Automobilisti distratti dal telefonino che compiono manovre pericolose. Parlano e magari whatsappano mettendo a rischio l’incolumità di chi va in moto.
Il tipo che guida il furgone bianco davanti a me deve essere ubriaco. Cammina a un metro dal margine destro, la ruota sinistra oltre la riga di mezzeria, zigzaga ogni tanto e alle curve corregge la traiettoria all’ultimo quando sta per entrare in collisione con chi lo incrocia. Appena posso lo sorpasso, stare sulla moto può voler dire anche allontanarsi velocemente da una potenziale fonte di pericolo, e poter dare anche un’occhiata a chi guida un veicolo: si scoprono dei microcosmi incredibili curiosando dentro gli abitacoli delle auto in marcia.
Il tipo alla guida ovviamente è al telefonino, anzi peggio: sta spippolando per scrivere qualcosa, guardare Facebook, Twitter o Whatsup.
Quando si assiste a una scena del genere di solito ci si può scommettere che c’è di mezzo il telefononino, che sarebbe già pericoloso (oltre che proibito dal codice stradale) se usato mentre si guida per chiamare o mandare messaggi vocali, ma diventa devastante se si comincia a scrivere, commentare sui social, inserire foto o altro perché aumenta a dismisura il tempo che si sta senza guardare la strada. Spessissimo quando si butta l’occhio al guidatore distratto sono ragazze giovani, immagino che chattino con le amiche su quelle scarpine incredibili che hanno visto nel negozio in centro, mentre rischiano di speronare un vecchino che guida l’Ape verso l’orto.
Certo non voglio essere quello senza peccato che scaglia la prima pietra, ormai siamo quasi tutti smartphone-dipendenti, ma alla guida dell’auto (perché a noi motociclisti difficilmente riuscirà di metterci a smanettare col telefono mentre si guida) sarebbe meglio lasciarlo stare, molto probabilmente il mondo potrà continuare a girare senza un nostro commento, consiglio o foto.
Quindi, nel caso che una signora con la macchinetta rossa vi affianchi in curva mentre siete dietro a vostro figlio per fargli scuola guida rischiando di speronare entrambi mentre commenta il video coi gattini troooppo teneri, e riusciste ad affiancarla poi dopo qualche chilometro a uno stop, vi consigliamo di alzare la visiera del casco, e con l’aplomb che contraddistingue noi motociclisti, e in modo che anche il giovane che state istruendo impari, apostrofare la vecchia infame chiedendole “ma lo sa dove glielo caccerei io quel telefono? “
Non occorre neanche attendere la risposta, la signora de lo può certo immaginare.