di Carlo Nannini (Kiddo)
Adoro questa foto! Mi piace la spontaneità della risata, la complicità che si intuisce dalla posizione dei corpi, la gamba destra della ragazza con la gonna rossa ancora spostata per avvicinarsi all’amica per lo scatto; mi piace la gioia che trasmette, la luminosità del pavimento di marmo, il mare che riempe la parte superiore.
È la dimostrazione che, continuando a sforzarsi per migliorare, cercare di rubare con gli occhi i segreti di quelli bravi, studiare gli scatti di chi ne sa più di me in termini di fotografia, ovvero quasi tutti, prima o poi ti può capitare una botta di culo e una bella foto il caso la può regalare a chiunque.
Sono fiero della mia foto, ma purtroppo, benché l’abbia infilata un po’ alla zitta nel mezzo a quelle del reportage sulla Norvegia che ho appena inviato in redazione, e che non vedrà probabilmente la luce prima dell’anno prossimo, la foto non potrà essere pubblicata.
Questo perché, malgrado sia stata scattata all’esterno della magnifica Opera House di Oslo, la foto non dice in nessun modo “Norvegia”. Il pavimento potrebbe essere benissimo quello del lungomare di Amalfi, per dire, e le due ragazze due guaglione di Casoria. Forse, se fosse fatta da un’altra angolazione si sarebbe potuto vedere un po’ di sfondo, qualche tipico palazzo norvegese, un iceberg che passava lì per caso, un orso polare; invece nulla, un bellissimo scatto di due belle ragazze che si sparano un selfie, felici come due bimbe. D’altronde, anche le foto per un reportage motociclistico devono seguire delle regole abbastanza ferree, e in questo caso non c’è praticamente niente che mi dice “Norvegia”.
Potrei tenermi la foto per me, farne una stampa da appendere in salotto come fanno quelli bravi, ma purtroppo me l’ha stroncata anche mia moglie che ha sentenziato, forse perché ritrae due individui di sesso femminile in età presumibilmente fertile che non sono lei “pare la pubblicità dell’Intima di Karizia!”
Quindi nulla, foto da buttare, mi consolerò pensando che almeno sono riuscito a metterla in un blog, sperando che almeno i lettori di Moto-Ontheroad sappiano apprezzare.