Per chi è iscritto ai social network come facebook, è normale venire invitato ad eventi creati da amici. Partecipa, rifiuta, forse. Io rispondo sempre “forse”.
Vuoi partecipare alla “motognoccata”? Forse, magari mi viene fame… Vuoi partecipare al rallyrace in Guatemala? Chissà , se nel frattempo vinco alla lotteria… e poi non smonto del tutto nessuno.
Solo ultimamente mi è venuto da notare che sono stato invitato ad eventi posteriori al 21 dicembre prossimo. Ma questi amici del Tunisia raid non lo sanno che a breve finisce il mondo? Chi glielo dice a quelli di ktmriders che dovranno rinunciare al riding experience di maggio 2013?
Questa vaccata della fine del mondo non è neanche la prima volta che esce fuori, almeno in un altro paio di occasioni sono stato ad aspettare il momento in cui, per un cataclisma, un’invasione aliena o una terribile epidemia doveva finire la civiltà come la conosciamo. Affermazione aperta a qualsiasi interpretazione, ma che ha lasciato ampio spazio al sorgere di una moltitudine di ansie e paure come non se ne vedevano da tempo. In effetti, mi ricordo che anche per l’avvento del nuovo millennio si sono verificate una serie di predizioni catastrofistiche, e di un’altra volta che ero bambino, negli anni ’70, che il mondo doveva finire. Poi nulla. Un pò di delusione, quella si. Per una volta che si poteva vedere qualcosa di diverso dal solito polpettone di politici al telegiornale…
Probabilmente è una risposta inconscia di massa al rifiuto di assumerci le responsabilità delle nostre azioni. La catastrofica illusione che tutto finirà e che non dovremo rendere conto a nessuno di quanto inquiniamo e sperperiamo. Forse anche la corruzione dei politici, tutto il fango che riusciamo ad intravedere solo in parte nella gestione della cosa pubblica, la colpevole incapacità di chi ci amministra sono il prodotto di questa latente convinzione.
Ovvio che rimane un po’ il dubbio di essere presi per il sedere da chi fomenta paure collettive per tornaconto personale, vendere libri, film o programmi televisivi. Se uno fosse tanto convinto che il mondo finisce, perchè non passa gli ultimi tempi della vita a mangiare, trombare e andare a giro in moto?
Una delle iniziative che non possiamo fare a meno di ammirare è l’orgia del 20 dicembre, il giorno prima della fine del mondo, organizzato praticamente nelle città di quasi tutta la penisola.
Ma noi che amiamo le due ruote a motore abbiamo la cura per tutti i mali, l’antidoto a tutti i menatori di sfiga: ci scrolleremo di dosso il malessere, la crisi che ogni giorno si porta via qualche pezzo del nostro mondo costruito con impegno, fiducia nel domani e devozione con il Motoraduno del giorno dopo la fine del mondo!
Ci ritroveremo il 22 dicembre 2012 (manca davvero poco, per cui conviene sbrigarsi a organizzare) dove volete voi: sul passo del Giogo o sull’Etna, sulla Scoglina o nel Gargano. Una bella girata tutti insieme e poi a sgranare in trattoria. Con ogni moto possibile, anche col Ciaino, se proprio non potete fare a meno con lo scooter, l’importante è fissare l’appuntamento. Dai, creiamo l’evento. Parteciperai? Certo!
Magari non potrò esserci fisicamente, ma di sicuro sarò lì col cuore, anzi ci sono già da ora, perché non c’è niente di più importante che avere fiducia nel futuro, non solo essere convinti che ne siamo responsabili ma che affrontarlo con entusiasmo, positività e fede nelle cose che amiamo e amiamo fare sia il modo migliore per renderlo migliore.
La ricetta di noi motociclisti è sempre la stessa: una bella strada dove fare qualche piega in compagnia. Ognuno, con la sua passione, proponga la sua. Ma vi prego, non sperate nella fine del mondo!