di Flavio Carato
Non ricordo un inverno così piovoso da anni, eppure ne ho tanti, ma finalmente il sole è tornato ad annunciare l’arrivo della bella stagione, quella preferita da noi motociclisti.
Non fredda da morire e nemmeno calda da sudare nel nostro abbigliamento tecnico.
La primavera ormai è qui, si sente dai profumi, si vede dal verde che si colora del vivo dei fiori e da quel cielo terso che invita ad andare.
Tornano le rondini e anche i maledetti insetti nemici delle nostre visiere, ma soprattutto tornano a girare le moto.
Io in realtà non mi fermo mai, ma uscire con la pioggia lo trovo da masochisti se non indispensabile e comunque diciamolo con il sole è meglio.
Infatti, basta un’occhiata di sole e il popolo delle due ruote riempie le strade di tutte le sue famiglie, manubri alti, bassi, larghi.
Sportivoni intutati e custodisti dalle giacche in pelle ricche di pach insieme alla moltitudine dei motociclisti che non seguono stili, semplicemente vanno in moto.
Primavera che porta a esagerare, a volte purtroppo sulla strada come a sfogare la voglia repressa di un’astinenza forzata, più spesso anticipando i tempi di una temperatura che stenta ad arrivare.
Andare in moto nella nostra bella Lombardia a metà marzo con le maniche corte forse è un po’ esagerato, eppure ne ho visti.
La moto a volte è come la droga e non c’è metadone informatico che tenga quindi appena arriva la bella stagione noi “Tossicomotodipendenti” non possiamo resistere alla tentazione di una benefica “dose” di due ruote a motore…
Ho un amico che ogni 21 marzo per tradizione esce in moto a celebrare la Primavera, non importa il meteo, lui va, nessun problema se non coinvolgesse anche la sua compagna presentandosi sotto casa sua al mattino alle 8,00 urlando “E’ Primavera”.
Ora va ancora in moto il primo giorno della bella stagione, ma da solo!
Scusate se il testo è breve, ma è Primavera, devo andare….