Non sono ancora chiare le modalità di utilizzo di moto e scooter, ma su questi veicoli si fa conto per alleggerire l’affollamento dei mezzi pubblici. E con il passeggero in moto come si farà?
La Federazione Motociclistica Italiana ha fornito alle autorità competenti una chiara ed eloquente relazione sulle attività in motocicletta: dallo sport, al trasporto, alle attività turistiche.
Lo sport motociclistico è un’attività individuale che solamente nei momenti pre e dopo gara ha situazioni a potenziale avvicinamento. I momenti a rischio potrebbero essere costituiti dal contatto con i meccanici, durante le premiazioni, ecc., tutte cose che potrebbero prevedere una facile distanziamento e l’ausilio delle precauzioni in vigore negli altri posti di lavoro.
Il trasporto per raggiungere i posti di lavoro è l’opportunità migliore delle due ruote per essere rivalutate (in questo si inseriscono pure le biciclette) come determinanti nei movimenti sicuri, tenendo alla larga dai mezzi pubblici una bella fetta di lavoratori.
Il turismo avrà le caratteristiche che abbiamo già affrontato nel precedente articolo.
Ma resta un dubbio per quanto riguarda il trasporto del passeggero, cosa che se non riguarda assolutamente lo sport (a meno non si parli di gare di sidecar), può riguardare sia gli spostamenti per lavoro che per il turismo.
Allo stato attuale non ci sono ancora chiare indicazioni da parte del la task force e dei decisori, riguardo questa modalità, ma non è difficile pensare che seguirà criteri di buon senso. In moto si portano persone conosciute e non improvvisati passeggeri e questo crea una situazione favorevole.
L’utilizzo del casco è già di per sé uno strumento di protezione, che potrebbe essere integrato dall’uso di una mascherina, di un foulard o un collare/bandana di quelli già utilizzati normalmente dai motociclisti.
È quindi molto probabile che la possibilità di trasportare un passeggero sia autorizzata, con le condizioni sopra esposte.
Noi restiamo in fiduciosa attesa di chiare indicazioni e vi terremo aggiornati.
