Fin dai primordi del motociclismo i toscani spopolano, c’è poco da fare. E’ una realtà che nel bene o nel male bisogna affrontare.
di Kiddo
Nel cinema, nel giornalismo motociclistico, nella politica. Il presidente del consiglio attuale, Letta, è di Pisa, vero è che non si sente, ma questo perché è difficile che qualcuno voglia far sapere di essere pisano..
Il nuovo segretario del PD, Renzi, e’ fiorentino. Ma va’, non me ne ero accorto, direte voi. Fatto sta, bisognerà che anche noi appassionati di moto si debba prendere atto che il toscano sarà la lingua del futuro, e quindi si cominci un po’ a familiarizzarci.
Una riflessione ad esempio che viene d’obbligo sentendo i telegiornali, sempre parlando di Renzi, è la giusta pronuncia proprio del cognome, la cui zeta viene pronunciata spesso male, ovvero con la zeta “sonora” di zuzzerellone, invece che con la zeta “sorda” di cazzo. Lo so che ora ci saranno i benpensanti che mi verranno a diee ” ecco, le solite parolacce” però così di sicuro avete capito tutti…
La “renza” con la zeta sonora in Toscana è la flautolenza intestinale, quindi “renzi” è la seconda coniugazione dell’indicativo presente del verbo scoreggiare. Io renzo, tu renzi, egli renza. Es. : “se facevi codesta renza in una balla di coriandoli, era carnevale tutto l’anno”
Questo per dimostrare al mondo che noi motociclisti siamo persone acculturate, perché si legge Moto On The Road.
Ma torniamo alle giusta dizione toscana del mondo motociclistico. Si sa che specialmente a Firenze (zeta sorda) ci riteniamo perfetti ( né troppo a nord né troppo a sud, in medio stat virtus, abbiamo il mare e la montagna e via discorrendo) e in buona parte è vero, soprattutto perché siamo gli unici a pronunciare esattamente il nome “Yamaha”. Qualcuno che conosco è convinto che da Iwata mandino ancora gli addetti stampa a Bagno a Ripoli ad imparare la giusta pronuncia. Comunque si pronuncia e si scrive proprio come i non toscani cercano di farci il verso, con la “c” aspirata. Dobbiamo ammettere che qualche difficoltà l’abbiamo sulla Kawasaki. La prima kappa infatti viene pronunciata, la seconda invece è sempre aspirata.
Riusciamo a dire bene quasi sempre Kappatiemme, se pronunciata all’inizio di un discorso, mentre se infilata in una frase es. “gli ha battuto una boccata di perridere colla Happatiemme” viene aspirata anche la kappa iniziale. Si fa eccezione se nella frase la kappa viene dopo una preposizione articolata es.: ” gli è venuto coi kappatiemme” dove “coi” è il toscano con + il e non l’italiano con+i.
Rimane ancora indecifrabile anche per i più bravi linguisti il perché, numerando le Ktm si dica ” un Kappatiemme, due Happatiemme, tre Kappatiemme”; mentre dal quattro in poi la kappa sarà sempre aspirata, con la sola eccezione delle decine con tre (ventitré, trentatré, quarantatré ecc..). Mistero della lingua toscana.
Con il marchio Honda non si hanno variazioni di sorta, mentre la “K” di Suzuki sarà sempre, irrimediabilmente aspirata, così come la “C” di Duhati, pardon, Ducati.
Se venite allo stand di MoTR al Verona Bike Expo , pad 6 stand 23U vi posso risentire la pronuncia, sennò rimanete nella vostra ignoranza.
Si ringrazia per la consulenza Francesca Paoletti Logoterapeuta