di Amedeo Roma
foto Nadia Giammarco
Realizzata prendendo come base di partenza il modello supersportivo S 1000 R, la BMW S 1000 XR se la cava bene anche nel mototurismo. Il prezzo base è di 16.200 euro chiavi in mano ed è disponibile nei colori rosso/nero e bianco/nero.
La proposta di BMW nel settore delle moto da gran turismo ad alte prestazioni, nel nuovo segmento aperto dalla Multistrada, è partita attingendo a quanto di più sportivo si aveva in casa, quindi il modello S 1000 R.
Telaio in lega di alluminio, propulsore 4 cilindri da 1000 cm3, sono stati modificati e ritarati per creare una moto piacevole e veloce, in grado di percorrere tanti chilometri senza stancare troppo. In realtà nel nostro lungo test, ben quasi 3000 km, percorsi in una sola settimana in Slovenia, abbiamo scoperto che questa belva è più comoda di modelli nati direttamente per il mototurismo.
Crossover veloce? Assolutamente si. Antagonista della GS? No, percorre una strada ben definita, quella esclusivamente asfaltata.
Com’è la S 1000 XR: animale imbrigliato.
Esteticamente si ispira alla supersportiva S 1000 R, anche se poi ha una sua personalità ben marcata, ma ci tiene a far vedere da dove arriva. Doppio faro anteriore, in mezzo alle quali trova posto la luce di diurna a LED (optional), un accenno di “becco” che si protrae verso la ruota anteriore, pance laterali in plastica, strette e aderenti che coprono parzialmente il telaio in alluminio e il propulsore.
Le frecce di direzioni full-LED, sono posizionate in basso, probabilmente la loro migliore collocazione sarebbe stata piazzarla direttamente nei paramani, ma il rischio era di diventare veramente troppo simile alla rossa bolognese. Il guscio del serbatoio in plastica, è alleggerito da inserti laterali che riproducono vagamente la trama del carbonio, e che fungono anche da protezioni in caso di caduta. La sella è realizzata in una unica porzione, sia per pilota sia per passeggero, ma c’è comunque un buon dislivello che è ben apprezzato per lasciare un buon campo visivo a chi si siede dietro.
Di ottima realizzazione e robusto il maniglione posteriore, comodo da essere impugnato dal passeggero anche quando si installa un bagaglio supplementare. Lo scarico posteriore, non fa certo impazzire in fatto di designer, ma ha il pregio di essere basso, quindi lasciando completamente libero lo spazio per le borse laterali. Il faro posteriore, minimalista funge anche da supporto alle frecce posteriori, ovviamente tutto full-LED.
I comandi, sia a manubrio sia a pedale, sono robusti, resistenti e comodi da afferrare; le pedane poggiapiedi sono ampie e anche indossando degli stivali turistici, l’appoggio e sicuro. Il comando del freno ha la regolazione a rotellina della distanza dalla manopola.
Il quadro strumenti, dall’aspetto decisamente sportivo, è composto dal grosso quadrante di forma circolare a sfondo bianco, con indicazione dei giri motore, mentre nel grande schermo sottostante LCD sono fornite tutte le informazioni utili durante: Velocità, Marcia inserita, Modalità di guida, Chilometri totali, Chilometri parziali, Temperatura del motore, Livello del carburante nel serbatoio, Autonomia residua, Trip 1, Trip 2 , Consumo medio, Velocità media, Laptimer, Shiftlight, Orologio. Ovviamente viene anche visualizzata su quale tipo di mappa motore si sta utilizzando, Rain, Road o Dynamic; il passaggio tra le tre configurazioni può avvenire anche in movimento tramite il blocchetto del manubrio di destra, basta solo chiudere completamente la manopola del gas. Non manca una indispensabile presa di corrente da 12 Volt, integrata direttamente nella plancia anteriore. Di derivazione sportiva è la spia “shiftlight”, utile per la guida sportiva che indica il momento giusto per cambiare marcia.
Il motore: 4 cilindri da ben 160 CV.