testo e foto di Kiddo
Il primo gennaio di ogni anno si consuma per i motociclisti fiorentini il rito della Motobenedizione al Santuario di Monte Senario. Un p0′ come il bagno nel Tevere a Roma o in mare in Sicilia, è una sorta di celebrazione beneaugurale per l’anno appena arrivato. Rincoglioniti dai bagordi della sera prima, sfidando il clima quasi sempre inclemente e l’altitudine, centinaia di centauri si radunano nei pressi della scalinata della chiesa in stile barocco del convento eretto nel 1234 da sette nobili fiorentini fondatori dellíordine dei Servi di Maria che cercavano in questo luogo pace ed espiazione. Interessanti i brevi itinerari che permettono di raggiungere a piedi le antiche celle scavate in grotte dove i frati si isolavano a meditare.
Il Santuario rimane a breve distanza dal centro abitato di Firenze, a cavallo fra le statali Faentina e Bolognese e per chi ama le due ruote a motore nel mezzo di bellissimi itinerari in direzione del Mugello e dei Passi dellíAppennino Tosco-Emiliano e Tosco-Romagnolo.
La benedizione delle moto a Monte Senario il primo gennaio è una di quelle cose che a livello locale si radicano profondamente nella cultura e nelle abitudini della gente, oltre che, addirittura, nel mito. Si sentono infatti in proposito narrare storie un p0′ fantastiche di un frate motociclista (chi scrive lo immaginava con la tonaca e il cappuccio di pelle marrone) che ìdopo aver scolato due bocce di Gemma d’Abete spruzzava a idrante un branco di assatanati che si esibivano in burnouts sul sagrato della chiesa. Fortunatamente, non è niente di così blasfemo, solo un simpatico frate che con fare anche un po’ burlesco asperge copiosamente chi ne faccia richiesta. Per líoccasione si tirano fuori dal garage vecchie glorie, cimeli da collezione, ghiottonerie da intenditori che formano con i bolidi più recenti e fiammanti un affresco variopinto del motociclismo più bello e passionale.
In pratica, la Motobenedizione è, per chi ci crede, la scusa per rinnovare una sorta di promessa di intenti. » noto che infatti, come per tantissime altre cose: “chi va in moto a capodanno, va in moto tutto l’anno!”