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EICMA 2014: Trova le differenze 2: “Scusa, ma dov’è che ti ho già visto?!”

testo e foto di Carlo Nannini (Kiddo)

“Chi lascia la via vecchia per quella nuova, sa quello che perde ma non sa quello che trova”, dice un vecchio adagio, e probabilmente in un momento a dir poco incerto come l’attuale di rischiare motociclette veramente strane non se la sente davvero nessuno; però se le novità, e di sostanza e bellissime, di sicuro non sono mancate, si può dire che chi ha visitato il recente Salone Eicma 2014 sarà uscito con una sensazione come di… déjà vu.

Se da una parte è vero che si è dato finalmente corpo alle richieste del popolino, riuscendo come in Ducati a dare finalmente alla luce l’attesissima Scrambler oppure in Yamaha alla nuova TDM e in Honda alla agognata Africa Twin (anche se nominate rispettivamente “Tracer” e “Sport Adventure”, come a dire “scherza coi fanti, ma lascia stare i Santi..), è vero anche che, almeno dal punto di vista estetico, i nuovissimi modelli sembrano una scopiazzatura di altre moto, e in particolare di quelle proprio del marchio bolognese.

Yamaha Tracer

Partiamo dalla araba fenice, l’Africa Twin (e chiamiamola col suo nome, eccheccavolo…). Al primo impatto, vista da lontano, con aspetto camoufflato e infanghé, al salone veniva da chiedersi: “chi diavolo ha messo un F800GS con la carena di un Superténéré tutto zozzo nel mezzo allo stand della Honda? Poi si scopre che la motorizzazione è 1000 cc bicilindrico frontemarcia (cioè simile a F800Gs ma con un po’ più di cavalli) e che ne usciranno 3 versioni diverse. Già in fibrillazione per l’attesa il nutrito popolo degli amanti delle maxienduro.

Honda Africa Twin

Dicevamo che sicuramente Ducati sta ispirando il design degli altri Marchi, e la somiglianza della nuova BMW XR con la Multistrada è innegabile. La XR, con i suoi 4 cilindri e 160 cv, l’aspetto da maxienduro che sembra voglia andare a infastidire proprio la R1200GS, ha lasciato molti dubbi proprio negli amanti di quel modello, anche se ci viene da pensare che l’utente tipo della Giessona, macinatore di chilometri su belle strade con busto eretto, sia anche l’acquirente ideale per un mezzo come questo, che sembra pensato per contrastare l’emorragia di giessisti in favore del bicilindrico bolognese.

Cavalli ne vuoi? Elettronica ne vuoi? Becco ne vuoi? Eccoti la Multistrada bavarese. Di sicuro, la somiglianza è innegabile. Magari l’avrei fatta blu…

Altro clone parallelo ad un modello Ducati, dopo il successo della Turismo feroce, pardon Veloce (la Multi di MV Agusta) è la Rivale ( cioè la Hypermotard di MV Agusta) in versione, rullo di tamburi… Stradale! Ovvero con borse e cupolino, come la Ducati Hyperstrada. Almeno in Casa MV possono contare su un motore tre cilindri da urlo e un’estetica decisamente personale, anzi diciamo pure da lasciarci gli occhi e il cuore.

MV Turismo Veloce

Un’altra grande Casa motociclistica, presente in fiera purtroppo con una moto non del tutto curata in versione definitiva e ospite di uno stand dedicato all’abbigliamento, è Moto Morini. L’azienda dal glorioso passato recentemente rilevata dalla nuova proprietà che faticosamente sta cercando di portare avanti la storia del marchio ha presentato a Milano la nuova Rebello 1200, col noto potentissimo bicilindrico che ha equipaggiato le recenti Corsaro, Scrambler e Granpasso e che trova posto nella nostra kermesse dedicata al “dove ti ho già visto?!” in quanto somigliante a nostro giudizio alla Ducati Diavel, anche se dalle forme meno ridondanti.

Morini Rebello 1200

Una domanda rimane, però: se il momento non è favorevole al mercato e sei un’azienda appena acquisita in un momento di recessione, perché presentare per forza un modello nuovo, quando potresti spingere su altri precedenti, comunque usciti in tempi medio recenti e che hai già in produzione, magari aggiornandoli con poche modifiche?

Così come fa, ad esempio, se si eccettuano le nuove mirabolanti versioni della stupenda California, Moto Guzzi!

Ducati ha presentato la Scrambler, gli amanti di Guzzi ci chiedono da anni di farne una versione col nostro V7, che comporterebbe una spesa modesta e un sicuro successo di vendite? La risposta è: “Fatevela da voi!”. Ecco che infatti al Salone sono state presentate le trasformazioni di quattro Preparatori che hanno realizzato delle V7 proprio in questa chiave. Beh, sono bellissime, certo, ma la trasformazione che costa meno viene via per 2.800 €, che devo sommare al prezzo di acquisto; non potreste farne una della Casa allineata come prezzo alle altre?

Moto Guzzi Scrambler

In conclusione, al Salone le novità, come sempre, non sono mancate, ma si esce però con la sensazione che mi dovrò comprare una moto già un po’ vista nel design appena uscita dal conce…

Siamo già alla recessione delle idee, o si cerca solo di fare dei passi sicuri in un momento di grande incertezza?

A giudicare dalle voci dei costruttori e operatori, non si espone più a Milano perché è in Italia, ma perché è importante e centrale a livello europeo e quindi mondiale. Eccettuati gli stand delle grandi Case, difficilmente infatti si riesce ad avere qualche informazione in italiano, sintomo che il nostro mercato è ben poco appetibile. Però le novità più importanti continuano ad essere presentate qui, nella culla della passione, ed evidentemente del gusto del bello.

 

 

 

 

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