Siamo stati invitati a testare la nuova Multistrada 1200 Enduro in occasione della presentazione al pubblico della Ducati Ride Experience Enduro, scuola off road di Ducati diretta da Beppe Gualini, ex dakariano che abbiamo avuto modo di conoscere in occasione del GS Academy BMW (http://www.moto-ontheroad.it/moto/news-moto/ospiti-di-bosch-al-bmw-gs-academy/).
Ducati Ride Experience Enduro
I corsi si tengono nella stupenda cornice del Castello di Nipozzano, nei pressi di Pontassieve, Firenze, proprietà del marchese Frescobaldi, ovviamente appassionato motociclista.
Le strade ma soprattutto i sentieri e le strade bianche della tenuta rappresentano un immenso parco giochi dove gli istruttori e gli allievi del corso Ducati possono sbizzarrirsi per testare le Multi Enduro, un mezzo che ci ha stupefatti principalmente proprio per le doti fuoristradistiche.
Purtroppo le condizioni meteo sfavorevoli dei giorni precedenti non ci hanno permesso di provare le moto all’interno del campo di addestramento ma soprattutto l’allettantissimo fettucciato lungo oltre 1400 metri a causa del troppo fango. Davvero peccato.
Buona parte degli esercizi per migliorare le tecniche di guida fuoristrada come lo slalom fra i birilli, la salita e la discesa, la frenata d’emergenza e l’arresto in salita sono stati comunque possibili grazie alla varietà di percorsi offerta dalla Tenuta.
Particolarmente interessante la risposta dell’innovativo sistema di frenata con ABS dedicato al fuoristrada, non invasivo e solo sulla ruota anteriore sviluppato da Bosch, che permette spazi di arresto indubbiamente inferiori alla semplice frenata d’emergenza “zappando” il freno posteriore e portando la ruota posteriore al bloccaggio, manovra comunque da imparare per gestire una frenata d’emergenza e mantenendo il controllo della direzione della moto.
Ogni esercizio infatti non è fine a sé stesso ma consente di migliorare le tecniche di guida sia in fuoristrada che su strada.
Un altro dispositivo elettronico del quale è dotata la nuova Multistrada 1200 Enduro sempre di Bosch è l’hold control che permette la ripartenza in salita. Capita spesso e proprio su moto dalle dimensioni e dai pesi importanti, specie durante viaggi con passeggero e bagagli, di doversi fermare ad esempio su qualche salita molto ripida e magari su fondo scivoloso (l’esempio più tipico è il sampietrino bagnato dei nostri centri storici dei piccoli borghi, spesso in ripida salita) e non sempre è sicuro lasciare un solo piede a terra per andare a cercare il freno posteriore per ripartire.
Sulla Multi Enduro, insistendo nel tirare la leva del freno anteriore e mantenendo i piedi a terra, entra in funzione il freno posteriore, che rimane bloccato per alcuni secondi permettendo di ripartire con entrambi i piedi a terra e senza dover usare l’anteriore.
Una bella comodità soprattutto su una moto come la nuova ducatona da viaggio avventuroso, dai pesi soprattutto da fermo decisamente importanti.
Ducati Multistrada 1200 Enduro
Se conoscete la “vecchia” Ducati Multistrada 1200, magari quella prodotta fino al 2014 e poi leggermente maggiorata nelle dimensioni dal 2015, vi potrà sembrare che la Enduro, una volta saliti in sella e considerate le generose dimensioni, ne sia l’astuccio.
La sella bassa su quasi tutte le moto a disposizione del Ducati Ride Experience consente un appoggio quasi sicuro dei piedi a terra in quasi tutte le occasioni, anche fuoristrada, ma se possibile da seduti amplifica questa sensazione, tanto che si avverte la sensazione di controllo assoluto della moto quasi esclusivamente una volta saliti in piedi.
Guardandola da dietro questa Multi ricorda un culturista con le spalle enormi e le gambe secche, sensazione accentuate dal nuovo serbatoio maggiorato di dieci litri, dalla nuova carenatura che comprende le piastre laterali in alluminio (abbiamo testato efficacissime nella protezione in caso di appoggio accidentale a terra), ma anche dalla gomma posteriore da 170” al posto del 190” della Multistrada con cerchi da 17”.
