testo e foto Alessandro Tiraboschi
L‘ultimo weekend di marzo ha preso il via il Campionato Italiano Quad Cross FMI edizione 2012, prima tappa che si è svolta sul rinnovato circuito di Valmanera ad Asti. Una scelta non casuale quella della pista astigiana proprio perché, nel passato, ha ospitato prestigiose gare internazionali, tra le quali alcune tappe dei mondiali di motocross e sidecarcross. Una pista gloriosa che, dopo un periodo di chiusura forzata, rientra a pieno titolo tra le migliori in Italia.
Quello del Quad Cross è un movimento relativamente giovane ma in crescita costante, merito di un Campionato Italiano gestito in modo impeccabile dalla “Threeys” di Nicoletta Veggiari e Giorgio Carletti che, in diretta collaborazione con la Federazione Motociclistica Italiana, mantengono vivo l’interessante su questa disciplina con iniziative sempre più interessanti. Sono diverse le novità per l’edizione 2012, tra le più importanti l’inserimento di due nuove categorie, la QX6, riservata ai quadricicli con volante, e la QX5 dedicata agli esordienti.
Ma sono molte anche le conferme, una su tutte, la scelta di disputare le prove di campionato solo su circuiti Top Class come Asti, Fano, Mantova, Castiglione del Lago, S.Severino Marche, Gazzane di Preseglie e Esanatoglia. Una decisione che conferma la volontà degli organizzatori di procedere sulla strada della qualità. E la crescita qualitativa del campionato è ulteriormente confermata dal continuo flusso di piloti stranieri verso questa competizione, che, di anno in anno, sta assumendo una valenza sempre più internazionale.
Quest’anno i piloti iscritti, e distribuiti nelle sei categorie, sono stati un centinaio, provenienti da undici paesi diversi. Scorrendo la lista dei partenti più che un campionato italiano si ha l’impressione di essere di fronte ad un campionato mondiale, un vero successone per il movimento del Quad Cross italiano. Per la prima di campionato, sullo storico circuito astigiano, sono scesi in pista i migliori piloti italiani tra i quali il detentore del titolo della classe regina, la QX1, Nicola Montalbini affiancato da Andrea Cesari, Ettore Ventura, Amerigo Ventura, Sergio Gilli, Mattia Torraco, Emanuele Giovannelli. Ai nostri atleti si sono aggiunti alcuni dei più forti piloti stranieri del momento come Dillon Zimmerman, Martin Liska, Stefan Schreiber, Tobias Lenz, Tony Sousa Borges, Humberto Santos, Romain Couprie e molti altri.
Ma veniamo alla cronaca, dopo la giornata di sabato, dedicata alle prove libere e alle verifiche tecniche dei mezzi, nella giornata di domenica, a partire dalle ore 11.00 i piloti si sono alternati al cancelletto di partenza in dodici manches complessive. Nonostante l’agguerrita concorrenza straniera ad aggiudicarsi la prima di campionato, nella Classe QX1, è stato il solito, si fa per dire, Nicola Montalbini che ha regolato in seconda posizione il campione americano Dillon Zimmerman e in terza posizione il francese Antony Sousa Borges.
Una gara spettacolare, caratterizzata da un livello tecnico molto elevato, e dai tanti talenti che, con le loro evoluzioni, hanno entusiasmato il pubblico presente sul circuito. Non meno interessante la classe QX2, molto combattuta e dal risultato incerto visto il livellamento dei pretendenti al podio. L’ha spuntata Michele Maceratesi, pilota dalla guida spettacolare, che si è aggiudicato le due manches, seguono in classifica Dino Gentinoni e Igor Cerra.
La QX3 è la categoria dei giovanissimi, le promesse per il futuro del Quad Cross italiano. Come è logico che sia in questa classe si trovano a combattere giovani leoni e piccoli leoncini che graffiano la terra dei circuiti senza paura e senza troppi timori reverenziali.
E’ lodevole l’impegno dei più piccoli che reggono piuttosto bene il passo dei grandi, scontrandosi con il solo limite della prestanza fisica che in questo sport conta, e non poco.
Ad aggiudicarsi la prima prova è stato Daniele Valeri, leader incontrastato che ha corso quasi in solitaria le due manches, proprio per il notevole differenziale fisico e tecnico. Più agguerrita la lotta per gli altri gradini del podio che ha visto protagonisti Cristiano Volpi, secondo, e Icaro Ventura, terzo.
Molto bella e combattuta anche la QX4 dove si sono confrontati piloti over 40 che hanno dimostrato quanto l’età sia solo un dettaglio anagrafico.
A battagliare per il primato in classifica molti piloti di buon livello che hanno dato vita a due manches molto combattute.
Cristian Pinoli si è aggiudicato le due manches regolando rispettivamente in seconda posizione Marco Magnetti e in terza l’argentino Marco Mercogliano. Con la prima di campionato ha fatto il suo esordio la classe QX5, forse la novità più attesa del 2012, qui gli esordienti hanno potuto confrontarsi ruota a ruota senza risparmiarsi.
