Beh, se al pilota migliore dai la moto migliore è abbastanza probabile che i risultati siano questi.
Ok, può essere simpatico o antipatico, sincero o bugiardo, corretto o figliodiputtana, ma che sia il più forte del decennio (o forse più) è innegabile. Dopodiché potremo contestargli l’abbandono della nave Honda come uno Schettino qualsiasi, potremo ironizzare sul babbo che non è un mostro di simpatia, potremo rinfacciargli a vita l’infausto 2015 (io lo faccio un paragrafo sì e uno pure), ma negarne l’immenso talento vuol dire essere intellettualmente disonesti. E checché ne dicessimo tutti, io per primo, è la storia a dimostrarlo, non tanto per gli 8 titoli (quasi 9), ma perché vincere 3 gran premi con la GP23 poteva farlo solo lui, e la conferma ci viene data, pensa un po’ dal fratello.
Già, perché siccome un Marquez non bastava, adesso ce ne sono due a togliere il sonno a Pecco. Il quale sarà un signore quanto vuoi, ma non oso immaginare quanto gli girino i pistoni da quando gli hanno messo nel box uno che a detta di tutti “con la stessa moto NON SI BATTE”. E se non bastano i pareri miei (trascurabili) o di Reggiani (che qualcosa ne dovrebbe capire) o di Dall’Igna (che non lo dice apertamente ma la telemetria la sa leggere), anche qui è la storia a parlare.
D’altra parte, anche senza scomodare Ago o Doohan, se al pilota migliore dai la moto migliore è abbastanza probabile che i risultati siano questi, e Bagnaia lo sa. Non so chi sia il suo manager, ma di sicuro si sta consumando i polpastrelli a fare i numeri di telefono di tutti i team manager del globo terracqueo, solo che al momento di alternative non se ne vedono, l’unica è sperare che col cambio di regolamento del 2027 cambino anche un po’ le carte in tavola.
Ah già, ci sarebbe da commentare la gara. Vabbè, è quasi la fotocopia delle altre, con Marc che ha fatto un po’ quello che ha voluto, salvataggi compresi. E lo farà anche al COTA dove potrebbe vincere anche con un braccio, quello sano, legato dietro la schiena. Traduzione: che du’ palle!
Dietro è successo che forse, forse!, Honda comincia a risentire della cura Albesiano, Diggia e Morbido in bella crescita, Aprilia idem, almeno il sabato, in attesa di Martin (che comunque quando tornerà mi sa che gli ci vorrà un po’ per capire se la prima è in giù o in su, forza Bez! Se non ora quando?), KTM che boh non si sa cosa dire se non che il tonno insuperabile Binder e il funambolo Acosta rischiano molto del loro ma gli altri due non pervenuti, Quartararo che vederlo arrancare è come ascoltare un assolo di David Gilmour con un ukulele scordato, Miller che è rientrato nei ranghi e Ogura si è confermato un rookie coi fiocchi, peccato che livree più belle del motomondiale non diano punti.