Stiamo andando in Vallonia, ma riusciremo a trovarla?
Stiamo per partire. Di nuovo. In effetti non ci siamo fermati da un pezzo per raccontare i nostri viaggi, e come facciamo a volte prima di accendere il motore della moto cominciamo a farci un sacco di castelli in aria sui posti che andremo a visitare. D’altronde il bello del viaggio è anche quello, no?! Il sottile piacere dell’attesa, della scoperta.
Per quello che, quelli bravi, chiamerebbero main trip, andiamo in Vallonia!
Lo so che non lo sapete, dov’è. Non lo sapevamo neanche noi. Fermi là in fondo col telefonino vi vedo. Forza, alzi la mano chi sa dov’è la Vallonia.
Un pezzo in su, ok, qualcuno dice Paesi Bassi sì ma quale? D’altronde ho provato anche a chiedere un pò in giro e quasi nessuno sa dove stia esattamente.
Ok ve lo dico io, è una regione del Belgio, quella a sud.
In buona sostanza, abbiamo da subito inquadrato la Vallonia come una sorta di Molise d’Europa, intorno al quale tutti ci girano intorno ma che nessuno ha mai visto veramente.
In realtà, l’ignoranza in questo caso non è sinceramente perdonabile dal momento che per alcuni secoli la Vallonia è stata il centro del mondo.
Il Charle-roi del capoluogo di questa regione è quel Carlo quinto di Spagna o Karl d’Asburgo che si ritrovò a quindici anni agli inizi del ‘500 a dominare su tutto l’impero cattolico che comprendeva Paesi Bassi, Impero Austroungarico, Spagna e di conseguenza Americhe! Dominando ovviamente di fatto buona parte del globo.
Insomma una cosuccia.
La Vallonia è stato il teatro di alcune fra le battaglie più sanguinose della storia, di prima e seconda guerra mondiale, oltre che, ovviamente, quella celeberrima a Waterloo che vide la disfatta di Napoleone.
Ma soprattutto, la Vallonia è famosa per il binomio patatine fritte e birre trappiste!
A dire il vero, una spolverata di nomi di città belghe ce lo abbiamo tutti, una cultura da scaffale della Coop: Orval, Namur…
Per chi scrive, un vero paradiso gastronomico, e non vediamo l’ora di assaggiarle sul posto perché si sa, come si beve sul posto…
Lo sappiamo che a noi motociclisti l’unica cosa che interessa davvero è darci il gas, e in un posto che si chiama “vallonia” non ci saranno pendenze e quindi pochissime curve, ma prima di programmare il viaggio ci hanno assicurati che il terreno è collinare, quindi dovrebbe essere bello anche andarci in moto.
Quindi, come a suo tempo per il Molise, che in verità ancora dobbiamo scoprire, ce ne eravamo dimenticati in effetti
ci sentiamo orgogliosi di rivelare una terra inesplorata e sconosciuta. Sentiamo anche invero il peso della responsabilità di raccontare al meglio questo angolo di Paradiso della Birra.
Anzi, visto che siamo a programmare, fermiamoci subito in quel monastero che fanno una “ale” da battere il capo nel muro!