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Facebook Killed The Forum Star

Una ventina di anni fa, internet non c’era. O se c’era, non era una cosa alla portata di tutti, né una realtà così importante come oggi.

A raccontarlo a mio figlio maggiore, che ha dodici anni, c’è da sentirsi dare del bugiardo. Visto però che quest’anno ha già dovuto subire la perdita di Babbo Natale è meglio aspettare un po’, meglio l’anno prossimo, non vorrei traumatizzarlo. Tutte queste botte tutte insieme…

Poi Internet fu, vennero le connessioni con i provider a pagamento, i motori di ricerca (Arianna esiste ancora? A me mi veniva sempre in mente una mia compagna delle elementari tanto bellina ma tanto antipatica…), i primi siti internet e le chat, robe spesso incomprensibili dove era impossibile entrare: tutti parlavano con tutti e non capivi mai, in uno scroll in stile Matrix, se quello che parlava con te fosse in realtà impegnato nello scambio di una ricetta di cucina con una trombamica di Udine. E te ovviamente ti accorgevi che parlavi da solo. Poi finalmente venne Moto.it. Una vera patologia, annunci di moto usate sui quali passare serate intere, prima che si accorgessero della potenzialità di tutti i contatti che avevano per formare un giornale vero e proprio.

E infine, a me mi informò un amico incontrato per caso a fare acquaticità ai pupuzzi, i FORUM!!!

Per me che in queste cose arrivavo sempre un po’ dopo correva l’anno 2004, a pensarci in termini di tecnologia un’era fa. Fu peggio degli annunci dell’usato. Con i forum non importava se stavi in una valle del Trentino dove parlano solo una variante influenzata dal tedesco del ladino o in centro a Torino, se fai l’operaio o l’avvocato, l’importante era condividere un interesse comune. Nel mio caso ovviamente le moto, e più in generale tutte quelle a manubrio largo. Se fino a qualche anno prima l’unico modo che avevi di uscire o organizzare un viaggio era con la combriccola del paese, anche se uno aveva un FJR 1300 e te un Dominator 650, con i forum era finalmente possibile scambiare opinioni, consigli tecnici, impressioni e addirittura organizzare uscite con persone con una passione simile alla tua! Non più giri in solitaria perché eri l’unico (e preso per il culo) che credeva che mettere due ruote da 17” su una enduro scassata fosse la cosa più bella del mondo. Su Ultramotard.com era pieno di coglioni come te! Non più tentativi in stile cuori solitari su una pagina tristissima di Motociclismo (chi se la ricorda? Era una sorta di agenzia matrimoniale su due ruote; “Franco amante dei viaggi e delle moto americane cerca compagna di viaggio peso max 40 kg, muta, alta cm 120 e con la testa piatta per appoggiarci la pinta della birra”) ma il mondo intero a portata di tastiera. Non importava neanche quale fosse il tuo chiodo fisso: le due tempi Yamaha o il più grande mono mai costruito da Suzuki, le bavaresi o le austriache, qualche bischero con lo stesso interesse lo trovavi di sicuro! Entrare in un forum era una scelta importante, come quella che dovevi operare una volta entrando in un Motoclub. Diventava spesso una sorta di famiglia, il bar di ritrovo. Persone con migliaia di post all’attivo (a me su Ultramotard hanno dato l’omino d’oro!), che diventavano personaggi importanti perché fondatori o colonne portanti di qualche forum potevi finalmente incontrarle durante i ritrovi organizzati immancabilmente diverse volte l’anno e in varie parti del Paese a seconda della lontananza geografica.