La vittoria è andata a Paolo Tognela che ha preceduto Fabio Marchionni e Stefano Raggini. Nota di merito anche alla classe QX6 riservata ai quadricicli dotati di volante. Ancora troppo pochi gli iscritti per questa categoria appena nata ma che, a giudicare dai primi vagiti, promette bene anche se deve crescere molto, come è logico che sia. Spettacolari le evoluzioni e i capottamenti di alcuni mezzi. In vetta alla classifica è salito Gianluca Rondinini che precede Polo Carletti e Aldo Lami. Sicuramente se crescerà il numero dei piloti, anche in questa categoria lo spettacolo sarà garantito.
Una due giorni molto intensa e spettacolare, che ha coinvolto tutti i gli appassionati presenti sul circuito di Asti. Così si organizzano gli eventi, con le competenze e la professionalità di tutti, dai commissari di percorso agli organizzatori, ai piloti per arrivare al pubblico che in questo sport non è mai sopra le righe ma si distingue per la grande sportività. Insomma se il buon giorno si vede dal mattino possiamo dire che Campionato Italiano Quad Cross FMI edizione 2012 sarà un altro trionfo per la questo sport.
Osservando questi eventi viene da chiedersi qual è il segreto per ottenere questi risultati. In realtà sono molti gli ingredienti che determinano il successo del quad cross ma, forse, quello più importante è la semplicità che, ancora oggi, accomuna un po tutto il mondo dell’off road. Si perché questo è un ambiente ancora a misura d’uomo, dove i campioni sono avvicinabili dagli appassionati, un mondo dove il primo in classifica non lesina consigli al più giovane che compete nelle categorie minori.
Le categorie giovanili come la QX3 e degli esordienti, come la neonata QX5, costituiscono un vivaio molto ricco di atleti talentuosi, l’attenzione verso questi settori garantisce un futuro per questa disciplina. Questo è un mondo diverso da tanti altri sport, anche qui ci sono i professionisti che devono e vogliono vincere ma è diverso.
Complessivamente questo è uno sport pulito, nonostante venga praticato nel fango e sulla terra. Nei paddock si respira un’aria familiare, dove si alternano lussuosi Motorhome a tende da campeggio e roulotte.
Qui ci si conosce un po’ tutti, anche perché, nello stesso giorno, e sullo stesso circuito, gareggiano tutte le categorie coinvolgendo decine di piloti di tutti i livelli. Non è raro vedere i papà finire la manche e correre dal figlio, al cancelletto di partenza, per dispensare gli ultimi consigli sulla traiettoria da tenere per la partenza. Questa è una grande famiglia, nella quale si alternano grandi professionalità, come quelle dei team dei campioni e i grandi entusiasmi e la passione di persone comuni che non sono professionisti del quad cross ma che durante la settimana lavorano in fabbrica, in ufficio e nei weekend macinano terra per sfidare i propri limiti.
Quello delle ruote tassellate, come si dice in gergo, è un movimento in espansione e rappresenta una faccia pulita dello sport. Queste discipline, per essere praticate, necessitano di impianti costruiti a regola d’arte, per consentire lo svolgimento di allenamenti e gare in assoluta sicurezza per piloti e pubblico. In Italia i circuiti di alto livello sono pochi, mentre si moltiplicano quelli improvvisati e gestiti in modo dilettantistico. Questo è un problema sia per la sicurezza dei piloti, che non è garantita, sia per l’impatto ambientale che si moltiplica con l’aumento di queste piccole realtà.
Per fare della filosofia spiccia potremmo dire “meglio un impianto permanente e ben gestito che tanti piccole piste insicure e poco curate”.
Gli impianti sportivi, che da decenni sono presenti sul territorio, andrebbero tutelati e valorizzati. Un circuito come quello di Valmanera ad Asti, anche in questa occasione, ha dimostrato di essere all’altezza di eventi importanti, ed è, oggettivamente, un gioiello da conservare e rivalutare, non solo per lo sport locale ma, sopratutto, per quello nazionale e internazionale.
La gestione di eventi importanti rappresenta una risorsa non solo per l’impianto stesso ma anche per l’economia locale.
E’ evidente che non sono tutte rose fiori, ci sono alcuni aspetti problematici da gestire, come il rumore e l’impatto delle piste sui siti abitativi adiacenti agli impianti. Qui il compito di risolvere i problemi è dei gestori degli impianti e delle amministrazioni locali che devono supportare queste strutture.
La chiusura di questi circuiti non è una soluzione ragionevole, al contrario rappresenta la dispersione di un patrimonio e una sconfitta, non solo per gli appassionati delle ruote tassellate ma, per tutto il movimento sportivo.
Tutte le informazioni sul Campionato Italiano Quad Cross FMI edizione 2012 le potrete trovare sul sito www.quadcross.it
[nggallery id=85]