Il nostro viaggio in Vallonia con la Ducati Multistrada 950 si avvia alla conclusione: le piacevoli sorprese però non mancano!
Nei pressi di Dinant, percorrendo una delle bellissime strade immerse nella campagna e che risale velocemente, fiancheggiata da pascoli di bovini, fattorie, campi di orzo e patate, arriviamo a Purnode, una piccolissima cittadina che ospita il birrificio Du Bocq, produttore di alcune fra le eccellenze birrarie della Vallonia: Blanche de Namur e Gauloise, oltre ad altre birre distribuite perlopiù nel solo Belgio fra cui la Saison, una birra molto amara e beverina che veniva prodotta inizialmente per dissetare i braccianti nei campi.
Carmelo, la nostra guida, ci accompagna attraverso lo stabilimento per illustrarci le varie fasi di produzione della Blanche, che ha una buona parte di frumento e non è rifermentata in bottiglia, soprattutto per ragioni di tempi di distribuzione che vengono così accorciati. Alcune varianti della Blanche sono aromatizzate alla frutta, rendendo la birra più interessante e consumata anche da tipologie di persone che ancora non ne consumerebbero.
La fabbrica, in continuo rimaneggiamento e aggiornamento, è molto vincolata, come tutte le sedi di produzione delle birre belghe come abbiamo visto, al territorio, per questo è incastonata al centro di Purnode a costo di spostare alcuni contenitori persino sul tetto. La visita alla brasseria può essere prenotata (+32 82 61 0790 oppure www.bocq.be ) così come una degustazione nell’accogliente sala ospiti.
Purtroppo i piaceri della birra per noi rimangono legati alla sera, quando avremo parcheggiato la moto, e riprendiamo la strada per attraversare la Mosa e spostarci nell’area della stretta gola scavata dal Molignée, un affluente. Abbiamo poi scoperto grazie a un incontro casuale con un videoblogger locale che la strada nei dintorni dell’abbazia di Maredsous è molto frequentata dai bikers locali. Ovviamente quando parliamo di belle strade in Vallonia non possiamo paragonarle ai famosi Passi italiani, ma sono comunque molto piacevoli e fanno scoprire angoli panoramici meravigliosi.
Nei pressi del Molignée raggiungiamo gli splendidi giardini di Annevoie, creati dal 1758 per i signori De Montpellier con una miscellanea inedita di stili francese, inglese e italiano. Più che lo splendido giardino che ne risulta, piacevolissimo grazie ai giochi d’acqua alimentati da corsi d’acqua vicini e inalterati dalla costruzione del giardino, sembra un compendio didattico di stili diversi: il barocco italiano, il naturale inglese, il geometrico francese.
Ci dirigiamo verso Namur, il capoluogo della Vallonia, non senza prima fare una dovuta sosta al museo della fragola di Wépion. In questa località in effetti fioriva un mercato importantissimo della fragola, dovuto a ragioni climatiche innanzitutto, ovvero al particolare vento di questa regione, e al mercato che si teneva al termine della ferrovia. Molte e caratteristiche le ville antiche dei proprietari delle coltivazioni che accompagnano il corso della Mosa, quasi fino a Namur.
Il museo ripercorre la storia della coltivazione della fragola, dai re francesi che iniziarono la coltivazione di quelle selvatiche fino ai vari ibridi che hanno reso possibile la varietà che oggi tutti conosciamo e apprezziamo. Nel piccolo museo, ogni prodotto inerente la fragola è rappresentato, dagli alimentari a quelli di uso quotidiano.
Arriviamo infine a Namur, dove per chi come noi viaggia in moto è doverosa la risalita verso la cittadella fortificata, che come a Liegi, Dinant, ma anche Bouillon se vogliamo, si trova su una collina sopra il centro cittadino, solo che in questo caso è molto più grande e la strada acciottolata si snoda fino alla sommità, prendendo il nome di “Route Merveilleuse”.
La cittadella si espande per tutta la grande collina, fra gigantesche muraglie, vicoli seminascosti, sotterranei esplorabili, prati e fossati dove qualcuno coltiva un orto, recinzioni aleatorie. Racconta secoli di storia, di resistenza agli invasori, di tentativi quasi sempre vani di difesa, di rifugio per le persone che abitavano questa città, o tutte le città di questa piccola parte d’Europa da sempre teatro di guerre e scontri di eserciti spesso stranieri che venivano qui a darsi battaglia. La cittadella di Namur è un monumento all’architettura di Vauban, ingegnere militare di Luigi XIV, ma anche un gigantesco relitto che ricorda la sconfitta che ogni guerra porta con sé, da qualsiasi parte si stia.
Purtroppo dati i tempi ristretti non riusciamo a esplorare meglio Namur e dobbiamo dirigerci verso la parte più a ovest della Vallonia. Qui il territorio è molto più pianeggiante, per molti versi ricorda la pianura padana, ma si indovinano anche dalle autostrade che si avvicinano a Charleroi, Mons, i numerosi canali d’acqua, spesso artificiali che, come del resto per tutta la Francia, consentono il trasporto di merci: in pratica, una vera rete viaria parallela su acqua che spesso si trova a dover affrontare dislivelli di qualche decina di metri. In questi casi si adottano sistemi di trasporto dei battelli a dir poco spettacolari. I canali artificiali vengono deviati su vere e proprie “uscite autostradali” che si interrompono arrivando a giganteschi ascensori. Il battello viene fatto salire o scendere grazie a questi incredibili montacarichi. Sarà che come motociclisti, per indole, adoriamo la tecnologia ma ci siamo presi un bel po’ di tempo per vederne uno in funzione e abbiamo invidiato non poco i turisti che a bordo di questi battelli si facevano trasportare.
