La crisi tra Usa e Iran sta riscrivendo la logica tra vita umana e vita tecnologica. Isac Asimov avrebbe qualcosa da ridire.
La recente crisi tra Stati Uniti e Iran sta preoccupando il mondo. Senza entrare nello specifico delle accuse che gli USA volgono all’Iran riguardo alcuni episodi recenti che hanno destato qualche perplessità di veridicità negli osservatori internazionali, sembra interessante l’ultimo episodio, che a un appassionato di fantascienza come me, evoca i racconti di un grande scrittore fantasy come Isac Asimov.
L’episodio riguarda la distruzione di un drone statunitense da parte della contraerea irachena. Non è certa la collocazione del drone spia (ma viene da considerare che un drone spia, spia e che quindi sia probabile sorvolasse lo spazio aereo iraniano), ma soprassedendo a questa incerta posizione geografica, la cosa interessante è che la distruzione di questo robot telecomandato possa innestare una rappresaglia con conseguente perdita di vite umane.
Pare che tutto fosse pronto per l’attacco per la distruzione di postazioni aeree iraniane, quando il Presidente USA, informatosi sulle conseguenti vittime dell’attacco, abbia sospeso l’azione. Si sa quanto “il Donald” sia molto attento all’immagine, ai social, ecc., e comunque sia, non ci fa certo dispiacere questo stop ad un’azione che nelle proiezioni (quasi sempre al ribasso) del Pentagono sarebbero stata di 150 vittime.
La cosa che stupisce è che si sia presa – e ancora si prenda – in considerazione la rappresaglia per la distruzione di un robot, che possa creare vittime umane.
Ecco perché forse alle tre leggi della robotica andrebbe aggiunta anche questa molto discutibile: “mi ammazzi il robot, ti ammazzo 150 persone”.
Le tre leggi della robotica di Isac Asimov:
I : “Un robot non può recar danno a un essere umano né può permettere che a causa del proprio mancato intervento un essere umano riceva danno”.
II: “Un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani purché tali ordini non contravvengano alla prima legge”.
III: “Un robot deve proteggere la propria esistenza purché questo non contrasti con la prima e la seconda legge”.
La foto di copertina è tratta da wikipedia