Correre, fare pesi o ginnastica? Qual è il migliore allenamento per un motociclista, a parte l’endemico sollevamento posate?
Il motociclista, fondamentalmente, è un atleta. Smettetela di ridere, là in fondo! Lo so che a questo punto starete tutti pensando al vostra amico col pancione appoggiato sul serbatoio della Guzzi California che gira esclusivamente a caccia di trattorie, però se pensiamo alla ricerca della bella guida, anche alla moto intesa come sportività, fluidità, espressione di un gesto atletico che porta alla dimostrazione di una coordinazione mente-corpo, la motocicletta richiede sicuramente capacità atletica.
La guida della moto non deve essere mai passiva, ci insegnano ai corsi di guida sicura ed è un continuo spostamento del corpo, di ogni sua parte, di un continuo spingere, tirare, spostare il peso sulle pedane. Il peso del corpo non dovrebbe mai stare troppo sulla sella della moto bensì sulle pedane, le mani dovrebbero essere appena appoggiate sul manubrio, le ginocchia dovrebbero stringere il serbatoio; insomma la guida dinamica, se non sportiva della moto richiede una prestanza fisica, allenamento anche.
Per questo i piloti si allenano ormai da tanti anni con i sistemi più disparati: la corsa, il nuoto, i pesi in palestra, la bicicletta. In particolar modo quest’ultima secondo il mio grandissimo amico Franco Picco (a dire il vero sono solo io un suo grandissimo fan che ha avuto il privilegio di poterlo avere accanto a pranzo durante la Winter Heroes) è uno dei mezzi più indicati per l’allenamento del motociclista. Unico neo, richiede parecchio tempo. Un’uscita in mountain bike degna di questo nome richiede almeno due-tre ore nonostante possa essere molto divertente, e per chi ama il fuoristrada anche molto propedeutica.
Un modo per condensare in minor tempo un allenamento sui pedali è sicuramente lo spinning, ovvero la cyclette (è inutile che la chiamate “bike” per sentirvi più fighi, una bici senza le ruote è un “cyclette”!) pedalando a tempo di musica.
È una ganzata, si fanno delle sudate incredibili e ha l’enorme vantaggio che ognuna delle cinque posture che si possono assumere sulla cyclette variando la posizione delle mani sul manubrio, dei gomiti, del sedere e della schiena sono ben definite e controllate (anche dall’istruttore) e quindi a differenza della bicicletta è un allenamento molto più controllato, delineato e serve anche a imparare a mantenere il peso molto più sulle gambe piuttosto che aggrapparsi al manubrio, proprio come si dovrebbe fare in moto.
Per simulare i tratti sterrati in cui ci si alza spesso in piedi nello spinning si fa il “jump”, ovvero per due-tre battute ci si solleva dal sellino e il peso deve per forza essere gestito dalle gambe, si impara così un tipo di equilibrio, di gestione dei pesi che troviamo spesso nella guida della moto sia da strada che da fuoristrada. Oppure la posizione più allungata col sedere all’indietro fuori dal sellino (cinque) può servire per la moto nei tratti in discesa, mentre in “walk” (posizione tre in piedi) ci si può allenare per quelli in fuoristrada in salita. Se a questo aggiungiamo che la musica, così come il respiro, devono prendere dei ritmi regolari e controllati, si può senz’altro affermare che lo spinning sia uno degli allenamenti più indicati per il motociclista.
Ovviamente non potrà aiutarvi molto per la ricerca della trattoria migliore in zona, ma per questo c’è sempre il vostro amico che si è allenato con le gambe sotto il tavolo!