Ti metterò le mani addosso: come customizzare una moto

Come cambiare i connotati alla propria cara (customizzare una moto) appena la si ha a portata di mano, magari appena uscita dalla concessionaria

Leggendo il capitolo dedicato alle special del bel libro “Strade Diverse” dell’amico Carlo Kiddo Nannini, mi veniva in mente che dal Ciao in poi non ho mai – e dico mai – avuto un mezzo a due ruote che sia rimasto completamente originale, insomma rientro nella categoria di quelli che amano  customizzare una moto.

Credo capiti un po’ a tutti, noi motociclisti oltre che bambinoni siamo egocentrici, e in un mondo sempre più omologato vogliamo avere un oggetto diverso da tutti gli altri e che in qualche maniera

rispecchi la nostra personalità. Come se non bastasse siamo inevitabilmente attratti da quell’irrefrenabile desiderio di trasgressione, di libertà, di voglia di andare contromano, che sono insite nell’animo di ogni motardo. E a tenere a freno la fantasia (oltre che le carte di credito) non aiutano certo i voluminosi cataloghi accessori delle Case, per non dire di tutto lo sterminato mondo dell’aftermarket.

Ti metterò le mani addosso: come customizzare una moto
Ti metterò le mani addosso: come customizzare una moto

Da dove cominciare quindi? Nessun dubbio: già nel tragitto concessionario – casa il primo pensiero va all’impianto di scarico. Sì perché non c’è verso, va bene il rispetto del prossimo, va bene la tutela dell’ambiente, ma con tutte le restrizioni in fatto di norme anti rumore e antinquinamento gli scarichi delle moto di oggi sono dei boiler inguardabili. E poi via, non si può andare in giro con le chiappe su una mandria di cavalli che hanno il sound di un palloncino quando lo fai sgonfiare tenendolo tra l’indice e il pollice. Siamo sinceri: se fin da piccoli mettevamo un cartoncino tra i raggi della bici un motivo ci sarà no?

Insomma, checché ne diciamo per autogiustificarci, secondo me la sostituzione dello scarico la si fa per motivi che poco hanno a che vedere con le prestazioni, molto con l’estetica, e moltissimo con la musica. E mentre passiamo le serate su internet a cercare le caratteristiche di questo o quel tubo da stufa, ogni tanto ci viene anche il dubbio di montare qualcosa di omologato che a costo di una rinuncia in termini di libidine non ci costringa a guidare coi tappi nelle orecchie, non ci faccia sentire in colpa per il degrado della qualità dell’aria, e non ci faccia viaggiare col costante patema d’animo da lampeggiante blu. Scelta che per quel che mi riguarda ha poco senso e che mi fa venire in mente un mio amico che era fidanzatissimo con una bella ragazza bionda alta occhi azzurri ecc. Un giorno lui la mollò per un’altra: bionda alta occhi azzurri ecc., una fotocopia! Ecco, se proprio devi rischiare il quieto vivere per farti un’amante, almeno che ti sconvolga la vita! E se la moglie, o la pattuglia, ti becca, pace. Perlomeno hai goduto come un micco!

Una volta appagati gli ormoni con l’impianto di scarico, il passo successivo per placare la nostra coscienza tecnica è quello di mettere mano al reparto sospensioni, campo in cui certe moto di serie possono essere decisamente migliorate, stavolta dal punto di vista strettamente funzionale. Ormai anche gli utenti meno smaliziati ne hanno capito l’importanza e non c’è bisogno di essere piloti professionisti per avvertire la differenza di guida tra una moto con regolazioni standard alla viva il parroco e una assettata come si deve in base alla tipologia di moto, peso e guida del pilota, modalità di utilizzo ecc.

Recentemente mi è capitato di guidare una moto che per quanto blasonata era dotata di un’ottima forcella, ma di un mono-ammortizzatore diciamo un tantino economico. Semplicemente il retrotreno rimbalzava, sui sampietrini in centro era una sofferenza, e anche nelle gite fuoriporta braccia e schiena imploravano pietà a ogni curva condita di buca, avvallamento o sconnessione. Cioè tutte. Tanto che si è resa necessaria la sostituzione con una unità, sì costosa, ma che ha trasformato sia la moto sia il piacere nel guidarla.

Con un mezzo che già è instabile per sua natura, sentire che le sospensioni lavorano e le ruote copiano l’asfalto garantisce sensazioni impagabili: parliamoci chiaro, non è che una speciale della Dakar si trasforma in un tavolo da biliardo, e se faccio il matto non è scongiurato il volo nel fosso, ma se scorgendo un avvallamento o una giuntura in prossimità di una curva non si viene presi dall’ansia, si viaggia decisamente più sicuri, ma soprattutto più sereni. Qualcuno disse che nessuna modifica giustifica l’esborso. Ma la moto è un giochino costoso, e noi una volta che ci infiliamo il casco diventiamo esseri irrazionali.

Ti metterò le mani addosso: come customizzare una moto
Ti metterò le mani addosso: come customizzare una moto

(nelle foto le realizzazioni di Diego Castelli https://www.facebook.com/Officina-Stakko-547907928685425/)

 

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2 comments

  1. Ciao sono Stefano ho 52 anni e da due ho quasi appeso il casco al chiodo, da un’amata Bonny sono finito su una vespa 300 ma ho ancora il verme che mi mangia dentro x una moto e da completo neofita nel mettere mano alla moto vorrei farmi da solo una scrambler partendo da un vecchio enduro o da una stradale ti chiedo se si trovano in internet manuali o guide per fare le.modifiche da soli.
    Grazie mille
    Ciao Stefano

    • Ciao Stefano, domanda difficile. O facile, dipende. Nel senso che di manuali in rete per fare una cosa del genere non mi sono mai preso la briga di controllare se ce ne siano, ma sai, anche se ce ne fossero non è che scramblerizzare una moto sia come fare una carbonara, che la ricetta, pancetta o guanciale che sia, è quella e stop. Personalizzare un mezzo che già di per sé nasce personale, è cosa talmente soggettiva che diventa difficile anche dare consigli, tant’è che la parte più difficile del lavoro di tanti preparatori di special è cercare di interpretare le esigenze del cliente.
      Detto questo si tratta di capire cosa vuoi ottenere esattamente, cercare un po’ di realizzazioni altrui per prendere spunti, e avendone la manualità, mettersi all’opera sapendo in partenza che si andrà incontro a spese e modifiche e “cambi progetti” in corso d’opera.
      A questo proposito, se già non lo hai fatto, ti suggerisco questo illuminante articolo:
      https://www.moto-ontheroad.it/blog/mi-faccio-la-special/

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