Amata da tanti e protagonista in modo trasversale in tutte le tipologie di utilizzo a due ruote motorizzate, la Vespa non finisce mai di stupire ed appassionare.
Non si può certo negare che il modello Vespa sia un miracolo italiano, nata nel 1946 ad opera dell’ing. Corradino D’Ascanio e capace di arrivare fino ai giorni nostri mantenendo inalterato il fascino che da sempre l’ha contraddistinto. Un telaio in acciaio, due ruote di piccolo diametro, sella lunga e motore nascosto nella carcassa e la classica ruota di scorta.
Nulla di più per decretare il successo della Vespa. La maggior parte degli amanti delle due ruote l’ha avuta, perché è da sempre stato un mezzo capace di accontentare tutti, figli e genitori: i primi l’amavano perché da sempre è stato un modello alla moda e comodo anche per caricarci dietro la fidanzatina, i secondi perché l’hanno sempre considerato un mezzo robusto e che garantiva anche una certa protezione in caso di caduta o impatto.
La Vespa è sportiva. Praticamente fino agli anni 90 non ne esisteva una “originale”, che fosse di 50 cc o di 125 cc non faceva differenza…di serie sul motore rimaneva ben poco. La prima modifica era la sostituzione del sistema di scarico con un modello più performante ad espansione, e qui ci sono case che hanno fatto la loro fortuna. Polini, Malossi erano i modelli che andavano per la maggiore, performanti e anche decisamente Racing.
Il passo successivo era la sostituzione del cilindro e pistone, con l’aumento di cilindrata, i 50 cc diventavano d’incanto 75 cc e alle volte anche 100 cc, mentre i 125 cc passavano anche a cilindrate di ben 175. Ovviamente poi le trasformazioni non finivano qui, infatti non poteva mancare un carburatore di maggior diametro, una nuova campana della frizione, per poi passare a sistemare anche i freni (punto dolente della Vespa) e nuovo ammortizzatore regolabile. I più smaliziati intervenivano anche sugli pneumatici e spesso per evitare di volar via alla prima apertura di “gas” si inserivano contrappesi in piombo sulla parte anteriore.
Ma non finiva qui, perché non mancavano e non mancano ancora oggi gare dedicate, e qui lo spettacolo è assolutamente divertente e sbalorditivo. Tra i preparatori il più smaliziato è sicuramente Zirri, capace di far volare con prestazioni superlative i vari modelli di Vespa.
La Vespa è moto-turismo. Oggi siamo abituati a viaggiare in sella a moto di grosse cilindrata, cariche di bagagli e muniti ovviamente di GPS. Il modello di casa Piaggio si è da sempre fatto apprezzare, per essere economico, robusto…basta non aver fretta per arrivare alla meta. Comodo nel caricare molti bagagli da riporre su portapacchi anteriore e posteriore, e non mancava neanche lo spazio nella pedana centrale, spesso utilizzata per riporre ricambi da portarsi a seguito.
Il comfort di buon livello, la sella ampia, la protezione aerodinamica buona con installato un cupolino anteriore, ha da sempre invogliato gli avventurieri a raggiungere mete quasi inaspettate per un modello nato come mezzo di trasporto popolare. I motori Vespa sono sempre stati apprezzati per la facilità d’intervento, perché semplici e che permettevano facilmente l’intervento anche nei posti più disperati. Tra i nomi illustri che hanno utilizzato la Vespa come strumento di viaggio e libertà va ricordato Giorgio Bettinelli, musicista e giornalista. In sella ad una Vespa nel 1992 partì da Mentana in provincia di Roma, per raggiungere Saigon in Vietnam, raggiunta dopo sette mesi e ben 24.000 km.
Da questo viaggio nacque un libro di successo Da Roma a Saigon nel 1997. Un altro illustre giornalista che ha intraprese un viaggio eccezionale fu Roberto Patrignani, che in sella ad una Vespa 150, fornita direttamente dalla Piaggio, partì da Milano con destinazione Tokio percorrendo ben 13.000 km.
La Vespa è alla moda. Proprio così il marchio di casa Piaggio non passa certo di moda, che sia l’ultimo modello vecchio di trenta o quarant’anni.
Un evergreen capace di unire intere generazioni, basta andare ad uno dei numerosi raduni a lei dedicata, per incontrare “ragazzi” ottantenni che sgasano allo stesso modo dei più giovani diciottenni. Non è importante di quale modello si possiede, perché in sostanza la Piaggio non ha quasi mai sbagliato un colpo, rinnovando ma non stravolgendo mai le caratteristiche di un mezzo nato praticamente già perfetto.
Sono centinaia le apparizioni nei vari film, tra i più prestigiosi Vacanze Romane o Caro diario di Nanni Moretti, come non mancano le pubblicità famose tra le più ricordate c’è certamente quella degli Slip Femminili Roberta.
La Vespa è futuro. Come sarà la Vespa del 2020? Elettrica, ma con il telaio in acciaio. Non potrà certo cambiare più di tanto lo stile, perché rimarrà un cult indiscusso se il suo stile non verrà stravolto. In realtà non sarà un grosso problema per i tecnici riuscire ad installare un motore elettrico direttamente sulla ruota posteriore, tra le altre cose protetto dal telaio. Le batterie potranno essere piazzate nello spazio vuoto della pedana centrale, centralizzando le masse del veicolo.
Altre info: www.it.vespa.com
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