Un campione che sicuramente passerà alla storia dello sport in generale e che non verrà mai dimenticato: Valentino Rossi.
Di Valentino Rossi tutto, ma proprio tutto, è stato detto. Quindi vorrei parlare d’altro: trovatemi uno sportivo, un atleta, un praticante di qualsiasi sport, dalla corsa campestre al parapendio, dalla vela alla corsa nei sacchi, dal tiro con l’arco al sollevamento pesi, dal salto con l’asta a chi piscia più lontano, che da più di vent’anni sia al vertice della sua disciplina (che oltretutto non è che sia proprio tra le più tranquille e prive di rischi).
Ci sono dei mostri di longevità che hanno partecipato a una marea di olimpiadi, a memoria mi viene in mente Josefa Idem nella canoa, o i fratelli D’Inzeo nell’equitazione, o Alfred Oerter nel lancio del disco, ma quanti possono vantare una costanza di rendimento così alta e così duratura? Quanti hanno vinto o sono stati in lotta per vincere per così tanto tempo come lui?
I detrattori non mancheranno mai, “Tutto si può perdonare tranne il successo” diceva Enzo Ferrari, può risultare più o meno simpatico, giovani arrembanti possono dargli la paga più spesso di un tempo, però cazzo, qui siamo in presenza di un fenomeno che un giorno andrà studiato sui libri di scuola.
“Dimmi Carletto, chi era Valentino Rossi?”
“Un calciatore che contribuì alla vittoria nel mondiale del ’90”.
“Carletto vai a posto, hai sbagliato, il mondiale era dell’ottantadue”
La foto di copertina è tratta da https://it.wikipedia.org/w/index.php?curid=5837956