Pensate che vivere vicino al circuito del Mugello quando c’è la MotoGP sia una fortuna? Leggete le parole di Kiddo in merito…
di Carlo Nannini (Kiddo)
Che bello, il motomondiale al Mugello!
E anche quest’anno sta per arrivare la carovana del Motomondiale, anzi, fin dal martedì precedente la gara dalla Faentina che passa vicina a dove lavoro inizia lo sviaggìo delle moto da Firenze in direzione del Mugello.
Cosa ci vadano a fare non lo so, anche perché dalle strade intorno non si vede praticamente nulla, tanto vale cercare di vedere qualcosa dal mio giardino, che è a tre chilometri di distanza dal circuito, e si vedono Arrabbiata 1 e 2.
A essere sincero a vedere le gare dentro non ci sono mai stato, sarà che le vedo bene in televisione, e poi l’atmosfera del Motomondiale la viviamo lo stesso, in Mugello.
Per noi che stiamo in zona è sempre una bella kermesse: un sacco di moto, di persone e appassionati affollano Borgo san Lorenzo, Scarperia, Luco, fino a San Piero e Vicchio. Brandine in stalle senza servizi affittate a peso d’oro, mi dicono, ristoranti e alberghi pieni.
Insomma una festa colorata anche fuori, se si ama le motociclette, che passano nei giorni del Motomondiale ininterrottamente dai paesi, e purtroppo anche dai Passi circostanti, come la Colla e il Giogo, e si credono tutti dei fenomeni, tutti Valentino Rossi. Ogni tanto ti ritrovi qualcuno contromano su una curva cieca, e spesso c’è chi si fa male. Ogni tanto si sente partire un’ambulanza dall’ospedale di Borgo, oppure l’elicottero per raccattare qualche fenomeno venuto a dimostrare ai mugellani come si guida sui loro Passi, e infatti i locali in quei giorni, me compreso, la moto la lasciano in garage.
Una volta, sulla Faentina, nei pressi di una bella curva in leggera parabolica ho visto un tale appostato con la macchina fotografica per fare la foto all’amico in piega.
Devo essere sincero la faccio tutti i giorni tornando dal lavoro, non mi ero mai fermato a riflettere quanto fosse bella.
Solo una domanda mi è venuta spontanea: cazzo ma dalle vostre parti non avete una bella curva dove farvi le foto, dovete venire qui per spararvi a centottanta col ginocchio a terra?
Ma dai, però, è normale, sono i giorni del Motomondiale, è normale che questi ragazzi si vogliano divertire, proprio io che sono nell’ambiente dovrei capirli bene.
Chiaramente poi non ci sono solo le motociclette, che vengono a trovarci in massa, ma anche gli innumerevoli camper che prima girano apparentemente senza meta, poi stazionano nei prati intorno al circuito ripuliti nei giorni precedenti, molti da Mauro, il signore che viene di solito a tagliarmi l’erba e che in quei giorni è impegnato come un bagnino a ferragosto. Vabbé, per quei giorni si sopravvive anche con l’erba alta, c’è il Motomondiale!
Qualcuno col camper crede di essere più furbo dei pirla che pagano e invece di cercare un’area sosta si ferma in qualche prato. A volte, se mi scordo di mettere la catena in fondo alla strada me ne ritrovo un paio in giardino.
“Disturbiamo?”
Mi chiede una signorina scendendo dal camper.
“No no, va bene, magari non pestatemi i tulipani…”
Ma che vuoi che sia, questi partono la mattina e tornano la sera, il Motomondiale viene una volta l’anno, non ti sciupano mica nulla.
Visto che in moto non posso andare, mia moglie mi impone la spesa alla Coppe (La Coop detta in toscano). Lascio a metà con mio enorme disappunto la lettura del reportage di Amedeo e Nadia sulla Slovenia e mi sollevo a malincuore dalla sdraina in giardino.
Al parcheggio della Coppe trovare posto è un’impresa quasi impossibile, ma una volta scesi dalla macchina rischiamo di essere travolti, nonostante si sia su uno spartitraffico di cemento alto venti centimetri, da un enorme pickup nero senza guidatore e con la scritta verde di un integratore energetico con delle ruote tipo trattore agricolo.
Guardo meglio dentro non potendo infamare il conducente del veicolo poiché radiocomandato, e mi accorgo che in realtà alla guida qualcuno c’è! Una ragazzina tanto bellina e in bikini, ma che non vede una mazza al di là del cofano dell’enorme transatlantico.
Guadagniamo l’ingresso del supermercato scansando la corrente dei carrelli pieni di alcolici degli ospiti dell’autodromo abbigliati con i colori dei loro beniamini. Che bello, c’è il Motomondiale!
Torniamo a casa dopo la nostra magra spesa, poiché sugli scaffali della Coppe era rimasto ben poco, con la consolazione che almeno non devo stare un’ora a mettere roba a posto.
Decido di riguadagnare la mia postazione sulla sdraina per finire di leggere il reportage di Amedeo ma… cazzo! Mi hanno fottuto la sdraina! Saranno stati dei camperisti di passaggio.
Ok, dai, fava io che sono abituato a lasciare tutto fuori.
Va bene, ora però leggere fuori non ho voglia, la moto non la prendo neanche pagato… faccio un bel giro in bici!
Mi vesto da ciclista e parto per un bel giro intorno all’autodromo per vedere un po’ di gente che viene a vedere il Motomondiale.
Lo spettacolo nei pressi di Luco fino a Scarperia, se si potesse passare per arrivarci, è impressionante: auto, camper, gente dappertutto transumanti in direzione del cascone rosso dell’ingresso, o degli altri minori.
Decido di abbandonare il circo dei tifosi per proseguire la mia girata verso il passo del Giogo passando da Luco, quando ad un certo punto vedo una piccola fila di persone che invece che andare in direzione degli ingressi dell’autodromo vanno in direzione opposta, apparentemente il bosco. Decido di seguirli mentre il codazzo si dirige sicuro verso un sentiero e mi unisco a loro, per capire dove stiano andando, quando mi trovo davanti ad un pezzo di rete, evidentemente schiacciata e che permette di scavalcare senza pagare.
Torno indietro per il sentiero quando incontro un gruppo di ragazzi, sudatissimi e zainettati.
“Scusi, sa mica se è qui che si può scavalcare la rete?”
“No ragazzi, io stavo facendo un giro per cercare due sdraine che mi si sono smarrite. Anzi se le vedete ditegli di tornare a casa.”
I ragazzi sono troppo educati per mandarmi affanculo, salutano e proseguono per il sentiero.
Io torno a casa, a vedermi le prove del Motomondiale.