Alcune considerazioni – e anche un po’ di retorica – sulle donne in moto, fatte da un “vecchio” gentleman motociclista, felice di trovare compagne di strada
Testo e foto di Mauro Rocca
Le donne comprano e guidano moto. Una scoperta recente? Certamente no, ma negli ultimi anni il fenomeno è cresciuto in modo esponenziale.
E viene la curiosità di capire chi sono le donne che vanno in moto e cosa le spinge a infilare casco e guanti.
Il mondo delle motocicliste è cresciuto, vecchi tabù cadono e nuove certezze mettono radici. Il tempo, la cultura, i costumi e l’impegno delle moderne amazzoni hanno fatto il loro corso e stanno contribuendo ad abbattere quei limiti mentali che portavano a vedere come rarità le donne alla guida delle due ruote.
Siamo comunque ancora lontani dal considerare naturale vedere una donna al posto anteriore di una moto, in quanto la storia ci ha legati a stereotipi difficili da scardinare. Inoltre le strategie di comunicazione delle case motociclistiche continuano a preferire l’immagine poco vestita della donna quale veicolo pubblicitario per attrarre la sola clientela maschile. Una comunicazione più semplicemente unisex, senza timore di avvicinare direttamente il pubblico femminile, contribuirebbe certamente ad accelerare i tempi.
Se l’uomo vive la moto come parte consolidata di una tradizione culturale, che cosa spinge invece la donna? Forse la volontà di provare che nulla all’universo femminile è precluso, forse il ricordo di antiche guerriere senza macchia e paura, forse semplicemente la voglia di misurarsi con se’ stesse. Quando non c’è nessuno, proprio nessuno, ma te soltanto, a dirti cosa fare.
“C’è stato un tempo per guardare, un tempo per imparare, uno per provare e poi, finalmente, uno per andare…”
Come dice Paola Furlan di Motocicliste.net, che poi prosegue:
“Per decenni appollaiate sul sellino posteriore, da alcuni anni le troviamo al posto di guida di custom, enduro, turismo e sportive.
Per tanto tempo relegate in un ruolo passivo, finché un giorno, per caso, ci si ritrova a pensare a come potrebbe essere stare lì davanti, con le mani sul manubrio e i moscerini sulla visiera del proprio casco. A come deve essere quel senso di libertà che si prova quando sei da sola, e le cose ti corrono incontro. E il gas che tu dai col polso destro è la velocità con cui decidi di attraversare quelle cose; è il tempo che hai per reagire, è il ritmo, lento e tranquillo, oppure immediato e veloce, con cui in quel momento ti va di vivere, conoscere, rispondere.“
La moto: una passione che sempre più spesso accomuna madri e figli e da cui le nuove generazioni possono trarre vantaggio: la donna in motocicletta tende ad essere più prudente alla guida e quindi un esempio da seguire.
Curioso anche come una donna in motocicletta non perda assolutamente la propria femminilità, ma, anzi, per quelle che lo desiderano, la moto può servire come mezzo per aumentare la propria carica sexy. E per crearsi nuove amicizie, da vivere con quel cameratismo fino ad oggi tipico dei maschi: non è più solo l’uomo che la domenica mattina parte con moto e amici scorrazzando sui passi alpini, ora molte donne fanno la medesima cosa.
La moto pertanto sta diventando sempre più un desiderio al femminile.
Una teoria potrebbe essere che gli uomini che vorrebbero comprare una moto sono meno numerosi che in passato, in quanto, di fatto, se la vogliono la comprano! Al contrario le donne devono ancora superare qualche residuo ostacolo sociale e finiscono per continuare a desiderare. Soprattutto sono ancora oggetto di curiosità e per loro è tutto più difficile, quindi più stimolante.
Ha la moto pure chi non se lo merita!!! Le ragazze la moto se la meritano. Buon viaggio ragazze, avanti con prudenza per raggiungete le vostre mete.
Lamps!!!
Un particolare ringraziamento alle ragazze del gruppo “Run delle Ladies”