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Pulire e sanificare i caschi: un metodo poco ortodosso by Franz

In attesa delle fasi 2, 3, 4, quale migliore occasione per lavare, igienizzare e sanificare i nostri caschi? Vediamo come fare anche quando il casco… non collabora.

Intanto che aspettiamo le auspicate prossime fasi per cercare di tornare alla normalità anche per quel che riguarda la nostra passione per i viaggi in moto, vediamo di prenderci cura dei nostri amati dispositivi di sicurezza, cominciando dall’igienizzare e sanificare i caschi.

Il metodo che suggerisco è motivo di preoccupazione da parte del direttore che ha subito commentato“potevi suggerire di metterlo in lavatrice già che c’eri”. Effettivamente è un sistema poco ortodosso e difficilmente lo troverete consigliato dai produttori. Io però l’adotto da anni, quindi prendetela come una mia opinione personale, che funziona però, purché ci siano a disposizione delle belle giornate di sole.

Della serie meglio prevenire che curare, la cosa migliore da fare sarebbe indossare sempre un sottocasco, o perlomeno una di quelle calotte che preservano gli interni dall’inevitabile proliferazione di germi e batteri che si annidano tra i nostri capelli. Per chi ce li ha ovviamente. Ma tricologia a parte, una approfondita pulizia ogni tanto va fatta, anzi spesso, diciamo che la frequenza dipenderà molto dai nostri recettori olfattivi, in altre parole basta annusare l’interno del casco per capire se è giunto il momento o no.

 

Un semplice metodo per lavare l’imbottitura interna

Oggi la maggior parte dei caschi in commercio hanno gli interni estraibili e lavabili, e detto questo potremmo anche chiuderla qui.

Però ci sono anche caschi che non hanno questa caratteristica, oppure ce l’hanno ma è un’operazione semplice e veloce solo per la prima parte, cioè quella dello smontaggio. Perché esattamente come avviene anche quando mettiamo le mani sulla moto, rimontare tutti i vari pezzi al loro posto a volte diventa un rompicapo. E insomma, probabile sia impedito io, ma risistemare il puzzle di guanciali, paranuca, frontalini e imbottiture varie districandosi tra velcro incastri e bottoni automatici non sempre è cosa agevole, e si rischia di far tardi all’appuntamento con gli amici.

Ecco allora un sistema semplice e ruspante, ma tutto sommato funzionale.
Occorrente:
– Una vasca da bagno o in alternativa un catino di dimensioni adeguate.
– Sapone neutro o detersivo per capi delicati.
– Una finestra rivolta a sud.
– Una giornata di sole.

Si riempie il catino di acqua e si aggiunge il detersivo, quanto basta per fare un po’ di coreografica schiuma. Ci si inzuppa il casco dentro e si sciaborda e si strizza e si risciaborda e si sciacqua fino a che l’acqua da nera che era diventa simil altissima purissima...

In questa fase, soprattutto di questi tempi, potrebbe essere cosa buona e giusta diluire in acqua anche un po’ di alcool o di Amuchina. Ma occhio alle dosi per non ritrovarsi un casco dalla fragranza della sala d’aspetto di un dentista.

Sanificare i caschi: questo metodo può sembrare piuttosto sbrigativo ma funziona

Asciugatura naturale

Poi si mette a sgocciolare il casco per qualche ora e lo si finisce di asciugare, prima tamponandone l’interno con un asciugamano, e poi sistemandolo al sole ovviamente con l’apertura il più possibile in favore dei raggi.
Lo so, non è un sistema molto ortodosso ma la mia esperienza mi dice che funziona.

Alla fine, per completare l’opera e sanificare i caschi è possibile usare lo specifico prodotto igienizzante della Prodream, che in abbinamento alla pellicola siliconica per la calotta esterna li renderà lucenti e profumati.

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