La nostra meta è il castello di Beloeil, che viene considerato una sorta di “Versailles belga”. La zona che lo ospita è chiaramente molto elitaria, probabilmente per ragioni storiche, lo si intuisce dalle numerose splendide abitazioni anche modernissime che circondano l’abitato di Beloeil, ma il castello, con i suoi interni riccamente arredati e che ospita eventi di gala, matrimoni, convegni e il giardino in stile francese, ovvero geometrico è davvero da vedere. La costruzione sorge in mezzo a un lago artificiale e ricorda per certi versi alcuni castelli della Loira francesi.
Il nostro girovagare per la Vallonia si conclude con la visita quasi doverosa al campo di battaglia di Waterloo, dove Napoleone, di ritorno dal breve esilio dall’isola d’Elba, subì la sconfitta decisiva da parte di Wellington, comandante dell’esercito britannico.
Il sito visitabile della battaglia più importante è quello sotterraneo poco fuori la moderna cittadina. Offre diverse sale multimediali che ripercorrono le fasi della storia francese dall’inizio della rivoluzione all’ascesa di Napoleone, audioguida che approfondisce le tavole tematiche (in inglese, francese, tedesco, olandese, fiammingo), una gigantesca vetrina che mostra le uniformi delle forze in campo nella battaglia, un suggestivo filmato 3D che ne riassume le fasi.
All’esterno si entra invece in una costruzione a tamburo che ospita un dipinto enorme appeso sulla circonferenza. Allestimento risalente al 1912, sembra l’antenato di una moderna ricostruzione 3D. All’esterno del museo è scalabile tramite i 225 ripidissimi gradini la collina artificiale “du Lion” eretta in due anni di lavoro portando la terra a forza di calderelle non per ricordare gli oltre (stimabili) 45.000 morti nella battaglia ma il luogo dove fu ferito il principe Guglelmo d’Orange.
Nel centro del paese di Waterloo si può visitare invece una ricostruzione del quartier generale di Wellington.
Si conclude qui, con questa visita quasi doverosa il nostro giro in Vallonia, che al di là dei tanti luoghi di interesse storico e culturale regala, specialmente sulle Ardenne, anche tanti ottimi percorsi da guidare panoramici e spettacolari. L’ottima cucina, le incredibili birre, la possibilità di scoprire luoghi così densi di storia ma anche isolati dalle comuni rotte del solito turismo motociclistico e degni di grande interesse sono solo alcuni degli ottimi motivi che possono portare noi e la nostra moto a farci un giro da queste parti.
Noi, siamo davvero entusiasti di potervi offrire questa nuova, fantastica scoperta.
Si ringrazia: Silvia Lenzi
Ufficio Belga per il Turismo Vallonia
Vallonia, dove dormire e mangiare.
Inciso: ovviamente i bagni degli alberghi sono bidet-esente, anche se hanno un’antibagno che ci si potrebbe tranquillamente parcheggiare la moto e quasi tutti con vasca da bagno, a volte con idromassaggio; quasi mai, inspiegabilmente, la doccia. Il letto in Belgio, anche a luglio, è rifatto col piumone, benché almeno noi abbiamo trovato i trenta gradi. Tutti gli hotel che segnaliamo offrono colazione continentale (uova, pancetta, wurstel, dolci, cereali, frutta…) per affrontare nel migliore dei modi una lunga giornata in moto.
Liegi
Pentahotel, rue de la Sauvenière
Moderno, centrale a due passi dal Carrè, la strada della movida notturna e dalla stazione di Calatrava. La sera offre servizio american bar con ristorante.
Durbuy
Hotel Jean de Boheme
Elegantemente classico, stile quasi montanaro. Vasca da bagno e piumone anche qui.
Il ristorante dell’albergo offre un menù di pesce e carne. La specialità vera del Belgio, oltre le patatine fritte, è la carne alla griglia, spesso ottima. Qui avevano anche le cosce di rana.
Bouillon
Hotel de la Poste
Antico hotel in stile francese con i solai in legno, di quelli che non ti spieghi come facciano quelli delle camere di sotto a dormire ma silenziosissimo. Arredamento misto ultraclassico e moderno. Vasca da bagno coi piedini cesellati, rivestimenti in marmo, ristorantone quattro stelle con nouvelle cuisine veramente ottimo. Se pensate che vi alzerete con la fame per andare alla pizzeria di fronte tranquilli, dopo le prime tre portate vi portano anche da mangiare. Come in tutti i ristoranti belgi, se chiedete di accompagnare le portate con la birra invece che col vino non si offendono, anzi vi abbinano quelle. Noi abbiamo goduto.
Dinant
Ibis Hotel Dinant
Hotel di catena, pulito e confortevole, con doccia! A due passi dal centro di Dinant.
Abbiamo già detto di Chez Bouboule dove si servono le favolose cozze in millemila maniere diverse, assolutamente da provare.
Namur
Hotel des Tanneurs
Elegante e centrale, dicono che tutte le camere sono diverse con ambienti e architetture inedite. Molto suggestivo. Ottimo il ristorante interno, la Grill des Tanneurs, specialità di carne alla griglia.
Waterloo
Cotè Vert, moderno spaziosissimo confortevole, ottimo il ristorante con enoteca enciclopedica. Il sommelier è uno mototuber.
Ringraziamo Ducati per averci messo a disposizione una stupenda Multistrada 950, compagna di viaggio ideale anche per qualche divagazione fuoristrada. Una moto perfetta, equilibrata, godibilissima.