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EICMA 2013: “a Milano non c’era un c….”

di Kiddo

Cautela, coraggio e nuove idee. Questa, in poche parole, la sintesi di ciò che il visitatore più attento può ricavare dopo un esame a caldo dell’appena concluso Salone del Motociclo di Milano EICMA 2013.

Se da una parte infatti si viene presi dalla tentazione di condividere l’impressione di chi sostiene in maniera un po’ superficiale “A Milano non c’era un cazzo: le solite cose e tanta cineseria”, guardando con più attenzione si nota che le idee ci sono, il coraggio dei piccoli produttori potrebbe fungere da esempio per la totalità dell’industria italiana, ma sono spesso passi fatti in una direzione di grande cautela e attenzione verso un pubblico che, avendo allargato la forbice di chi può spendere tantissimo in sogni fatti su misura e di un gran numero di amanti della motocicletta che sono costretti a prendere in considerazione modelli proposti finalmente adesso dalle grandi Case a prezzi davvero appetibili, continua ad affollare un Salone che per essere visitato richiede anche un discreta spesa, fra ingresso, parcheggio e pasti.

Yamaha MT-07

Ed eccolo, infatti, si chiama MT-07, il bicilindrico che allarga la famiglia delle ibrid-fun della Casa dei Diapason (per la quale si vocifera un prezzo davvero allettante di 5.500 €) e si affianca alla già eclatante novità del 3 cilindri MT-09, forse una delle novità pre-Eicma più interessanti, anche in virtù del prezzo competitivo.

E chi non si è mai messo a pensare che diamine, ma quanta gente sarebbe attratta da una BMW serie R (quella “mezza macchina”, per capirci) con forcella tradizionale? Sembra che a Monaco abbiano letto il nostro pezzo http://www.moto-ontheroad.it/blog/a-me-il-giesse-1200-non-mi-garba/ perché fra le novità presentate, insieme alla nuova R 1200 GS adventure c’è la Nine-T, una naked con motore boxer, sovrastrutture tecno-steampunk ridotte ai minimi termini ma soprattutto niente Paralever!

BMW Nine-T

Non stiamo parlando di una HP, niente prezzi allucinanti per prestazioni esaltanti (ma comunque non più che al pari della concorrenza), ma il ritorno ad una moto boxer, con cardano e una normalissima upside-down all’ avantreno, di quelle che ti permettono di “sentire” la moto, che affonda se freni, si distendono se acceleri variando valori di interasse e avancorsa, che ti obbligano a saper guidare! Non vogliamo neanche immaginare cosa potrebbe portare in termini di vendite se lo stesso esperimento venisse riproposto in chiave GS…

Si rimaneggia, in sostanza, sapendo che a volte, se non si può andare al ristorante, è più buono riscaldare il lesso avanzato con pomodori e cipolle oltre che decisamente meno dispendioso.

Allo stesso modo, Honda ha riproposto recentemente la sua serie CB 500 in varie declinazioni accattivanti, che se non possono vantare di regalare forti emozioni, molto probabilmente sono così ben accolte dal pubblico perché “umane” nel prezzo di acquisto e nelle prestazioni non da supereroi.

V-Strom 1000

Anche Suzuki ha presentato il suo “nuovo” V-Strom 1000, anche se, a vederlo dal vivo, era preferibile concentrarsi sulla modella, o nell’antesignana del becco sulle maxienduro, una stupenda DR Big esposta accanto.

Allo stesso modo, sinceramente perplessi si resta davanti alla nuova quattro cilindri Benelli in chiave maxienduro stradale.

In Mv Agusta la nuova Turismo Veloce, opera d’arte moderna su due ruote colpevole di una certa somiglianza nella sostanza con la Ducati Multistrada 1200, veste con sovradesignizzate plastiche la libidinosissima Rivale, anch’essa 3 cilindri. Stesso motore, orientamento diverso, nella migliore tradizione europea.

Allo stesso modo Ducati si prende una pausa di riflessione presentando al salone “solo” la Monster 1200, che ci fa accorgere che il portatarga sulla ruota posteriore, staccato dalla coda finora appannaggio dei numerosi preparatori di special e proposto anche in casa MV, sia stato definitivamente sdoganato.

Poche ma interessanti le moto elettriche, spesso indecifrabili le strategie di marketing: allo stand della Zero non si parla italiano, non hanno un dealer in Italia e neanche lo cercano, ma resta forse il marchio che convince di più per immagine e modelli proposti, interessanti per autonomia e prestazioni ma non per il prezzo (15.000 euro circa il modello stradale più appetibile).

