Moto cinesi

Moto cinesi? Sì, no, mai, forse, quasi quasi…

La defezione di alcune tra le più importanti Case ha fatto sì che a EICMA 2021 avessero più spazio certi costruttori minori, per esempio quelli di moto cinesi.

EICMA 2021 chiude i battenti: inutile girarci intorno, al di là di mille proclami questa edizione post pandemia è stata decisamente inferiore alle attese. BMW, Ducati, KTM, Harley Davidson e non solo hanno deciso di puntare su altre forme di vetrine e promozioni, e inevitabilmente si sono creati vuoti che qualcuno ha giocoforza riempito. Uno dei refrain più gettonati dagli appassionati che affollavano comunque i padiglioni era “E’ pieno di moto cinesi”. Anzi, di cinesate.

Definire CINESATA:

“Termine diventato di uso comune in tempi recenti di pari passo con il diffondersi in Italia di prodotti provenienti dalla Cina. In particolare riferito a oggetti, manufatti e non, di scarso pregio qualitativo, tanto che viene usato genericamente con tono dispregiativo, per indicare cose di poco valore”.

Fin qui il vocabolario. Ma se fino a qualche anno fa interi padiglioni di EICMA erano occupati da aziende cinesi che esponevano ogni sorta di motorini motorette e accessori francamente imbarazzanti, e quindi la definizione poteva calzare a pennello, oggi si assiste a un’evoluzione che merita qualche attenzione in più del fenomeno di folklore.

Uno stand made in China
Uno stand di moto cinesi di qualche anno fa

 

Per esempio: se la Benelli TRK nel 2021 è stata la moto più venduta e se la Morini X-Cape pare riscuotere fin da subito un buon successo, forse qualche pregio, oltre al nome e al prezzo, ce lo dovranno pur avere. E se quel motoronzolo bicilindrico da 550 di produzione Q.J. viene montato su una gran quantità di modelli, dalla KL alla MV, un motivo ci dovrà pur essere. E attenzione che la 800cc appena presentata promette altrettanto bene, sta’ a vedere che qualcuno si è accorto. sia tra il pubblico che tra gli operatori, che non sempre, anzi quasi mai, serve una cavalleria a tre cifre.

Moto cinesi: non solo folklore

Tanto per rimanere in tema la CF Moto ha portato la MT 800, una crossover che certo non sarà rivoluzionaria, ma intanto è motorizzata nientepopodimenoché KTM, il che ci dice che con un nemico del genere forse è meglio venire a patti che cercare lo scontro frontale. E i messaggi degli amici che da casa ci chiedevano lumi dimostrano un discreto interesse. E come non rimanere stupiti di fronte al Concept SR C-21?

CF Moto SR C-21 Concept. Ditemi se non è bellissima

 

Se poi andiamo a guardare tra le piccole cilindrate troviamo prodotti che magari non sono ancora così arrapanti, ma che hai visto mai potrebbero diventarlo. Per esempio la Voge 300 Rally. Probabilmente l’attenzione agli sconfinati mercati asiatici e le norme antinquinamento non consentono motorizzazioni oltre una certa cubatura, ma se riuscissero a raddoppiarne la cilindrata mantenendo inalterato il numero dei cilindri siamo certi che tanti appassionati di on-offroad un pensierino ce lo farebbero. Tra l’altro è bellina da morire.

Moto cinesi Voge 300 Rally
Voge 300 Rally, immaginatela con un monocilindrico da 600cc

 

Attenzione a non sottovalutare

Insomma, in tasca abbiamo tutti l’Iphone o chi per esso, che di made in Usa/EU/Japan ha giusto il nome. Nel campo dell’elettronica marchi sconosciuti fino a pochi anni fa hanno infranto il muro della diffidenza e grazie anche a una politica aggressiva sui prezzi oggi sono diventati i colossi che sono. E non si capisce perché ciò non possa avvenire anche nel campo della meccanica. Lungi da noi il voler fare paragoni improponibili, ma chi ha i capelli bianchi ricorderà certe… giapponesate a due ruote degli anni ’60. Poi un bel giorno arrivò la Honda 750 Four e tutti sappiamo com’è andata a finire.

Honda CB 750 Four
…e nulla fu più come prima

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