Sì sì sì sì, seeembra facile (cit. Carosello) fotografare i motociclisti. E invece è sempre un casino, e non solo per problemi di attrezzatura tecnica.
Fotografare in moto è una cosa, fotografare i motociclisti è un’altra, ed è un’arte. Il motociclista, si sa, ha mille sfaccettature ed è difficilmente catalogabile, ma alcune caratteristiche comuni lo rendono in qualche modo riconoscibile.
E’ un eterno bambino
Che si entusiasma di fronte a una cromatura o a un pezzo in fibra di carbonio, se vede un alberello a coppie coniche in funzione si incanta come un gatto davanti alla lavatrice, si inventa qualsiasi giustificazione e fa le bizze fino allo sfinimento quando decide che vuole un giocattolo nuovo. I cui prezzi, come si suol dire, sono l’unica differenza tra i suoi e quelli di un treenne vero.
E’ un fanfarone
Caratteristica che esprime al meglio in cima al passo, dove facendo finta di schernirsi racconterà di quella volta che durante un turno di prove libere al Mugello passò all’esterno della San Donato un Marc Marquez in incognito, e improvvisa le più fantasiose scuse se gli fanno notare che però al bar della Raticosa è arrivato cinque minuti dopo il ragazzino col Gilera Runner pistolato.
E’ un bugiardo
Soprattutto in famiglia, dove alla moglie che chiederà di mostrarle la fattura dello scarico in titanio appena acquistato mostrerà un foglietto con su scritto a penna un prezzo insufficiente anche per la marmitta usata di un Ciao.
Ma soprattutto è un inguaribile narcisista.
Alzi la mano chi, fermo a un semaforo casualmente di fronte a una vetrina, non sia rimasto lì a rimirarsi fino a che la Panda dietro non gli abbia dato una strombazzata di clacson dopo il terzo verde.
E insomma, in ogni giro, evento, raduno che si rispetti, una delle figure più gettonate è quella del fotografo, più o meno ufficiale, che alla fine della giornata viene preso d’assalto con richieste e scambi di indirizzi email e siti internet. E soprattutto domande tipo “oh ma di quello con la moto verde giacca gialla e casco blu (praticamente la bandiera del Brasile n.d.r.) hai qualcosa?”
Personalmente giro sempre con una digitale tascabile, una macchinetta semplice ma con una buona ottica che a volte mi consente di fare dei begli scatti. A volte nel senso che mi va di puro culo, perché siccome non ha mirino e col sole il display è inutilizzabile, scatto praticamente alla cieca.
Velocisti e francobolli
Ma come si diceva all’inizio il problema non è solo tecnico. Il motociclista, nel suo narcisismo, vuole essere immortalato mentre va a palla, e poco importa che in foto la differenza tra 50 o 180 all’ora non si nota. Lo scatto quindi è della serie cogli l’attimo. Il guaio è che spesso nel suo impeto oltrepassa la riga di mezzeria, e questo non si fa, non solo con le ruote ma con tutto il corpo. Per non dire di quelli che appena vedono il fotografo anziché distanziarsi si appiccicano in scia a quello davanti manco fossero le qualifiche della Moto3.
Il motociclista salutista
Quello che non beve, non fuma, non mangia carne, ma… saluta! Oh, non c’è verso, la tentazione di fare ciao mamma con la manina non appena si scorge un obbiettivo è irresistibile. E pure col piede, come dire “visto bravo che non levo le mani dal manubrio?”. Le uniche foto dove nessuno, ma proprio nessuno saluta sono quelle dell’autovelox, ma solo perché ti prende alle spalle, il traditore!
Fotografare i motociclisti. E anche gli automobilisti.
Poi ci sono le foto che precedi il gruppo, cerchi il panorama da cartolina, ti fermi, la luce è giusta, cerchi la migliore inquadratura, questa finisce di sicuro in copertina di TIME, e… esattamente mentre stai per scattare appare anche l’unica macchina, pullman, calesse, comitiva di suore col furgone Fiat 248, che saranno anche gli unici mezzi che passeranno da quel tratto di strada per il resto della giornata. (fotosciòp santo subito!)
Allora per fotografare i motociclisti, meglio affidarsi ai fotografi ufficiali appunto, quelli che invece che partecipare all’evento si fanno il mazzo appostandosi pazientemente lungo il percorso, quelli che durante i fine settimana li vedi sul ciglio della strada e il giorno dopo ne cerchi gli scatti su internet, quelli che di una passione hanno fatto un mestiere e che rendono un bel servizio ai narcisisti in casco e stivali. Grazie ragazzi!
E per finire una raccomandazione:
occhio se andate in giro con la ganza, che ritrovarsi fedifraghi in mondovisione è un attimo! ;o)
GRAZIE a
Flash Bikers: http://www.flashbikers.com/
Facebook @FlashBikers
Instagram @flash_bikers
Antonio Cinotti: https://antoncino.fotomerchant.com/
Facebook: @antoncino
Instagram: @antoncino