di Amedeo Roma
Doriano Romboni è deceduto in un incidente da pilota, in pista, quella del Sagittario di Latina, in sella ad una moto. Eppure Romboni non era più un pilota professionista da diversi anni. Si potrebbero fare diverse considerazioni sull’accaduto, nulla, però cambierebbe, purtroppo non si può ritornare indietro, purtroppo Doriano non sarà più con i suoi cari e con la sua famiglia.
Io lo ricordo così.
Gli anni più belli, quelli del motociclismo sportivo degli anni novanta, dove l’equilibrio tra i piloti italiani era acceso e le gare erano dure battaglie combattute fino all’ultimo giro. Doriano fu tra i protagonisti e gli artifici di quell’incredibile vittoria del mondiale 125 di Loris Capirossi nel Gran Premio di Phillip Island, in Australia nel 1990. La squadriglia italiana al servizio di Loris per fermare Hans Spaan, relegato a fine gara in quarta posizione, grazie anche a Romboni e Bruno Casanova.
Nel 1991il passaggio alla 250, dove divenne il pilota in “giallo”, visto la caratteristica colorazione della sua Honda HB, bianca e gialla. Lotta dura, sempre in ogni circuito, in ogni curva, in ogni “staccata”, Doriano era definito il “Rambo” delle due ruote. Gli anni belli, quelli che vedevano in pista i nostri campioni, Max Biaggi, Loris Capirossi, Loris Reggiani, Luca Cadalora, Pierfrancesco Chili. Noi tifosi eravamo divisi, talmente ampia l’offerta, che contava anche una nutrita presenza di altri “funambolici” piloti non italiani. Lui, Doriano era lì pronto a giocarsela, staccata dopo staccata, grintoso sempre, combattivo ricurvo sotto il cupolino della sua moto, spesso anche in curva.
Accelerava forte in uscita di curva, il suo pneumatico anteriore “galleggiava” spesso, quello posteriore scivolava, lui incurante, divertito pronto a giocarsela sempre. Nella quarto di litro corse fino al 1995, dove ottenne come miglior risultato un quarto posto finale nel mondiale del 1994.
La stagione 1996 Doriano scese in pista in sella all’Aprilia 500 due cilindri, rimanendo con la casa veneta fino al 1997 e raccogliendo come miglior risultato un terzo posto nel Gran Premio D’Austria. Il 1998 corse qualche gara con la Muz Weber, poi la sua carriera termina nel mondo dei GP. L’anno seguente corse nel mondiale SBK in sella alla Ducati, raccogliendo poco a causa di una terribile caduta nella gara corsa sul circuito di Monza, terminata con diverse frattura alla gamba destra. La carriera del pilota spezzino si chiuse fino al 2003, anno in cui ritornò a correre nell’italiano Superbike con l’Yamaha, e partecipando nel 2004 come wild card a due prove del mondiale. Negli ultimi anni era diventato direttore sportivo del team Puccetti Kawasaki, e dal 2014 sarebbe entrato a far parte del Team Italia.
Doriano oggi era in pista, alla manifestazione in onore di Marco Simoncelli, e proprio come quest’ultimo ha perso la vita investito da un altro pilota, che nulla ha potuto fare per evitare lo scontro.
Ciao Campione.