Ma la cosa bella dei forum era la Banca Dati! Se qualcuno poneva una domanda, anche se assurda tipo “se il mio ragazzo mi palpa le tette mentre mi fa provare la sua moto posso essere rimasta incinta?” c’era un esercito di digitomaniaci pronto a rispondere ( e a proporsi per far provare la propria moto), e potevi andare a ricercare che so, la quantità e il tipo d’olio da aggiungere nella forcella di una Vor 530 del ’96. Ma potevi anche trovare post dove gente chiedeva o mandava denaro, o esprimeva pareri su prodotti assolutamente infamanti, senza tener conto che il proprietario e l’amministratore del forum era responsabile per i contenuti, cosa questa che ha provocato in più occasioni reazioni e azioni legali di aziende nei confronti del forum dal quale era partita la crociata.

Ecco, se vogliamo cercare uno dei motivi per i quali i forum sono poi naufragati (o stanno naufragando) è proprio questo. A nessuno, solo per amore di passione, va di subire una denuncia perché qualcuno trova pessimo un prodotto e viene a scriverlo sul tuo forum o decide di fare dei pezzi al tornio in garage e prova a venderli esentasse. Quindi, l’amministratore è costretto a operare delle chiusure: controlla ogni post, controlla chi si iscrive, opera continuamente una censura che ovviamente diventa una palla per chi si iscrive.

Forse anche per questo, forse per la nascita dei social forum (Faccialibro in testa), credo che i forums classici, specifici per marchi o modelli stiano pian piano scomparendo.

Ovviamente la mia sarà una visione parziale o soggettiva, sarà che i posti dove andavo io sono stati abbandonati in favore di altri, ma la sensazione è proprio di abbandono, in favore a volte della relativa pagina FB.

Su Gsriders.org le ultime proposte di viaggio sono del 2012, su Sommeliersdasfalto.it (segnalato dai motori come nocivo) c’è un post al mese, nessun iscritto da moltissimo tempo. Defunto Endurostradali.it (ora mi becco la denuncia anch’io…), Mototouronoffroad.it funziona solo per le uscite che rimangono una delle cose più belle del nostro mondo. Ktmclubitalia.it si è ridotto ad una reclame di un meccanico (mi dicono molto bravo, peraltro) di Genova. Su Ultramotard, che ai bei tempi funzionava come giornale pieno di contenuti, informazioni, uscite e che ha tenuto a battesimo decine di gruppi storici del supermotard nazionale è difficile entrare, c’ è un post la settimana e sempre sull’Husqvarna 630 sm.

Colpa di FB? In buona parte si.

Troppo più veloce, più semplice, accessibile. Ma anche necessariamente dispersivo.

Ti segni ad una pagina così, tanto per fare, anche sapendo che non la seguirai. 10 secondi per aprire un gruppo e includere una manciata di amici (consiglio a tutti “mi garba al posto di mi piace”, un mio must) e zero impegno, quello che richiedeva un forum dove dovevi iscriverti, conoscere, farti riconoscere… farti inglobare insomma e che son ostati desertificati spesso proprio in favore della relativa pagina sui social forum.

Tutto più semplice, allora? Semplice si, migliore assolutamente no. Lo so che le domande che puoi porre all’interno del tuo gruppo sono le stesse come prima, ma il problema di FB è che non ha memoria. Una bellissima uscita che stai organizzando può essere scrollata da un link con un video idiota o il pensierino poetico dell’amico mollato dalla donna; e la domanda sul tipo di gomme migliori per il tuo F800GS può essere ripetuta infinite volte perché Facebook non ha memoria, quindi niente banca dati, a meno che ( e nessuno lo fa) non ti metti a spulciare tutti i post. Oltre a questo, difficilmente sarà possibile trovare una dimensione personale in una pagina. Non ti ricordi neanche se hai appena discusso pesantemente a proposito del manubrio del Guzzi V11 con lo stesso col quale stai organizzando un raduno a Campo Imperatore.

Come tutte le cose, anche i social forum saranno un passaggio, destinata a diventare qualcos’altro dopo l’avvento della prossima invenzione tecnologica, ma difficilmente le cose mutano in favore di qualcosa di più impegnativo a discapito del facile accesso e consumo, ed è proprio l’impegno nel costruire qualcosa che ci fa conoscere le persone.

Persone, non profili.  

 

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