Come non bastasse, questo nuovo anno ci ha portato un regalino: l’aumento dei pedaggi autostradali.
L’incremento medio è pari a circa il 3,9%, ma medio significa ad esempio che sulla A4 Venezia-Trieste l’incremento di prezzo è del 12,9% e sul Passante di Mestre 13,5%, fino al 15% in più sull’A5 Torino-Aosta, queste le punte di aumenti che andranno a incidere pesantemente sulle economie di quanti non possono fare a meno di utilizzare le autostrade per lavoro, sui trasporti e quindi anche sul prezzo finale di molti prodotti.
Va anche rilevato come la rete autostradale italiana sia stata costruita quasi interamente negli anni ’60 e ’70 a carico dello Stato, e che a questo punto si è ampiamente ripagata con i pedaggi autostradali. Sarebbe stato doveroso renderla gratuita come in Germania e Inghilterra, ed invece è stata praticamente regalata alle concessionarie che realizzano profitti, senza investire un gran che.
Per noi motociclisti il caso è eclatante: paghiamo un pedaggio identico alle automobili, nonostante ingombri e usura del manto stradale siano irrilevanti. Ma non solo: non c’è stato intervento per mettere in sicurezza i guard rail che causano spesso lesioni e amputazioni terribili ai motociclisti in caso di impatto.
Per questo motivo io cercherò di utilizzare le “nostre” autostrade il meno possibile, in moto e in auto e riconsegnerò il telepass per cui pago un abbonamento. Per quanto mi riguarda se hanno aumentato i pedaggi gli darò meno soldi. Le statali sono la vera bellezza stradale dell’Italia e in moto percorrerle è sempre affascinante, anche se il tempo necessario è di gran lunga superiore.