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Le basi della fotografia, gestire tempi e diaframmi

Abbiamo già parlato di alcuni elementi compositivi a cui prestare attenzione per migliorare il nostro modo di fotografare. Le basi della fotografia

Per gestire la nostra macchina fotografica con consapevolezza però, occorre affrontare quelle che sono le basi della fotografia.

Fotografare è un po’ come “disegnare con la luce”. Attraverso l’uso della nostra macchina fotografica dovremo quindi imparare a gestire la luce nel modo corretto.

Come?

Gli elementi fondamentali che ci consentono di gestire la luce sono il diaframma e l’otturatore.

 Il diaframma è un elemento meccanico posto nell’obiettivo che permette di regolare la quantità di luce che andrà ad impressionare la pellicola (il sensore per gli strumenti digitali). E’ costituito da un certo numero di lamelle poste in maniera circolare, che si chiudono o si aprono a seconda delle regolazioni applicate dal fotografo.

L’otturatore è un meccanismo che si trova all’interno del corpo macchina che si apre e si chiude quando si aziona il pulsante di scatto. In questo caso il fotografo può scegliere per quanto tempo far filtrare la luce, non la quantità.

Basi della fotografia – otturatore

Il fotografo quindi, attraverso le regolazioni sul corpo macchina, decide quanta luce, e per quanto tempo, deve filtrare attraverso l’obiettivo.

Facile.” direte voi “Ma come faccio a sapere qual è la giusta quantità di luce per ottenere un’esposizione corretta?”.

Nel display o nel mirino della macchina fotografica è presente un indicatore della corretta esposizione, dovrete solo assicurarvi di assecondarlo.

Se vogliamo possiamo paragonare l’azione di scattare una foto a quella di riempire un bicchiere d’acqua.

Mettendo un bicchiere sotto al getto di un rubinetto, questo si riempie in poco tempo se il flusso d’acqua è intenso. Chiudendo il rubinetto per lasciar passare solo un filo d’acqua, il bicchiere si riempie ugualmente ma impiegando più tempo.

Basi della fotografia – tempi e diaframmi

Questo è un po’ quello che succede quando andiamo ad agire sui comandi che regolano l’apertura del diaframma e il tempo di scatto.

Verrebbe da pensare, a questo punto, che basti seguire le indicazioni dell’esposimetro della macchina fotografica e scattare con una accoppiata qualsiasi tempo/diaframma per realizzare foto tecnicamente corrette. Invece no. Così facendo otterremo solo immagini correttamente esposte ma, in effetti, dobbiamo prestare attenzione a ciò che stiamo fotografando.

Se ad esempio vogliamo ritrarre il nostro amico mentre percorre un bel tornante a bordo della sua moto, dovremo usare un tempo di scatto abbastanza rapido da “fermarne” il movimento.

Foto in movimento

Al contrario, se vogliamo immortalare uno splendido panorama, dobbiamo assicurarci che tutti gli elementi risultino perfettamente a fuoco, da quelli in primo piano a quelli posti all’orizzonte. In tal caso dovremmo far sì che il diaframma sia abbastanza chiuso (valori alti del diaframma) da consentire una maggiore profondità di campo. Ne risulterà un tempo di scatto più lento, ma tanto il panorama sarà immobile e noi potremo appoggiare la macchina fotografica su un muretto o anche sulla sella della moto, per evitare una foto mossa.

Le basi della fotografia – panorama

Abbiamo fatto cenno alla “profondità di campo”. Sì, perché agendo sulla regolazione del diaframma, possiamo decidere anche se mettere a fuoco più o meno piani della realtà. Ad esempio nel caso di un ritratto potremo ottenere uno sfondo sfocato (o come nel caso della foto qui sotto i soggetti meno importanti) che metta in risalto il soggetto in primo piano. Lo possiamo fare attraverso il diaframma.

Basi della fotografia – profondità di campo

Funziona un po’ come l’occhio umano, quando abbiamo necessità di mettere a fuoco con più precisione o una cosa lontana tendiamo a strizzare gli occhi (chiudere il diaframma), invece per soggetti più vicini o in primo piano teniamo gli occhi ben aperti.

Nelle macchine fotografiche compatte, che non prevedono di apportare regolazioni in modalità “manuale”, ci sono dei modi di scatto preimpostati, tra cui sicuramente troverete la modalità “panorama”, “ritratto” o “foto sportiva”. Tali automatismi non sono altro che la traduzione in automatismo di ciò di cui vi abbiamo parlato fin qui.

Programmi preimpostati

Il consiglio finale è quello di uscire e fare foto, sì, ma soprattutto di riguardatele a casa con occhio critico. Non vi soffermate a visualizzare la foto sullo schermo ripensando al bel giro fatto durante la giornata, fate click sulla foto con il tasto destro del mouse e analizzate i dati tecnici nella voce “proprietà”. Lì troverete scritti tutti i dati di scatto, tra cui anche i valori di tempi e diaframmi utilizzati, in modo da potervi eventualmente correggere in una occasione successiva.

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Testo di Nadia Giammarco.

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