L’alternativa è una casa di riposo, dignitosa, pulita e con pure il purè
di Kiddo
Qualche giorno fa, chiacchieravo con il mio amico Claudio in merito ad un raduno che dovrebbe organizzare a settembre in Toscana per un grande gruppo di Facebook, non dirò quale sennò quelli col Giesse pensano che ce l’ho con loro, e mi chiedeva di itinerari da combinare con la giusta sistemazione alberghiera, cosa complicata dal fatto di trovare un posto che potesse accogliere almeno un centinaio di persone.
All’alloggio andrebbe poi abbinato il giusto itinerario, ma questo non sarebbe stato senz’altro un problema. In merito al tipo di albergo, Claudio non ha assolutamente dubbi: “Sai, ci vuole un posto da motociclisti!”
E’ stato nell’attimo infinito prima di rispondere che, a quella definizione, mi sono passati davanti i posti dove mi sono fermato in tutti gli anni che ho viaggiato in moto o che ho trovato quando ho organizzato raduni, sempre con la ferma intenzione di trovare la sistemazione al prezzo più basso possibile per non creare pregiudiziali di tipo economico a chi volesse partecipare all’evento. Fra i tanti, mi è tornato in mente una sorta di convento dove ci fermammo in Francia mentre stavamo viaggiando in direzione del Portogallo, anno 1996, dove ci tennero svegli dei simpatici ratti che camminavano sugli armadi (costo equivalente all’epoca 15.000 lire). Sempre in Francia, anno 1999, accanto al castello sulla Loira progettato da Leonardo da Vinci, altra topaia dove si entrava in bagno solo all’indietro, e dal quale scappammo dopo aver buttato un’occhiata sotto al letto, dove si ammucchiavano rifiuti di ogni genere.
Ma anche più recentemente ho costretto i miei amici a sistemazioni dignitose si, ed economicissime, e non sarebbe stata malaccio neanche quel posto a Cervia se solo qualcuno mi avesse avvisato al momento di prenotare che si trattava di… un ospizio. Quando arrivammo veniva comunicato il programma della serata, che si preannunciava allettante: dopo cena, alle 19,30, Tombolone! Menu per la mezza pensione: vellutata di asparagi, riso in bianco, pollo ai ferri, fettina al limone. Budino alla vaniglia di dessert. Anche la fauna locale era all’altezza, mentre cercavamo la camera fu uno slalom fra anziane signore col deambulatore e sedie a rotelle. Prezzo per la notte, 20 € a persona in camerate da 6.
Certo ci sono stati gli eccessi, le nottate in branda o sacco a pelo, a volte in tenda disperando di chiudere occhio, in camerate di ostello o alberghetti raccattati all’ultimo minuto, sempre sicuri che prima o dopo un materasso dove distendersi qualche ora l’avremmo trovato. I nostri alberghi da motociclisti sono stati un po’ di tutto, per questo che nella mia testa l’immagine che calzasse adeguatamente alla definizione “posto da motociclisti” ha tardato qualche attimo ad arrivare.
Anticipando la mia risposta alla sua richiesta, che stava per essere formulata nei termini di un campeggio di un amico comune nel Mugello, Claudio si spiega meglio: “ Un quattro stelle con piscina!”
Probabilmente sono cambiati i tempi, o molto più facilmente non frequentiamo gli stessi motociclisti, o forse è proprio il nostro mondo che sta diventando sempre più elitario e riservato ai pochi che possono permettersi la moto e tutte le spese necessarie al suo mantenimento. Ad ogni modo, ho confessato che non avrei potuto aiutarlo. Cento persone, quattro stelle… chissà se a cena la portano, la vellutata.
Il deambulatore però se lo sognano!