di Carlo Nannini (Kiddo)
La gara di Sepang; Lorenzo che va via da solo; il bimbominchia che infastidisce il compagno che non vuol giocare con lui; “nunteregghecchiu’; il supercampione che non regge la pressione; lo spintone; lo sdraione; il babbo che si incazza come se esultasse, o viceversa; “nunteregghecchiu’; Valentino indifendibile; la moviola che forse no; “nunteregghecchiu’; Lorenzo che spara minchiate; Meda, Capirossi, Lucchinelli, Agostini, Reggiani; Fonsi Nieto; “nunteregghecchiu’; gli spagnoli col fotomontaggio da ricchioni; la penalità con Rossi che parte ultimo; dai ragazzi fatelo passare; Iannone stendili te; Rossi al poligono che spara a Marquez; Marquez che stende tutti; Marquez che viene infamato sulla sua pagina fb; “nunteregghecchiu’; le Iene picchiate dal babbo che esultava come se si incazzasse, o il contrario; un miliardo di articoli veri e falsi; ognuno che ha qualcosa da dire su Rossi e Marquez, anche giornali di taglio&cucito; “nunteregghecchiu’; aspettiamo mercoledì la decisione del giudice svizzero; la Gas che molla Marquez; Sector che molla Lorenzo; Movistar incazzata con Rossi; Yamaha incazzata con Lorenzo; “nunteregghecchiu’…
e potrei continuare all’infinito, la musica della canzone di Rino Gaetano mettetecela voi, e aggiungete a piacimento altre fasi, immagini, commenti apparsi su giornali e social del teatrino indecoroso al quale abbiamo assistito nelle ultime due settimane.
Una roba assolutamente estranea al mondo degli sport motoristici, una situazione talmente assurda in cui chiunque si sente in dovere di dare la propria opinione, anche e soprattutto chi non solo non ha neppure visto la gara di Sepang, ma non ha mai seguito una competizione motociclistica. Un guazzabuglio di becerita’ in cui, e lo scrivo chiedendo scusa ai nostri lettori, sull’onda emotiva delle prime ore a caldo, ho ceduto io stesso alla voglia di scrivere il mio commento sulla gara.
Le gare di moto non sono questo, sono sport individuali che esaltano la persona, il pilota, il campione; competizioni nobili dove non si è avvezzi a pensare che vince chi urla più forte.
All’avvicinarsi della gara di Valencia, che vada come vada porterà sicuramente infinite altre polemiche, esperti improvvisati da baretto, minchiate di ogni tipo completamente estranee al mondo del motociclismo, un saturarsi di ogni canale informativo con i commenti della comunque indecorosa decisione di togliere il titolo mondiale a chi lo avrebbe meritato, penso proprio che, invece che guardare qualcun altro andare in moto, me ne andrò a fare un bel giro sul Passo dei tre Faggi.
Sono quasi sicuro, che lì la tv non ce l’hanno.