Zero Elettrica

Anche fra le Case che producono veri e propri sogni a due ruote si può notare una certa cautela, ma non immobilismo anzi al contrario ottime idee che continuino a far sognare ogni appassionato, farsi due conti in tasca con realismo chi ha possibilità di spendere e che non ha voglia di affidare il denaro a vani fuochi di paglia. Stiamo parlando ovviamente della neonata Officina Moto Italia, gruppo che (per adesso nell’ambito di Eicma) riunisce quattro marchi dell’eccellenza motociclistica italiana: CR&S, Magni, Paton e Zaeta, esposte in ordine rigorosamente alfabetico anche al Salone. 

La Passione di Kiddo, la Kymko K Pipe

Si unisce le forze, si continua ad essere presenti, si testimonia la serietà del progetto, si affronta con convinzione il difficile momento in cui pare incredibile che si continui a proporre modelli semi artigianali di piccola serie. “E’ innegabile che si faccia fatica”, ci confida Paolo Chiaia, patron del progetto Zaeta, ma l’impegno paga, dal momento che al marchio veneto hanno cominciato a vendere tramite dealer stranieri il dirt track dei sogni http://www.moto-ontheroad.it/blog/se-vinco-la-lotteria-mi-compro-la-zaeta/ per la quale Marco Belli sta organizzando dei corsi in pista a partire da aprile 2014, che noi di Moto on the road siamo ansiosi di provare.

Se si parla di coraggio, impossibile non segnalare due marchi che più di ogni altro hanno attirato la nostra attenzione.

Uno è la Caterham bikes www.caterhambikes.com , marchio che nasce fra la collaborazione fra diverse personalità internazionali e che ci proponiamo di scoprire meglio insieme ai nostri lettori nel prossimo futuro. Per il momento ci limitiamo a segnalare l’impegno di diversi membri della famiglia Tartarini, nota per aver fondato in Italia nel 1959 il marchio Italjet.

Caterham Brutus

In Eicma 2013 la Caterham ha presentato la Brutus 750 (già intravista lo scorso anno, a dire la verità), un monocilindrico che sembra il fratello Hulkizzato del TW 125 della Yamaha degli anni ’90, ve lo ricordate? Divertimento puro, guidabilità e maneggevolezza estreme, solo molto più grande. Una Hammer su due ruote.

Nel catalogo hanno anche diverse bici elettroassistite, fra cui una E-Carbon davvero interessante per gli amanti del fuoristrada su due ruote. Sembrano proposte d’altri tempi, forse troppo ardite, ma che a ben guardare vanno ad intercettare un pubblico forse vasto e che non si inserisce in nessuna delle nicchie tradizionali del motociclismo o del ciclismo.

E infine la proposta che è passione pura, irrazionale, dispendiosa, folle, coraggiosa, esaltante come solo la motocicletta sa e deve essere: la Avinton, marchio francese (una riflessione: signori stranieri che venite all’Eicma ad esporre, ma ormai che avete speso in alberghi, trasporti, stands, allestimenti e quant’altro; ma pagare un’interprete per i giorni della fiera vi manderebbe davvero in bancarotta?! Meno male che noi di Moto on the road siamo viaggiatori e con le lingue ce la sfanghiamo…) che ha rilevato nel 2012 la Wakan. I più attenti se la ricorderanno, erano quelle sportive iperanabolizzate con motore S&S twin 1640 cc a V di 45° in asse (cioè con cilindri non sfalsati) con la presa d’aria a farfalla sul serbatoio. Due misure solo per dire “non ci credo”: 150 cv, 138 cm di interasse, 177 kg di peso. Sono pazzi, questi francesi! www.avinton.fr .

Ovviamente la casa propone una gamma abbastanza variegata per allestimenti e colori, ma la “base” viene via per 33.000 €. La follia, ovviamente non è mai a buon mercato.

Due parole per chiudere sulle “cineserie”: è vero, ci sono e in gran numero, ed è stata molto intelligente al salone l’idea di non ghettizzarli in un padiglione apposito ma di farli partecipare accanto ai produttori più importanti. Quello che ci pare è che ci sia stata una notevole scrematura fra i numerosissimi venditori degli anni passati.

Quello che ci è piaciuto del Salone, è che sembra che le Case si siano finalmente messe ad ascoltare la maggioranza silenziosa degli appassionati, che chiedevano non necessariamente qualcosa di eclatante, ma che quello che c’era già venisse un po’ loro incontro, ma all’Eicma c’è stato anche spazio per chi continua a sognare e sa farlo alla grande.

Noi di Moto On The Road siamo stati felici di aver potuto salutare presso il nostro stand i numerosi lettori ed amici che sono venuti a trovarci ed hanno voluto partecipare alle iniziative correlate al Salone, contando che il nostro lavoro e impegno continui ad essere retribuito dalla loro attenzione e voglia di seguirci.

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