La frase più gettonata dei tifosi Ducati è: “Anche quest’anno il mondiale lo vinciamo l’anno prossimo”. Dopo le indiscrezioni di mercato ci sentiamo di aggiungere che anche l’anno prossimo lo vinceremo l’anno dopo.
Prima di passare all’acuta disamina della storia del mercato piloti Ducati motoGP facciamo una premessa: chi scrive ha avuto una decina di moto made in Borgo Panigale, in un recente periodo in garage ce ne sono state quattro contemporaneamente. Per dire la religiosa devozione al marchio.
La storia
Ordunque, è un dato di fatto che da quelle parti la gestione dei piloti ogni tanto segue logiche imperscrutabili. Dopo aver pescato il jolly e vinto inaspettatamente con il grandissimo spettacolare incommensurabile Stoner (sempre sia lodato!) cosa fanno? Mentre lui sta ancora male per via dell’allergia al lattosio offrono il suo posto a Jorge Lorenzo, di fatto spingendo Casey verso la concorrenza. Proprio geniali non direi, visto che nel frattempo si erano già giocati anche Capirossi (che, ricordiamolo, non ci fosse stato lo strike di quel bischero di Gibernau nel 2006 un mondiale lo avrebbe vinto), e Melandri (che, ricordiamo anche questo, quando chiese un telaio meno estremo gli venne offerta una Gift Box per lo psicologo).
Disastri annunciati
Lasciamo perdere la parentesi Rossi, una di quelle vicende che definiremmo disturbanti, come certe scene di Un Tranquillo Weekend di Paura, o l’assolo completamente cannato di Keith Richards in Sympathy for the Devil a Lucca 2017. Solo che a Keef si perdona tutto.
Arriva Lorenzo, sul serio stavolta. Un campione come si definiva lui, e forse tutti i torti non li aveva. Certo è che per un anno fa rimpiangere l’investimento, altrettanto certo è che non appena lo accontentano con quel famigerato serbatoio comincia a vincere. Troppo tardi Jennifer (cit.), ormai ha firmato per Honda, però un enorme merito ce l’ha avuto a prescindere: ha spronato Dovizioso, che incazzato per la differenza di considerazione e di stipendio si mette a bastonare regolarmente Jorge ma soprattutto Marquez (non Cincirinella, il miglior Marquez!) in duelli all’ultima curva passati alla storia. Solo che non basta (era il miglior Marquez appunto), e pare non bastare nemmeno al management Ducati che comincia a trattare il Dovi come un bischero qualsiasi fino a che lui non si stufa e saluta baracca e burattini. Ah, proprio come Lorenzo, il giorno dopo l’annuncio del divorzio vince.
Oggi
Ed eccoci a oggi, con la coppia Pecco-Miller, amici affiatati, armonia nei box, e a detta di tutti una moto che ormai non è più quella mangiatrice di uomini tipo la mistress che incute timore nella sezione sado-maso extreme di iupòrn, ma è diventata la migliore di tutte, guidabile da tutti, potenzialmente vincente con tutti. E in effetti ci vincono in tanti, solo che ogniqualvolta uno vince la domenica dopo si stende, o viene steso, o arriva merdesimo per conto suo. Oppure vince quattro delle ultime delle sei gare del 2021, ma poi ci si dimentica che quei punti non valgono per il 2022 e bisogna ricominciare da zero, così che tutti i pronostici vanno bellamente a donne di facili costumi.
Insomma, tra alti e bassi che in confronto le montagne russe del Top Thrill Dragster Park in Ohio sono un piattume noioso, andrà a finire che il mondiale piloti non arriverà nemmeno quest’anno che a guidare la Ducati sono in 8, che Marquez è a casa, che la Honda non sa più che pesci pigliare, che la Suzuki è in disarmo, che la KTM è rientrata nei ranghi, che la Yamaha è una sola e poco più veloce di una Vespa Pinasco, che i pianeti sono allineati nel verso giusto e che in griglia di partenza ci sono bravissimi piloti ma diciamola tutta, non propriamente i Rossi, gli Stoner e i Pedrosa di un tempo.
Domani
E l’anno prossimo? Bah, intanto tornerà Marquez, tutti speriamo al 100%, e già sarà un bell’ostacolo ai sogni di gloria di chiunque; e anche per questo Quartararo sarà ancora più motivato a fare la tripletta. Senza contare che l’Aprilia continua a crescere! E a dar retta a quel che si vocifera sul mercato piloti Ducati motoGP chi li contrasterà sulla Rossa? Bastianini da quando ha sentito profumo di team ufficiale gli è venuto il braccino, e Martin ha rilasciato dichiarazioni non proprio accomodanti (“O ufficiale o vado via!”, sarei curioso di sapere dove…). Un gran bel pilota ci sarebbe, simpatico, corretto, veloce, matto come un cavallo ma che sa come si vincono le gare, magari non proprio un esempio di costanza di rendimento (ma abbiamo visto che se il metro di giudizio è quello…): Jack Miller!
Ah no, che lo hanno scaricato.
Toh, appena ufficializzato il divorzio. taaac!, ha fatto un garone. Almeno la tradizione è rispettata.