di Pier Peio
Ho un approccio pratico e minimalista verso tutte le cose, tendo a ridurre al minimo tutte le spese superflue che non siano inerenti o attinenti all’argomento moto. Molti mi chiedono: ma come fai a pagare tutte le assicurazioni delle moto che hai, in questo periodo di crisi economica? La mia risposta, ormai da anni è sempre la stessa: “spendevo 3.000,00 euro all’anno di gpl per scaldarmi d’inverno. Un giorno ho deciso e ho letteralmente sradicato dal muro la caldaia a gas, ho comprato una bella termocucina usata che viaggia a cassette da frutta recuperate dal fruttarolo e da vari imballaggi e pallet in legno che raccatto col furgone, presso alcuni amici che hanno delle attività artigianali.
Da quell’inverno mi son scaldato a costo zero e, quindi, voilà trovati i 3.000,00 euro necessari per le assicurazioni e qualche gomma”. Comunque l’elenco delle speculazioni di questo tipo è lungo: ho smesso di fumare e complice il diabete ho ridotto le uscite e le cene tra biker. Credetemi pagare per vedere gli altri mangiare e bere quello che tu non puoi, oltre a essere antieconomico, indispone parecchio l’umore. Per continuare la mia guerra allo spreco la spesa alimentare si fa rigorosamente al discount, raccolgo tutti i volantini delle offerte e poi li giro tutti , comprando solo le cose in offerta, perchè lo sconto che vi fanno sulle offerte viene ricaricato sugli altri prodotti. La mia scelta di vita è poi stata quella di abitare in un cascinale in affitto, con qualche pecca dovuta al trascorrere del tempo ma con un pregio enorme: un affitto ridicolo e oltre alle ex stalle per stivare le moto ho pure un campetto per far girare i bimbi con le minicross.
E ora perché non parlare dell’abbigliamento? Eh bhè anche questo è minimalista: niente capi firmati: i jeans li compro al mercato, le t-shirt sono a firma del Peio, personalizzate, con poca spesa ho qualcosa di unico e originale. Ora parliamo un po’ delle calzature, naturalmente ridotte all’osso! Un paio di stivali da pista, uno da cross e uno da enduro, un paio di scarpe da ginnastica, da 10 euro dei cinesi che durano mediamente un mese, si aprono sui fianchi strisciando in curva e quindi sono da sostituire. Poi nella mia vita è entrata Sabrina e per tanto che provi a opporre resistenza la convivenza porta dei cambiamenti.
Un giorno mi ha portato ad Asti in un negozio dove vendono scarpe da ginnastica fuori stock a prezzi bassissimi, se hai il culo di trovare il numero … fai un vero affare! Così a 47 anni suonati, per la prima volta con 100 euro mi sono comprato ben tre paia di scarpe di marca: nike, diadora e lotto. Non ero troppo convinto, infatti 100 euro sono quattro pieni di benza dell’hornet, tre del tidiemme e della califfa, una gomma dietro della nevada.
Sabrina tornando a casa in auto, la sua io ho rinunciato anche a quella, mi vede perplesso e pensieroso. Preoccupata mi chiede “non ti vedo troppo convinto, ma sei contento?” “entusiasta!!” rispondo io. Il vero dilemma, però, sarebbe arrivato dopo cena quando decidiamo di uscire. Mi siedo in poltrona e guardo le tre paia di scarpe e il dubbio amletico prende forma in me: “e adesso quali mi metto?”. Eh già, come ritrovarsi con 100 sacchi in meno in tasca e un problema in più! Non sempre l’abbondanza, infatti, e soprattutto per me, è sinonimo di benessere.