La monumentale minchiata della proposta di legge per cercare di vietare il fuoristrada con le moto, è una di quelle idee che escono con periodicità abbastanza regolare, spesso in prossimità di appuntamenti elettorali, e costituisce il degno coronamento di momenti storici in cui molti appassionati scoprono il mondo parallelo delle strade sterrate, dei percorsi offroad, delle moto tassellate più o meno votate a questo indirizzo. L’ho sempre considerata una forma di evoluzione del Motociclista, la fase in cui uno non si accontenta più dei soliti percorsi su asfalto e vuole scoprire qualcosa di nuovo: il fuoristrada.
Il problema non riguarda solo chi è tesserato a qualche federazione per praticare enduro agonisticamente, perché chi pratica gare avrà quasi sicuramente i propri spazi per allenarsi, quanto tutti quei gitanti della domenica che amano esplorare una stradella per vedere se sbuca da qualche parte, il gruppetto di amici che si perde inevitabilmente, rassicurati dal capofila di turno che “tranquilli, ci passavo sempre da ragazzo!”, per poi risbucare su una strada bianca, voltarsi e accorgersi di un segnale di divieto di transito in quell’area, senza che loro ne potessero essere coscienti.
Sovraporre a questo tipo di situazione una legge che vieta totalmente e dappertutto di fare fuoristrada con le moto non è solo un ennesimo tentativo mirato a strangolare chi produce, vende e lavora in questo mondo, ma crea una condizione tipica in cui, se tutto è vietato, tutto è permesso, perché se non mi dai in nessun modo la possibilità di fare quello che mi piace ed essendo costretto a farlo fuori dalla legge, tanto vale andare per sentieri nei parchi con moto senza targa, assicurazione o patente di guida.
Oppure diamogliela vinta: andiamo solo e soltanto tutti su strada! Evitiamo di scoprire e riscoprire angoli remoti, nascosti, affascinanti tanto da farci rallentare, fermarsi a fotografare e raccontare come solo la conquista di una strada sterrata ti permette di fare.
Percorreremo tutti sempre e solo le solite strade asfaltate che diventeranno noiose, ripetitive, buone solo per correre, prima o poi. Diventeremo tutti smanettoni da strada. Almeno lì, per ora, in moto ci possiamo andare.
Di solito, in questi casi viene sollevata sempre una gran polemica, per contentare qualche benpensante rompicoglioni e accorgersi che una legge del genere sarebbe una roba impossibile da applicare che creerebbe una anarchia pressoché totale, e quindi dubitiamo che potrà mai vedere una qualsiasi forma di promulgazione o attuazione.
Però rimane il fatto che una proposta di legge tanto odiosa quanto limitante le libertà personali di una categoria non potente politicamente ma numerosa sia stata formulata, e questo, soprattutto dal momento che i motociclisti utenti di strade sterrate ne contribuiscono spesso al mantenimento e alla cura, dispiace veramente tanto.
Però, anche noi, un esamino di coscienza possiamo farcelo, un avvertimento per il futuro ci sentiamo di darlo.
Lo scuter che sembra un fuoristrada, evitiamo di proporlo. È un’esagerazione, poi ci credo che vogliono mettere i divieti. Anch’io vorrei evitare di vederlo quando sono a spasso per qualche bella sterrata.