“Quella volta che al Mugello…” Quando un amico ingegnere ex MotoGP passa a trovarti allo stand del MBE, e si fanno due chiacchiere su moto e piloti.
Bighellonare presso uno stand durante una fiera motoristica non significa solo bruciarsi la rètina e rischiare il divorzio a ogni passaggio di hostess, ma anche far due chiacchiere di motovita vissuta con qualche amico che viene a trovarti. E se l’amico è uno che metteva le mani su certi motori di certe moto in certi box durante certe stagioni di MotoGP capite bene che le chiacchiere possono risultare interessanti. Per esempio…
«…comunque spesso i piloti non ci stanno fino in fondo con la testa, per esempio ho notato che tanti hanno avuto qualche problema con un’infanzia non proprio facile. Andrebbe studiata bene, ma forse esiste qualche connessione col fatto che poi in moto diventano dei fenomeni, tipo quello che faceva un long run e quando guardavamo la telemetria ci accorgevamo che aveva fatto 20 giri assolutamente i d e n t i c i.
Però a volte erano intrattabili, tanto da dover pesare ogni parola per evitare che quello si togliesse la tuta e se ne tornasse in albergo nel bel mezzo delle qualifiche. O addirittura in griglia, come successe ia Donington quando, dopo un acquazzone, volle a tutti i costi gomme da bagnato nonostante la pista si fosse quasi completamente asciugata. Finì doppiato.
Ma era IMPRESSIONANTE: la primissima volta che salì sulla nostra moto, al Mugello, in gran segreto, entrò in pista, fece un giro, uno, e rientrò scuotendo la testa:
“Questa moto non va”
“In che senso non va?”
“Damn, non va!”
“Secondo la telemetria in fondo al rettilineo eri a 345 kmh”
“Very fast ma non va, non va avanti, non… avanza”
“Proviamo a togliere qualche contr…”
“Yes! Lasciate solo un po’ di anti-wheelie e togliete tutto!”
“Guarda che poi diventa inguid…”
“Fuck, togliete tutto!”
Rientrò e fece il record della pista. Al terzo giro.»
Esatto, stavamo parlando proprio di lui.