Cerchi a raggi e 19” all’anteriore, il giusto compromesso per una maxi enduro tourer di questo genere fra comfort e prestazioni stradali e superamento degli ostacoli fuori strada, forcellone bibraccio al posteriore al posto del monobraccio che regala una superiore resistenza.
Rispetto alla std, la Enduro ha lo scarico posizionato più in alto, senza peraltro togliere posto né alla pedana del passeggero (molto vicina ma con una bella paratia anticalore) né alla borsa dedicata in alluminio disponiblie come optional montando i bei telaietti sagomati, mentre l’alloggio per eventuali borse in plastica Ducati è quello solito.
A livello estetico immediatamente percepibile risalta il bellissimo portapacchi sagomato e il manubrio rialzato di 5 centimetri, oltre all’imponente piastra di protezione motore in metallo e alla sella diversamente sagomata, ma le differenze dalla versione stradale riguardano soprattutto la parte meccanica e di telaio e sospensioni.
La rapportatura del cambio molto più corto (ma si parla di una moto che raggiunge comunque i 260 km/H circa) rendono la nuova Multi più sfruttabile a bassissime velocità, indispensabili su passaggi tecnici. Il forcellone e la forcella più lunghi contribuiscono ad aumentare l’interasse, ma sebbene i piedini forcella abbiano un offset avanzato, il valore di avancorsa non è aumentato poiché l’angolo di sterzo è stato leggermente aperto.
In realtà, una moto con queste prestazioni e questa dotazione elettronica difficilmente potrà essere portata ad un limite prestazionale, specie nell’utilizzo stradale, tale da rendersi conto che la moto è più lunga e più alta sebbene con un maggior angolo di sterzo. L’unica sensazione che ci è stato possibile riscontrare nel breve tratto di strada guidata, ma equipaggiati con gomme tassellate gonfiati a 1,6 bar, è stata quella di poca gradualità nello scendere in piega, come se la moto cadesse, ma una volta padroneggiata si va via di conduzione che è una meraviglia, come sulla versione stradale. Si perde in verità, forse, solo quella bella padronanza della versione stradale che regala emozioni da vera supermoto, da schiacciare a centro curva buttando il peso dall’altra parte, qui sembra proprio di guidare un’endurona!
Questa nuova Multistrada 1200 Enduro ce la siamo guardati bene bene, e sebbene induca un po’ di timore reverenziale saliamo finalmente in sella. Sul manubrio spiccano i serbatoietti dell’olio del freno e della frizione. De gustibus. A noi, piacciono, ci ricordano che nonostante tutto siamo su una moto e non su un’astronave. La strumentazione a colori è molto affollata e all’inizio fatichiamo non poco per cercare di capire semplicemente che ore sono, ma probabilmente si fa presto l’abitudine.
Il riding mode predisposto per il corso è l’Enduro, ovvero con il solo ABS poco invasivo all’anteriore, potenza limata a soli 100 cavalli e senza controllo di trazione; preferiamo non toccare niente, nonostante tutte le mappe (Enduro, Touring, Sport, Urban) siano personalizzabili. Però la curiosità di cosa possa succedere a guidare questo affare con 160 cv e senza controlli rimane…
Togliamo finalmente la stampella laterale leggermente avanzata e soppesiamo questo bestione. Si, la sensazione non è piacevolissima, il peso si sente, nelle manovre da fermo il baricentro alto fa sembrare impacciato anche il pilota oltre il metro e ottanta, che preferisce avere sempre un solido appoggio a terra.
Vediamo i compagni di corso seguire l’istruttore, tiriamo una frizione morbidissima, infiliamo la prima di un cambio quasi sempre da orologeria svizzera (sebbene a volte abbiamo faticato a trovare subito la folle dalla seconda) e partiamo.
Come ci hanno abituato moto dalle dimensioni simili, la sensazione di peso scompare appena fatti i primi metri in movimento, ma è quando saliamo in piedi sulle belle pedane in alluminio dentellate, dal sicuro appoggio anche durante gli esercizi che impongono di muovere molto il piede o col fango che capiamo la vera natura di questo carroarmato.
