Capita di trovarsi per caso per otto ore al bordo di un campo da cross, con una bandiera gialla in mano, in cambio si rimedia una bella mangiata.
Nel pomeriggio arriva l’abbiocco, eh già: post digestione e per cui l’attenzione cala, fortunatamente però, i piloti, abbuffatasi pure loro, hanno un ritmo più lento e di conseguenza diminuiscono anche le cadute e le occasioni di sventolare la bandierina.
Guardo l’eterogeneo mondo del motocross amatoriale, mi sfila davanti tutto il giorno, al punto che la sera nel mio lettino, chiudendo gli occhi prima di addormentarmi, rivedo un interminabile sfilata di moto rombanti, saltanti e rimbalzanti. Mi fanno una gran tenerezza i bimbi, alcuni piccolissimi, forse neanche in età scolare ma danno del gran gas e non sono per nulla intimoriti dalle moto grandi che li sfiorano anch’esse a tutto gas. Ne ho visti solo un paio che l’acceleratore non lo giravano per nulla, sembravano muoversi quasi per inerzia, andavano su e giù per la pista palesemente per compiacere papà e le loro espressioni palesavano chiaramente che avrebbero voluto essere ovunque meno che lì. I miei tre figli amano le moto, anche la femminuccia, di conseguenza le usano, le guidano e si divertono.
Per questo mi reputo il papà più fortunato del mondo e mi sento un “gigante” nei giri che ci vedono macinare chilometri tutti insieme, belli davvero! Poi c’è il valore di Nonno Nando che spesso si unisce all’allegra brigata, ora con lo scooter ma in gioventù gran macinatore di chilometri con Gilera e Guzzi. Indimenticabili le serate passate insieme in garage a trafficare, davvero momenti unici. I miei figli non li ho mai forzati e infatti hanno comunque anche altri Hobby: il più grande è appassionato di “tuning”, ha una punto con un valore commerciale sui 500,00 euro ma con un impianto audio che quando è acceso fa muovere i pennini dei sismografi del Gran Sasso! E non esagero! Alan invece adora cucinare e la piccola Charlyne ama la danza latino americana.
La moto deve essere libertà, non costrizione, ciò che viene imposto da piccoli, viene rifiutato in toto da grandi, giusto e sacrosanto tifare Cairoli ma non cerchiamo di trasformare dei pargoli nei suoi cloni.