con attenzione l’annuncio e poi i ritardi di qualche mese nell’uscita di questa gomma, dovuti probabilmente al perfezionamento di un prodotto che sapeva di affrontare un terreno, una nicchia, molto difficile, frequentata da un pubblico molto esigente.
Se l’intento di Anlas era quello di offrire una gomma ottima, anzi eccezionale per prestazioni su asfalto ma adatta anche ad affrontare qualche semplice sterrato, il bagnato, lo sporco, ovvero tutte quelle condizioni tipiche del turismo in moto, specialmente se come noi siete molto esigenti in merito alla resa al gas aperto, allora diciamo subito che ha fatto un bel centro al primo colpo, perché il limite di utilizzo della vostra maxienduro superbike non saranno più le gomme ma solo il manico.
Rimane a questo punto soltanto il dubbio fondamentale su quale punto questa coperta debba giocoforza rimanere corta, ovvero la durata, non verificabile nei mille chilometri circa di questa prova, anche se pare che proprio al bordo esterno si inizi a vedere qualche segno di usura.
Rimane il fatto che la Anlas con queste coperture ci ha regalato un ventaglio di utilizzo per una moto vincolata a una misura al posteriore esclusivamente stradale molto più ampio, e se poi non arriveranno ai 15.000 km staremo a vedere, anzi continuate a seguire questo report che aggiorneremo nel corso dell’uso del pneumatico. Il bello di un giornale online è proprio questo.
info su Anlas: www.anlas.com