Si fa un gran parlare delle riaperture alle diverse attività del nostro Paese, ma come sarà la Fase 2 per il motociclismo?
Qualche fabbrica già da ora, molte dopo il 3 maggio, insieme ad alcune attività commerciali, poi a seguire attività artigianali, bar ristoranti, ma tutto sempre con l’ausilio di strumenti come mascherine e distanze di sicurezza. Questo per grandi linee si sta delineando come la seconda fase dell’emergenza pandemia Covid-19. Anche la mobilità individuale dovrebbe riprendere gradatamente, con spostamenti dapprima locali e via via più ampi, ma sempre in territorio nazionale. Ci sarà quindi una fase 2 per il motociclismo. In questa stadio di riapertura, gli spostamenti in moto e scooter possono rappresentare una valida alternativa alla mobilità sui mezzi pubblici che rappresenta comunque una elevata possibilità di contagio.
E l’attività turistica vera e propria? I raduni o le gite?
Ne abbiamo parlato con Rocco Lopardo, Presidente Commissione Turismo e Tempo Libero della Federazione Motociclistica Italiana.
Sig. Lopardo, il mototurismo rappresenta una nicchia importante del prodotto turistico italiano, ha qualche dato?
I dati in mano alla FMI, per quanto riguardano le proprie attività, parlano della partecipazione dei 30.000 praticanti l’attività mototuristica (su 120.000 tesserati) ad almeno a 3 eventi annui, con una spesa media di 320€ a persona ad evento (quasi 29 milioni di Euro n.d.a).
Il mototurismo in Italia, da una ricerca del Sole 24 Ore del 2008, muove un giro di affari di 2 miliardi di euro.
Si infatti e si tratta del solo indotto turistico, al quale vanno aggiunto quello per l’acquisto delle moto, le assicurazioni, gli accessori, i meccanici, l’abbigliamento ecc.
Un dato interessante, che abbiamo presentato a EICMA 2019, è l’indagine di mercato che ha rivelato come gli iscritti a un club, nell’arco della loro vita motociclistica, acquistino una moto in più rispetto a chi non ha alcuna attività associativa.
La fase 2 del motociclismo
Ma come e quando si potrà praticare l’attività motociclistica e soprattutto quella mototuristica? Quando inizierà la fase 2 del motociclismo?
Riteniamo dai primi di maggio, ma avverrà con la pratica individuale o ristretta a piccolissimi gruppi. In questo le nostre regioni sono ben messe in quanto tutte offrono moltissime cosa da andare a scoprire: paesini, monumenti, belle strade. E siamo convinti che i motociclisti saranno tra i primi ad avviare le attività turistiche anche nei luoghi più remoti. In questa contingenza il motociclismo, già avvezzo a situazioni di emergenza – non dimentichiamo che i motociclisti sono i primi ad arrivare sui luoghi dei disastri – sarà ancora una volta apripista di una ripartenza del turismo. Vorrei anche citare le tante azioni di volontariato legate al motociclismo che si svolgono anche ora, come il trasporto urgente di medicinali.
Quindi parliamo di turismo individuale, ma la FMI come può essere legata a queste attività?
Stiamo attivando sul sito Federmoto.it una serie di proposte turistiche per andare alla scoperta delle nostre regioni (a tal proposito Moto On The Road potrebbe fornire diversi contenuti n.d.a).
Itinerari che promuovano un turismo lento e di scoperta, in maniera dettagliata e non improvvisata.
“Attività di club a partire da 3 persone…”
Quindi suggerirete solo degli itinerari per riavviare l’attività mototuristica?
I nostri associati godranno di tutte le coperture assicurative previste per le nostre attività.
Le gite sociali potranno anche essere di pochissimi membri, a partire da 3 iscritti. Basterà che il club registri l’attività con un minimo di percorso previsto, una procedura on line semplicissima.
L’attività potrà durare 48 ore, con la possibilità di sconfinamento all’estero, purché si preveda il ritorno in questo arco di tempo.
E per quanto riguarda i raduni, come quelli già a calendario?
Noi come Federazione siamo già pronti, e prevediamo già svolgimenti nella seconda parte dell’anno. Si tratterà di rimodulare tutta l’attività all’interno di un raduno.
In che senso?
Andranno evitati gli assembramenti alle iscrizioni, predisponendo più punti e le distanze di sicurezza. Fornire tra i gadget la mascherina per tutti. Evitare i momenti conviviali, prevedendo la consegna di un pacco ristoro da consumarsi individualmente. I raduni stanziali andranno ripensati con attività di spostamento, che proprio per le caratteristiche di guida della moto sono le meno a rischio contagio.
E con le varie ordinanze regionali come vi rapporterete?
Molte delle attività nazionali diverranno territoriali.
L’importante è mettere in movimento i motociclisti dapprima con spostamenti locali e via via la situazione si delinei più favorevole con raggi di azione più ampi. Saranno eventi a macchia di leopardo sul territorio nazionale nel rispetto delle disposizioni locali.
In merito stiamo raccogliendo già numerose richieste, per fare un esempio dalla sola Calabria più di 40, ma tantissime anche dalla Puglia e dalla Sicilia.
Vuole dire un’ultima cosa sull’argomento turismo in moto?
La Federazione non promuove solo lo sport e i classici raduni, ma punta molto sul turismo esperienziale, soprattutto in questo momento, raccomandando a tutti di viaggiare in sicurezza.
Come non essere d’accordo!