Le ruote girano a bassissima velocità, siamo su un fondo sconnesso, o sul ghiaione mangiaruota, ma la Multistrada 1200 Enduro non fa una piega, un minimo spostamento, non regala mai meno che la sensazione di un controllo totale.
Il primo esercizio, lo slalom fra i birilli, da bravi ripetenti quali siamo ce lo divoriamo, e balliamo con questo bestione come se fosse una bicicletta, anzi meglio per via delle reazioni di questa bella massa dall’inerzia importante sempre gestibili e prevedibili, tanto che la confidenza è quasi immediata.
Esercizio di frenata d’emergenza con arresto della ruota posteriore. Impariamo quasi subito che basta tenere il sedere bene all’indietro al momento del bloccaggio della ruota senza scomporsi e la Multistrada 1200 Enduro sembra su un binario; così come nella stessa manovra anche con il freno anteriore riduciamo grazie al sistema ABS di Bosch la frenata di circa la metà. Incredibile!
Ormai ci sentiamo i padroni del mondo, con questa moto che fa sembrare tutto facile e che digerisce qualsiasi cosa veniamo presi da un vero delirio di onnipotenza.
<Salita? E quella sarebbe una salita?>
Sentiamo domandare da un compagno di corso, che abbiamo conosciuto la mattina, totalmente a digiuno di fuoristrada, anche lui colto da delirio di onnipotenza.
Effettivamente una bella salitona di ghiaia e sassi potrebbe impensierire non poco ma non solo ce la beviamo tutti come un bicchiere d’acqua fresca, ma riusciamo a scenderla a “velocità trialistica” ovvero con tutti e due i freni tirati come se niente fosse, nonostante il peso sempre avvertibile della ducatona, ma con una sensazione di controllo eccezionale.
Purtroppo gli esercizi che abbiamo potuto eseguire si riducono a questo, ma gli istruttori del Ducati Ride Experience ci accompagnano il pomeriggio in una bella gita attraverso la Tenuta di Nipozzano.
Siamo tutti un po’ ansiosi di conoscere le reali capacità della Multi Enduro sul campo, fra fango e pietre.
Di solito chi fa fuoristrada sa che la serenità nell’affrontare gli ostacoli è tutto. Riuscirò a passare di lì? Beh, io ci provo. Ecco, tutto qua.
La Multistrada 1200 Enduro regala proprio questa serenità. Saranno i controlli elettronici , la geometria ben riuscita, l’equilibrio generale fra telaio, erogazione del motore, sospensioni, ma fatti i primi metri in piedi ogni ostacolo sembra un niente, tutto sembra fattibile con serenità.
Durante la prova su sentiero del Ducati Ride Experience non ci chiedevamo più se saremmo riusciti a passare da quel punto. Certo che ci passo! Un sasso bello grosso incappa nella nostra ruota anteriore, che scarta di lato, ma riprendiamo subito il controllo. Che ci vuole?
Basta tenere la giusta posizione in sella per le curve come appreso durante lo slalom fra i birilli, in salita, in discesa, in frenata, e questa astronave va dove vogliamo noi. Impressionante.
Una sola curiosità vogliamo toglierci: ma quei deraponi che si vedono nei video, riescono a farli anche i comuni mortali?
Tornando alla Tenuta ci proviamo: apriamo decisamente il gas controsterzando e buttando il peso della moto all’interno curva, e la Multienduro con sincerità, progressione, determinazione inizia la nostra derapata. Alziamo quintali di ghiaia lasciando un solco di venti centimetri a terra e sentiamo la moto girare mentre la ruota posteriore, più veloce dell’anteriore slitta per farci chiudere meglio la curva. Che goduria, che gioia. Eureka! Riusciamo a derapare. E non per un mezzo metro scarso per poi rischiare un highside, si fanno deraponi lunghi, belli, da manuale!
Restituiamo a malincuore ai gentilissimi istruttori del Ducati Ride Experience la nostra numero 25, tante le moto in dotazione per i corsi, sinceramente dubbiosi sul fatto di essere davvero diventati noi così capaci in fuoristrada, o di quanto la Multistrada 1200 Enduro ci abbia aiutati.
Di sicuro, abbiamo goduto come bestie!