Si fa spesso un gran parlare della Moto 2, spesso messa all’indice come classe ne carne ne pesce, poco propedeutica, poco formativa, ma Bradl ed il Gp del Mugello hanno dato una mano di vernice trasparente alla Moto2.
di Gabriele Peterlini
No, non è un errore, non abbiamo preso lucciole per lanterne. Bradl corre nella classe regina, lo sappiamo bene. Lo sa bene Lucio Cecchinello che il tedesco lo ha accolto nel suo team quest’anno come rookie della categoria, un rookie di peso visto che è Campione del mondo in carica della Moto2.
L’ha conquistato lui lo scorso anno il titolo iridato della categoria Moto2 (il primo assoluto del 2010 è andato ad Elias con il team Gresini).
A soli due gp dalla fine del mondiale 2011 la coppa del numero uno era già saldata sulla bacheca di Marquez che fin li si era prodotto in una rimonta fatta di 7 vittorie in 12 gare, ma l’infortunio di Sepang, patito dallo spagnolo durante le prove del Gp, ha di fatto spianato la strada a Bradl per la conquistata del titolo della Moto2.
Bradl decide così di passare in Moto Gp e Lucio Cecchinello mette a disposizione del giovane pilota tedesco una Honda RC213V abilmente preparata dai tecnici del suo team.
Bradl ci mette poco a prendere le misure alla nuova moto.
E’ subito veloce Bradl e l’escalation delle sue prestazioni è a dir poco sorprendente soprattutto per chi pensava che il suo titolo se lo fosse guadagnato più per le vicissitudini del suo grande avversario Marquez che per suo merito.
Marquez e Bradl. Da loro probabilmente partirà la nuova generazione di fenomeni della categoria Moto Gp e credo non sia un azzardo eccessivo considerare della partita anche Andrea Iannone e Pol Espargaro.
Bradl in Germania ha conquistato la sua miglior prestazione dell’anno facendo quinto. Poi al Mugello s’è superato arrivando ad un soffio dal podio in quarta posizione difendendosi di autorità dall’attacco di Hayden all’ultimo giro.
Non male per un novizio, non male per uno che arriva da una categoria messa all’indice come poco formativa. Elias una volta vinto il titolo della moto 2 era tornato in Moto Gp raccogliendo più delusioni che punti iridati. Ironia del caso era tornato in Moto Gp proprio con Cecchinello, con lo stesso team che quest’anno ha schierato nuovamente un neo iridato della Moto2.
Furono proprio le prestazioni di Elias a lasciar pensare che la moto 2 potesse considerarsi una categoria poco propedeutica alla Gp. Ma Elias in Moto Gp ci era già stato e nonostante una lunga militanza ha fotto suo un solo Gp (Estoril 2006) e qualche podio.
Bradl con il suo debutto, ma soprattutto con le ultime 2 gare, ha ribaltato le considerazioni sulla categoria Moto 2. In oltre si tenga presente che sta guidando una Honda, ultimamente non una delle più facili da guidare.
Marquez lo scorso anno era novizio in Moto2 ed era quasi riuscito nell’intento di laurearsi campione al debutto della categoria di mezzo. Prima di lui, negli ultimi dieci anni, ci erano riusciti soltanto Poggiali e Pedrosa.
Ci si aspetta molto da lui il prossimo anno ed è lecito attendersi davvero grossi risultati.
Il talento c’è ed è cristallino.
Bradl e Marquez il prossimo anno potrebbero essere a tutti gli effetti i rappresentanti della nuova era di fenomeni della moto Gp.
Fuori Stoner, restano Pedrosa e Lorenzo, sperando sempre in un ritorno alla competitività di Rossi e magari di un ritorno di Dovizioso su moto ufficiale. Di fatto il nuovo che avanza promette bene e se a loro si dovessero aggiungere Iannone e Pol Espargarò allora potrebbe iniziare a prefigurarsi il cambio generazionale nella massima categoria con un importante esponente italiano.
In bocca al lupo ragazzi!